emmanuel macron marine le pen meloni letta conte berlusconi salvini

MACRON PIANGE E L’ITALIA NON RIDE – STEFANO FOLLI: “VISTO DA ROMA, IL RISULTATO FRANCESE GENERA NUMEROSI INTERROGATIVI. IL PRIMO RIGUARDA PUTIN, CHE SI STARÀ FREGANDO LE MANI: LE FORZE DI ROTTURA SENSIBILI AL MESSAGGIO DEL CREMLINO SONO BEN RAMIFICATE E VIVACI: DAGLI AMICI DI CONTE A QUELLI DI SALVINI” – “L'ALLEANZA TRA IL PD E I 5S SUBISCE UN ALTRO COLPO. E DA ADESSO IN POI SI CAPIRÀ MEGLIO QUAL È LA ROTTA DELLA DESTRA ITALIANA” – “UN'ITALIA RADICALIZZATA, DOPO UNA FRANCIA ALTRETTANTO RADICALIZZATA, PORREBBE L'UNIONE EUROPEA..."

Stefano Folli per “la Repubblica”

 

Emmanuel Macron Marine Le Pen

Nelle stesse ore in cui da noi si consumava un'altra puntata dello psicodramma, più patetico che avvincente, del movimento Cinque Stelle, la Francia sceglieva il suo governo. E lo faceva con esiti clamorosi che ora meritano tutta l'attenzione dell'Europa, in particolare di un'Italia che ha poco da guadagnare da una situazione d'instabilità nel cuore del continente.

 

Il sistema elettorale della Quinta Repubblica, a lungo presentato come fautore di solidità perché "taglia le ali", cioè i partiti estremisti, e incoraggia le forze responsabili, moderate o riformiste che siano, stavolta fotografa il turbamento di una società percorsa da profonde incertezze e ansiosa di essere rassicurata. L'avanzata sia di Marine Le Pen sia di Mélenchon è un segnale che risuona in tutta Europa.

 

matteo salvini e marine le pen

Visto da Roma, il risultato francese genera numerosi interrogativi. Il primo riguarda Putin, che si starà fregando le mani: la sua profezia sulle "élite europee" destinate a esser scalzate da un'ondata di nuovi radicalismi, sembra aver avuto una prima, inquietante replica sul campo. Il che riguarda Parigi, ma riguarda anche noi da vicino, perché le le forze di rottura sensibili al messaggio del Cremlino sono ben ramificate e vivaci: dagli amici di Conte a quelli di Salvini, differenti tra loro ma con tendenza a convergere nei momenti topici.

 

marine le pen enrico letta france 2

È vero che Lega e 5S hanno appena dimostrato di avere scarso seguito elettorale, ma i dati francesi di stanotte potrebbero agire da tonico. Lo vedremo già domani, in occasione del fatidico dibattito sull'Ucraina con le comunicazioni del presidente del Consiglio. Di sicuro una Francia radicalizzata, con un presidente appena rieletto ma di fatto ridimensionato, se non delegittimato dal voto legislativo, pone problemi seri ai vari protagonisti e comprimari della scena italiana.

 

salvini putin conte

A destra Giorgia Meloni può sentirsi gratificata dallo straordinario exploit di Marine Le Pen, ma occorre ricordare che i rapporti tra FdI e il "Rassemblement national" sono tutt' altro che calorosi. Prima dell'intervento in Spagna al congresso di "Vox", sembrava che lei volesse coltivare un'immagine di relativa moderazione, al fine di guadagnare voti al centro, mentre era Salvini che intratteneva le migliori relazioni con la Le Pen. Da adesso in poi si capirà meglio qual è la rotta della destra italiana. E anche dove vuole collocarsi Berlusconi con quel che resta di Forza Italia.

 

jean luc melenchon ballottaggio elezioni legislative

È chiaro che un'Italia radicalizzata, dopo una Francia altrettanto radicalizzata, porrebbe l'Unione europea di fronte a scenari del tutto imprevisti, per i quali non c'è una risposta predefinita. Di certo, in vista delle politiche del prossimo anno, alcune strategie dovranno essere riviste. La nostra legge (il cosiddetto Rosatellum) è forse la peggiore per affrontare una simile tempesta, ma non è detto che il dato francese spinga per una riforma. Anzi.

RENZI MACRON GOZI

 

In ogni caso, l'alleanza tra il Pd e i 5S subisce un altro colpo. Secondo logica, Conte e i vari gruppi della sinistra dovrebbero aggregarsi come è riuscito a fare Mélenchon. Viceversa, se vorranno restare legati al Pd - prospettiva incerta dopo l'Ucraina - tenteranno di spostarne l'asse a sinistra, sull'onda francese. Ma è proprio il sentiero che Letta non ha interesse a imboccare. D'altra parte, il fronte "macronista", chiamiamolo così - da Renzi a Calenda, da +Europa agli ex Forza Italia non scompare, benché le notizie da Parigi siano tali da smorzare molti entusiasmi. E sarà più complicato tirare il Pd verso nuove alleanze centriste.

Articoli correlati

\'MACRON NON POTRA PIU FARE QUELLO CHE VUOLE\' - MARINE LE PEN GODE DOPO LA DISFATTA DEL PRESIDENTE

SONO CAVOLETTI PER BRUXELLES - IL TRACOLLO DI MACRON E UNA BELLA BORDATA PER L'UE: LA FRANCIA...

MACRON, CHE SCHIAFFON! - I RISULTATI FINALI CERTIFICANO IL TRACOLLO DI \'MOUNSIER ARROGANCE\'

ELEZIONI LEGISLATIVE IN FRANCIA, IL SOCIOLOGO MICHEL WIEVIORKA: IL PAESE RISCHIA DI DIVENTARE...

SI E' RINGALLUZZITA MARINE LE PEN - DOPO IL SUCCESSO SENZA PRECEDENTI ALLE ELEZIONI PARLAMENTARI...

MACRON NON PUO GOVERNARE SENZA UN ACCORDO (IMPOSSIBILE) CON I REPUBLICAINS, ED E ASSEDIATO DAGLI...

Ultimi Dagoreport

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin terre rare

FLASH! – L’EX COMICO ZELENSKY SI È RIVELATO MOLTO PIÙ ABILE DI TANTI DIPLOMATICI - LA POLIZZA SULLA VITA DELL’UCRAINA È STATA LA FIRMA DELL’ACCORDO SULLE TERRE RARE, CHE RAPPRESENTA UNA “GARANZIA DI SICUREZZA” DI AVERE TRUMP DALLA SUA PARTE - COME POTRANNO GLI AMERICANI PERMETTERE A PUTIN DI PRENDERSI IMPIANTI E MINIERE IN COMPROPRIETÀ USA-UCRAINA? L’INTESA SUI MINERALI HA SORPRESO "MAD VLAD": ERA CONVINTO CHE ZELENSKY NON AVREBBE MAI MESSO DA PARTE L’ORGOGLIO, FERITO CON L’UMILIAZIONE ALLA CASA BIANCA…