l abbraccio di donald trump e rupert murdoch

AMERICA FATTA A MAGLIE - GRANDE SETTIMANA PER DONALD, TRA ABBRACCI DI MURDOCH, RIFORMA SANITARIA, INCONTRI PROGRAMMATI CON LEADER ARABI, DEL G7 E PURE IL PAPA. COSA SUCCEDERÀ ALL’INCONTRO CON BERGOGLIO? - HILLARY E OBAMA LOTTANO MA VENGONO STRONCATI DAI COMMENTATORI: LA SCONFITTA 2016 È COLPA VOSTRA - CINA, SIRIA, COREA, AUSTRALIA: LA POLITICA ESTERA DEL NUOVO CORSO

donald trumpdonald trump

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

Grande settimana per Donald. Se ne sta a cena all' Intrepid, nave e museo di guerra ormeggiata su un molo di Manhattan, festeggia la riconciliazione con il premier australiano col quale aveva litigato al telefono appena insediato, si gode i complimenti dell'australiano doc e autore della riconciliazione, Rupert Murdoch ( informare i giornalisti di SkyTg24), riservatamente racconta come abbia fatto abbassare le penne alla Russia e alla Cina in soli tre mesi.

 

Bandiere di pace, anche se lì ci vuol altro che buona volontà, anche in Medio Oriente, dove tra quindici giorni vedrà in Arabia Saudita tutti i leader arabi e subito dopo il premier israeliano a Gerusalemme; infine una bella tappa il 24 maggio da un altro con cui lo scazzo non è mancato ma che ora lo deve ricevere, e lui a sua volta ha dovuto moderare i toni, ovvero in Vaticano, con papa Bergoglio e il segretario di Stato Parolin.

 

Il tutto prima di Bruxelles e del G7 a Taormina, vero esordio su campo internazionale, ma che così viene preparato alla grande e non in sordina e nel sospetto, come si erano augurati i suoi avversari.

 

rupert murdochrupert murdoch

Gran settimana, in aprile gli impieghi sono aumentati di 211000, il tasso di disoccupazione è sceso al 4,4, il più basso in 10 anni. Gran settimana, la nuova riforma sanitaria che abolisce la controversa Obamacare, è stata approvata alla Camera, il ruolo di Trump fondamentale per rassicurare i repubblicani più moderati eletti negli Stati nei quali si vota l'anno prossimo.

 

Hanno un bell’agitarsi Barack Obama e Hillary Clinton, ufficialmente scesi in campo per riplasmare il Partito Democratico, come se il Partito Democratico non avesse già avuto abbastanza guai dall'azione congiunta dei due, anzi, come gli scrive John Kass, del Chicago Tribune, come se non fosse evidente che i due veri grandi alleati di Donald Trump sono proprio loro due con la loro ostinazione di continuare a comandare nonostante la mole clamorosa di errori commessi, con un protagonismo che appaga i loro mostruosi ego ma non funziona anzi danneggia il Partito Democratico, con la fissazione tra il rincoglionito e il rosicone di continuare a parlare del 2016 dando così al presidente la possibilità di ricordare che lui ha vinto e loro hanno perso.

 

Il primo e’ in viaggio in Europa con tappa milanese, a fingere di adorare il cibo biologico a cui fa da sponsor in strapagata iniziativa, mentre nella cruda realtà lo fotografano che divora fastfood burger e Coca Cola. il viaggio è costato uno sproposito ai suoi contribuenti in organizzazione e sicurezza, ma chissà perché si continua a parlare sempre e solo dei costi degli spostamenti di Donald Trump quando va a casa sua a New York.

l abbraccio di donald trump e rupert murdoch l abbraccio di donald trump e rupert murdoch

 

Sempre il columnist del Chicago Tribune ricorda che a Obama non sono sembrati abbastanza fastosi luogo e progetto di costruzione del suo mausoleo, ovvero la Barack Obama Library a Chicago, ma che ben poco gli importa che la città sia in preda la criminalità e malavita, che a pochi chilometri dal suo santuario ci siano quartieri in preda al degrado, ovvero quel che Donald Trump va da mesi dicendo al sindaco democratico della città, Rahm Emanuel.

 

La seconda, ovvero Hillary, sconfitta e anche un po’ umiliata ma non rassegnata, torna alla ribalta invece per dire nell'ordine che ha perso per colpa dei russi, ha perso per colpa di Comey, direttore dell'FBI, ha perso ma adesso mette su una bella organizzazione per dare addosso a Trump.

 

john travolta sulla uss intrepidjohn travolta sulla uss intrepid

Peccato che nelle stesse ore il povero Comey riferisca per l'ennesima volta al Congresso sul suo operato di quelle settimane convulse, e spieghi che proprio non poteva in ottobre non riaprire ufficialmente ed esplicitamente una inchiesta sull'uso disinvolto delle mail da parte della signora Clinton, visto che aveva chiuso precedentemente in luglio altrettanto pubblicamente e ufficialmente la stessa inchiesta con un nulla di fatto, ma nel frattempo l'Fbi era inciampato in un computer pieno di altre lettere sequestrato al marito della principale collaboratrice della candidata democratica.

 

Peccato soprattutto che l'ex consigliere per la sicurezza nazionale di Obama,  grande manipolatrice di informazioni che avrebbero dovuto restare riservate su Donald Trump e il suo team, Susan Rice, nelle stesse ore si rifiuti di comparire di fronte al Congresso.

