maggioni monica campo dallorto dall orto dall'orto

LA MAGGIONI IN PROCURA A ROMA? – PER 'LA VERITA'', AVREBBE CONSEGNATO DOCUMENTI ED ESPOSTI SULL’INDAGINE DEI PM SUGLI APPALTI DELLA RAI. MA LEI SMENTISCE – C'E' UN'INCHIESTA NATA DALLA DENUNCIA DI UN IMPRENDITORE CHE COINVOLGE UNO SCENOGRAFO DEL FESTIVAL DI SANREMO

“MAI STATA IN PROCURA A CONSEGNARE DOCUMENTI SULLA RAI”. LA PRESIDENTE MAGGIONI SMENTISCE IL QUOTIDIANO ‘LA VERITÀ’

In merito a notizie pubblicate questa mattina da un quotidiano, la Presidente della Rai, Monica Maggioni, smentisce, in una nota, di “essersi recata presso la Procura della Repubblica di Roma per colloqui inerenti la Rai e, tantomeno, per consegnare documenti riguardanti l’Azienda”.

 

 

 

Fabio Amendolara Carlo Piano per la Verità

 

osservatorio giovani editori incontro con jan koum monica maggioniosservatorio giovani editori incontro con jan koum monica maggioni

Ieri mattina il presidente della Rai, Monica Maggioni, ha incontrato alla Procura di Roma il pm Paolo Ielo, lo stesso magistrato che conduce l' inchiesta sulle presunte tangenti che l' imprenditore David Biancifiori dichiara di aver pagato a un nutrito gruppo di funzionari della televisione di Stato. La Maggioni, che non è stata convocata ma aveva concordato un appuntamento, ha consegnato documentazione, allegati ed esposti che riguarderebbero appalti Rai sospetti e presunte mazzette.

 

Un anno fa il cda di Viale Mazzini aveva approvato il piano triennale di lotta alla corruzione che prevede norme molto più severe e restrittive rispetto al passato, accogliendo le raccomandazioni dell' Anac che più volte ha stigmatizzato assunzioni dubbie e bandi di concorso non trasparenti. La stessa presidente aveva sottolineato che «il senso dell' azienda si può riassumere in tre parole: impegno civile, etica e lotta alla corruzione». Che si sia mossa in prima persona è sintomo che in pentola bolle qualcosa di grosso.

 

david biancifiori le ienedavid biancifiori le iene

Inoltre segna un cambiamento di rotta: a memoria non ricordiamo nessun presidente della televisione pubblica che si sia volontariamente presentato ai giudici per denunciare reati interni. Negli esposti si farebbero diversi nomi, per il momento tenuti segretissimi. I documenti depositati riguarderebbero anche l'inchiesta sulle tangenti Rai che la Verità ha svelato nelle settimane scorse.

 

Tutto nasce dall' arresto nel dicembre 2015 di Biancifiori (soprannominato «Scarface») che forniva luci, sistemi audio, regìe mobili e gruppi elettrogeni alle trasmissioni della tv italiana, compreso il Festival di Sanremo. Ha raccontato ai magistrati che pagava «stecche» a dirigenti, direttori della fotografia e funzionari di Viale Mazzini perché lo favorissero nell' aggiudicarsi gli appalti.

 

david biancifioridavid biancifiori

Cosa che puntualmente accadeva. Per capire di cosa stiamo parlando, basta leggere i verbali di Scarface, durante gli interrogatori dello stesso pm Paolo Ielo: «Se posso usare un' immagine, la Rai è un resort a 5 stelle dove gli ospiti invece di pagare vengono pagati. Dico questo perché, sebbene la Rai abbia tutta la filiera produttiva, con maestranze e mezzi di ottimo livello, quando vengono prodotti eventi in genere lo showman porta dietro regista e scenografo, tagliando fuori le maestranze interne, con significativi profili di costo.

 

PAOLO IELOPAOLO IELO

Poi costoro, nella fase di elaborazione delle gare, contattano il fornitore di service, come nel mio caso, per imporgli l' acquisto di strumenti tecnologici che poi sono indicati nei bandi di gara o che comunque generano nella scelta la preferenza di uno piuttosto che di un altro dei fornitori. Sul piano generale posso ancora indicare due tipi di anomalie, tra loro collegate», continua a spiegare Biancifiori al magistrato, «che ineriscono a monte al rapporto con le case costruttrici di prodotti tecnologici per la televisione, a valle in sede di elaborazione di bandi di gara.

 

Sotto il primo profilo, le case costruttrici usano introdurre nel mercato prodotti diversi continuativamente. Di essi viene data la dimostrazione ai competenti organi della Rai. Essi decidono così di richiedere tali novità tecnologiche nei bandi e vengono ricompensati con viaggi importanti in giro per il mondo. Sotto il secondo profilo, come accennavo, gli organi Rai deputati alla elaborazione dei bandi, prima della loro emanazione, contattano il fornitore di service indicandogli quali strumenti deve acquistare che poi vengono richiesti nei bandi di gara».

 

MAURIZIO CIARNO'MAURIZIO CIARNO'

Si tratterebbe quindi di appalti pilotati, per i quali i dipendenti della tv di Stato venivano ricompensati secondo le accuse da Biancifiori con tangenti in contante, buoni benzina, automobili di lusso a noleggio o regalate, soggiorni in alberghi e assunzioni di parenti e amici. Nonostante le indagini non siano ancora chiuse e il processo neppure cominciato, i riscontri sono talmente pesanti che la Rai ha già fatto piazza pulita dei presunti corrotti.

 

Sette, al momento, sono stati licenziati: Maurizio Ciarnò, ex vicedirettore della Direzione promozione e responsabile della struttura di produzione di Roma; Dario Savoretti, capo dei Grandi eventi; Stefano Montesi, dirigente del centro di produzione di Roma; Cesare Quattrociocche, funzionario della struttura acquisti e appalti della Direzione produzione tv della Rai e i tre direttori della fotografia Fausto Carboni, Massimo Castrichella e Marco Lucarelli. A questi si aggiunge Ivan Pierri, che si era dimesso di sua spontanea volontà subito dopo le prime perquisizioni e ha chiesto di patteggiare 16 mesi.

 

RICCARDO BOCCHINIRICCARDO BOCCHINI

Nel medesimo procedimento risulta indagato per corruzione anche lo scenografo Riccardo Bocchini, che ha firmato gli ultimi tre Festival condotti da Carlo Conti nonché numerose e importanti trasmissioni di Rai Uno. Il direttore generale di Viale Mazzini, Antonio Campo Dall' Orto, ha deciso di sospendere cautelativamente tutti i lavori assegnati a Bocchini, finché la sua posizione non verrà chiarita.

 

CAMPO DALLORTOCAMPO DALLORTO

Una scelta non gradita a Conti che, nella conferenza finale di Sanremo, ha difeso strenuamente il suo scenografo di fiducia. Annunciando che continuerà a lavorare con lui anche per gli show futuri, almeno finché non ci sarà una presa di posizione ufficiale. Da parte sua Bocchini, accusato da Biancifiori di aver ricevuto tangenti, ha precisato di non avere fino a oggi ricevuto alcun avviso di garanzia e di essere estraneo ai fatti.

 

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