camusso renzi landini

BELPIETRO APPLAUDE RENZI NELLA SUA CROCIATA ANTI-SINDACATI: “SENZA UN ACCORDO CON ALMENO IL 30 PER CENTO DEGLI ISCRITTI VIETATO SCIOPERARE" - "TOLGA AI PATRONATI IL MONOPOLIO DI ISTRUIRE PRATICHE PREVIDENZIALI E SEMPLIFICANDO IL 730 NON PAGHERA' PIÙ IL CAF.”

MAURIZIO 
BELPIETRO
MAURIZIO BELPIETRO

Maurizio Belpietro  per “Libero Quotidiano”

 

Tra tante che ne sbaglia, Matteo Renzi qualche cosa giusta la fa. O almeno la sta facendo. La prima, come abbiamo scritto pochi giorni fa, è la riduzione di Imu e Tasi, a patto però che il taglio delle tasse sulla casa non si traduca in un aumento di altre imposte. La seconda è il piano per limare le unghie al sindacato.

 

Dagli anni Settanta in poi, Cgil, Cisl e Uil hanno un potere di veto su qualsiasi cosa, a partire dalle riforme, in quanto a dispetto del ruolo progressista che si attribuiscono, le confederazioni sono organizzazioni ultraconservatrici, contrarie per principio all' innovazione, non solo in fabbrica ma nell' intera società. E il governo a quanto pare intende smantellare il blocco conservatore per modernizzare un po' il nostro Paese.

 

Anche se arrivato tardi, cioè dopo mesi di annunci, il decreto con cui si sono equiparati i dipendenti dei musei a quelli che svolgono servizi pubblici è una cosa giusta, perché almeno la smetteremo di fare figuracce con turisti giunti da ogni parte del mondo. Nella speranza però che il provvedimento sia stato scritto senza falle, cosa per la verità sempre più rara, in quanto l' abbassamento del livello qualitativo nella pubblica amministrazione è proporzionale alla crescita del tasso di sindacalizzazione.

CAMUSSO RENZICAMUSSO RENZI

 

Ciò detto, non c'è solo il decreto contro custode-selvaggio, ma Renzi avrebbe pronta una seconda misura per estendere il divieto di sciopero a quei sindacati che rappresentino meno del 5 per cento dei lavoratori, obbligando le organizzazioni a sottoporre la decisione di astenersi dal lavoro al volere degli stessi dipendenti, in modo che senza un accordo con almeno il 30 per cento degli iscritti non ci sia la possibilità di incrociare le braccia. Insomma, basta scioperi di una minoranza che però mettono in ginocchio una maggioranza che vuole lavorare.

 

LANDINI E CAMUSSO CONTRO RENZI LANDINI E CAMUSSO CONTRO RENZI

La decisione pare piaccia anche a Camusso e compagni, i quali sperano di approfittare del divieto che colpisce le piccole sigle, ma in realtà apre un varco grande come un' autostrada in materia di diritto di sciopero. Perché se oggi si introduce un limite, domani quel limite potrebbe anche essere spostato, alzando l' asticella che impedisce la protesta. Nelle intenzioni del governo ci sarebbe un altro tiro mancino a Cgil, Cisl e Uil, ovvero le nuove regole per la contrattazione.

 

Finora i contratti collettivi di lavoro erano affidati alle parti sociali, le quali si accordavano sulla base dei rapporti di forza e non di rado dopo lunghe vertenze, condite con agitazioni e scioperi. Ricordate? Autunni caldi e inverni caldissimi con cortei per le vie delle città italiane. Ecco, l' intenzione è quella di metter fine alla liturgia, introducendo un salario minimo legale. Non si tratterebbe di un salario di cittadinanza, come vorrebbero i Cinque stelle e come non vuole chiunque sappia che cosa significherebbe per le casse dello Stato.

renzi e camussorenzi e camusso

 

Si tratterebbe invece di un minimo garantito. Se fai l' operaio specializzato guadagnerai tanto. Se sei impiegato di primo livello il tuo stipendio è il seguente. A stabilirlo sarà l' esecutivo, sulla base di medie ponderate. Tutto il resto sarà affidato alla contrattazione locale, o meglio ancora tra le parti, ovvero tra lavoratore e azienda. In pratica, sarebbe una piccola rivoluzione che taglierebbe le unghie, ma soprattutto toglierebbe potere, al sindacato.

 

Camusso e compagni non avrebbero più il ruolo che hanno, perché non dipenderebbe da loro lo stipendio ottenuto dai lavoratori. Non ci sarebbero conquiste raggiunte dopo estenuanti lotte, ma semplicemente un tariffario fissato per legge. Immaginiamo che molti sindacalisti non saranno contenti, perché per loro senza i contratti collettivi si aprirebbero le porte della disoccupazione. Senza la contrattazione in molti sarebbero costretti a tornare al lavoro o per lo meno a cercarsene finalmente uno.

 

renzi   camusso 112631914 bffa68bd 83b8 421d 9519 401d238a5f31renzi camusso 112631914 bffa68bd 83b8 421d 9519 401d238a5f31

Già che ci siamo e assecondando la voglia di Renzi di farla pagare alla segretaria della Cgil, eliminando la cinghia di trasmissione che da sempre legava sindacato e sinistra, suggeriamo al presidente del Consiglio un altro paio di provvedimenti. Prima di tutto, tolga ai patronati il monopolio di istruire le pratiche previdenziali. Le domande di pensione possono essere tranquillamente evase dagli impiegati dell' Inps e per l' ente previdenziale ci sarebbe un risparmio dovuto al fatto di non dover più mettere a bilancio il compenso retrocesso ai funzionari di Cgil, Cisl e Uil per un lavoro fatto due volte.

 

Al sindacato verrebbe meno un flusso di denaro di decine di milioni e si bloccherebbe anche il meccanismo perverso che costringe i pensionati a versare un obolo perenne alle organizzazioni confederali. Analogo provvedimento si potrebbe prendere per quanto riguarda i Caf, ovvero i centri di assistenza fiscale gestiti dal sindacato. Semplificando il 730 e automatizzandolo (speriamo meglio di come si è fatto quest' anno), lo Stato non dovrà più pagare i compagni della Camusso.

videomessaggio di renzi contro la camusso e i sindacati  8videomessaggio di renzi contro la camusso e i sindacati 8

 

Per Cgil, Cisl e Uil sarebbe un disastro, soprattutto finanziario perché verrebbero a mancare centinaia di milioni. Per il Paese sarebbe una palla al piede in meno, perché ci libereremmo di un sindacato che negli anni si è trasformato nel signor No. Non diciamo che si tornerebbe a correre, ma quasi.

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…