 

Peccato infine che sempre nelle stesse ore Christopher Steel, l'ex spia inglese il cui dossier sui rapporti proibiti tra Trump e russi e sulla intromissione dei russi nelle elezioni era diventato la prova calda esibita da molti, in testa il New York Times, testimoni a Londra  in tribunale e liquidi l'episodio spiegando che si trattava di informazioni tutte le verificare e da non rendere pubbliche. Ovvero balle.

donald trump e melania sulla portaerei intrepiddonald trump e melania sulla portaerei intrepid

 

I deputati della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti hanno approvato l'abolizione dell'Obamacare, con una ristretta maggioranza di 217 voti a favore e 213 contrari. Il voto rappresenta un successo e una rivincita per l'amministrazione di Donald Trump e repubblicani, che il 24 marzo erano stati costretti a rinunciare a portare il provvedimento in aula in mancanza del consenso necessario. Il provvedimento dovrà andare ora in Senato.

 

 

Il voto rappresenta anche una vittoria attesa a lungo per lo speaker della Camera Paul Ryan  "Questo provvedimento mantiene le promesse che abbiamo fatto al popolo americano - ha detto in aula prima del voto - molti di noi hanno aspettato sette anni per poterlo fare. Molti di noi sono qui perché avevano promesso di farlo".

 

donald trump e malcom turnbull a bordo dell intrepiddonald trump e malcom turnbull a bordo dell intrepid

Alla Camera nessun democratico ha votato a favore e alcuni repubblicani hanno votato contro. La legge trasferisce ai singoli Stati i poteri del governo federale per fissare le regole sulle assicurazioni sanitarie e mette fine ai sussidi per l'acquisto dei pacchetti assicurativi, sostituendoli con sgravi fiscali.

 

 "La faremo passare anche in Senato. Mi sento così fiducioso", ha detto giovedì sera il presidente americano, circondato dal vice presidente Mike Pence, dallo speaker della Camera Paul Ryan e da una serie di deputati e funzionari della sua Amministrazione, nel Giardino delle Rose della Casa Bianca. I problemi saranno gli stessi al Senato che alla Camera, ovvero le divisioni nel partito repubblicano tra moderati e conservatori duri e puri, un partito che un po’ risente del fatto che il suo presidente non sia un uomo del partito. Ma per gli americani è un sollievo.

 

Questa volta infatti Trump non ha lasciato fare solo a Ryan o ai capibastone del partito, alla fine gli 8 miliardi di dollari in più per aiutare nell'assistenza i cittadini già malati al momento della stipula, li ha decisi lui.

 

rex tillerson sergey lavrov rex tillerson sergey lavrov

Sui 100 giorni del presidente si è scritto talmente tanto è talmente male che anche ora di farla finita. Certo è che in politica estera si è mosso in modo veramente sapiente, trasformando anche il minacciato scontro con la Cina in una relazione amichevole e stretta propiziata dalla simpatia tra Trump e Xi Jinping.

 

In Medio Oriente lo si capisca o no il presidente ha ripristinato la legalità internazionale quando con 59 Tomahawk, ha riaffermato la red line sull'uso di armi chimiche in Siria, sfidando la geopolitica della Russia schierata  dalla parte di Assad. Nella penisola coreana Trump sta mostrando  grande acume affidando alla diplomazia cinese il compito di riportare Kim Jong Un alla realtà.

 

 

Due parole merita l'incontro il 24 col grande avversario, Papa Bergoglio. Il quale non si è peritato di attaccare in maniera esplicita e faziosa il candidato Trump sul muro, sull'emigrazione, sulla condanna dell'Islam  terrorista e fondamentalista, sul cambiamento climatico. Insomma, che questo papa sia un obamiano è chiaro a tutti, ma ora gli tocca avere a che fare con un altro, e ci sono alcune decisioni sulle quali il Vaticano farà fatica a dire che non gli sembrano importanti.

 

KIM JONG UNKIM JONG UN

La prima riguarda sicuramente l'aborto e le regole restrittive sugli interventi dopo il quinto mese. La seconda è stata firmata proprio giovedì ed è un executive order per proteggere e promuovere la libertà religiosa. Sentite la dichiarazione del presidente americano alla firma: “Siamo una nazione di fede, ma anche una nazione di tolleranza. Non permetteremo più che i credenti siano colpiti o messi a tacere. Non staremo mai dalla parte della discriminazione religiosa. La tolleranza è la pietra miliare della pace [...] Per troppo tempo, il governo federale ha usato il potere come un'arma contro i credenti [...] Nessun americano dovrebbe essere costretto a scegliere tra gli ordini del governo federale e i principi della sua fede [...] Per questo ridaremo voce alle nostre Chiese".

 

BERGOGLIO TRUMPBERGOGLIO TRUMP

 

Si tratta di un provvedimento contro l'emendamento Johnson che vieta le attività politiche alle Chiese. Dato che l'emendamento non può essere cancellato senza l'approvazione del Congresso, Trump si è limitato a indicare all'Irs di "alleviare al massimo il peso dell'emendamento Johnson". Le organizzazioni esentasse non possono infatti appoggiare apertamente un candidato o un partito politico.

 

 

Inoltre, l'ordine esecutivo prevede "la protezione e la promozione della libertà religiosa" nei servizi sociali, nell'istruzione, nella sanità e nelle assunzioni, e "la protezione dell'obiezione di coscienza" davanti al matrimonio omosessuale e all’aborto. Il governo non potrà quindi forzare gli individui o le organizzazioni a compiere attività che possano "violare la coscienza individuale".

 

 

TRUMP CONTRO PAPA BERGOGLIOTRUMP CONTRO PAPA BERGOGLIO

Dovrebbe essere una serie di misure non solo gradite ma proprio care alla gerarchia vaticana, e casomai destinate ad irritare laici ed omosessuali. Chissà quanto Papa Bergoglio è sensibile a questi argomenti

 

Ultimi Dagoreport

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)