1. LODO MONDADORI, UN COMPLOTTO DI NAPOLITANO CONTRO BERLUSCONI A FAVORE DI CDB 2. IERI SU LA7: UN PARLAMENTARE – “NON DI PRIMO PIANO” - CHE HA FATTO ASCOLTARE (E REGISTRARE) A UN GIORNALISTA DI “PIAZZA PULITA” LA SUA TELEFONATA CON BERLUSCONI 3. “LA STAMPA” INSINUA: ‘’CHE TUTTO SIA STATO ORCHESTRATO AD ARTE - TELEFONATA REGISTRATA CON L’OK DI BERLUSCONI PER ACCENDERE L’ENNESIMA MICCIA? LA TECNICA È DI QUELLE NOTE: UNA TELEFONATA, FATTA FILTRARE AD ORGANI DI INFORMAZIONE NON SOSPETTABILI DI SIMPATIE BERLUSCONIANE, IN CUI SI INSINUA UN INTERVENTO DI NAPOLITANO SULLA CASSAZIONE IMPEGNATA A GIUDICARE IL LODO MONDADORI”

1- GIUSTIZIA, VELENI DI BERLUSCONI SUL COLLE
Marco Bresolin per "la Stampa"

Un complotto di Napolitano contro Berlusconi. Un intervento diretto del Presidente della Repubblica sui giudici della Cassazione che il 17 settembre scorso hanno stabilito in maniera definitiva il risarcimento di mezzo miliardo per il Lodo Mondadori. È questa l'ultima, incredibile, accusa del Cavaliere versione sfasciatutto. Veleno allo stato puro.

Un'accusa che il Quirinale definisce senza mezzi termini come «un'altra delirante invenzione volgarmente diffamatoria». Berlusconi ha costruito questa sua teoria «complottista» parlando con un ignoto (ancora per poco, forse) «esponente del Pdl». Un parlamentare - «non di primo piano» - che ha fatto ascoltare (e registrare) a un giornalista de La7 la sua telefonata con Berlusconi. «Mi è stato detto che il Capo dello Stato avrebbe telefonato per avere la sentenza prima che venisse pubblicata» dice il leader del Pdl nella telefonata trasmessa ieri sera da «Piazzapulita».

Una conversazione che risalirebbe a martedì o mercoledì della scorsa settimana, a poche ore dall'annuncio di dimissioni di massa dei parlamentari del Pdl: che sia questa convinzione - infondata, ha subito puntualizzato il Quirinale non appena le agenzie di stampa hanno battuto le anticipazioni della trasmissione tv - il motivo scatenante della linea sfascista intrapresa da Berlusconi?

O ancora: che tutto sia stato orchestrato ad arte - telefonata registrata con l'ok di Berlusconi per accendere l'ennesima miccia? L'avvocato del leader Pdl, Niccolò Ghedini, chiaramente smentisce questa seconda ipotesi e preannuncia «azioni legali» perché la pubblicazione di quella telefonata rappresenta «una gravissima violazione dei principi costituzionali».

Negli ultimi due mesi, durante i momenti di sconforto, Berlusconi si è più volte sfogato con i suoi: «Napolitano non ha fatto nulla per salvarmi». Ora, però, sembra essere andato oltre, accusando il capo dello Stato di essere intervenuto sui suoi processi per penalizzarlo. E di aver così aumentato l'entità del risarcimento che dalle casse di Fininvest è finito in quelle della Cir.

«Tu non riesci ad avere nessuna informazione su quello che è successo alla... sezione civile della Cassazione per il lodo De Benedetti?» chiede Berlusconi al parlamentare del Pdl nella telefonata. Poi spiega che, dopo una prima telefonata, Napolitano avrebbe «fatto ritelefonare da Lupo al Presidente della Cassazione, che ha chiamato il Presidente di Sezione costringendolo a riaprire la camera di consiglio. Cosa che non succede mai!». Il Lupo di cui parla Berlusconi è Ernesto Lupo, consigliere giuridico del Quirinale dallo scorso giugno, ex presidente della Corte di Cassazione, che avrebbe quindi telefonato al suo successore, Guido Santacroce: «Pura fantascienza» ribatte quest'ultimo.

«La sentenza - continua il Cavaliere nella telefonata - era già pronta il 27 di giugno. E riaprendo la camera di consiglio hanno tolto circa duecento milioni di quelli da cui... che De Benedetti doveva avere in meno. È una cosa gravissima». La teoria di Berlusconi, dunque, è la seguente: la Cassazione aveva stabilito uno «sconto» al maxi-risarcimento, sconto che - in seguito alle pressioni del Quirinale - sarebbe stato ridotto di «circa duecento milioni». Cifre che comunque sembrano spropositate, visto che Terza sezione della Cassazione - respingendo il ricorso della Fininvest ha ridotto di circa 24 milioni l'entità del risarcimento rispetto a quanto stabilito in Appello.


2 - UN PRETESTO PER INCENDIARE IL CLIMA
Da "la Stampa"

Ieri mattina i ministri del Pdl avevano avvisato che non si sarebbero fatti intimidire dal "Metodo Boffo", riconoscendo che quel metodo, con cui sono stati colpiti e messi alla berlina eretici e dissidenti del berlusconismo, esiste e stava nuovamente scaldando i motori.

Ma il meccanismo doveva essere già in atto e il primo bersaglio non sono stati i ministri colpevoli di non condividere la linea del Capo, ma il Presidente della Repubblica, colpevole evidentemente di non aver garantito un salvacondotto o la grazia a Silvio Berlusconi.

La tecnica è di quelle note: una telefonata, fatta filtrare ad organi di informazione non sospettabili di simpatie berlusconiane, in cui si insinua un intervento di Napolitano sulla Cassazione impegnata a giudicare il Lodo Mondadori.

Nessuna prova, nessun elemento di realtà, se non un «mi è stato detto...», ma un ottimo pretesto per avvelenare ulteriormente il clima politico e per cercare di gettare fango sulle Istituzioni.

Siamo evidentemente entrati nell'ora più buia della crisi, un momento che richiede nervi saldi e menti libere da pregiudizi. Purtroppo il copione è davvero dei peggiori.

 

MERKEL BERLUSCONI NAPOLITANO NAPOLITANO E TESTA BERLUSCONI formigli piazza pulita CORRADO FORMIGLI A PIAZZA PULITA NELLA PUNTATA SU BEPPE GRILLO SILVIO BERLUSCONI CARLO DE BENEDETTIBERLUSCONI CARLO DE BENEDETTIIL CARABINIERE CHE BALLA YMCA NELL AULA DI CASSAZIONE ERNESTO LUPO napolitano berlusconi

Ultimi Dagoreport

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO