visco di maio

DI MAIO IN PEGGIO - BANKITALIA GELA IL GOVERNO:  "ALLARME RECESSIONE" E IL VICEPREMIER PARTE ALL’ASSALTO DI PALAZZO KOCH:” STIME APOCALITTICHE. NON E’ LA PRIMA VOLTA CHE NON SI RIVELANO FONDATE”- PREVISIONE DEL PIL A +0,6%, IL PREMIER CONTE PROMETTE: CRESCEREMO DI PIÙ

di maio

Nicola Lillo per La Stampa 

 

Una crescita nettamente inferiore alle attese. La spinta all' economia su cui contava il governo grazie alla manovra da poco approvata non ci sarà. La Banca d' Italia stima che la crescita del Prodotto interno lordo per quest' anno sarà dello 0,6%, quasi la metà rispetto a quanto previsto da Lega e Cinque Stelle solo poche settimane fa, cioè +1%. Per Palazzo Chigi però «la manovra e le riforme del governo assicureranno al Paese una crescita sostenuta». E per il vicepremier Luigi Di Maio quelle di Bankitalia non sono altro che «stime apocalittiche».

 

IGNAZIO VISCO

«Non è la prima volta - spiega attaccando ancora una volta l' istituto di via Nazionale - che non si rivelano fondate». L' economia del nostro paese comunque, secondo i tecnici di Bankitalia, è in continuo rallentamento e si affaccia ora la concreta ipotesi di una recessione tecnica. Numeri e scenari che complicano la gestione dei conti pubblici per l' esecutivo, proprio a poche ore dalla presentazione delle due misure di spesa principali, reddito di cittadinanza e quota 100.

 

conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 17

Le cause di questa frenata vanno cercate a livello internazionale, certo: nello scontro commerciale tra Stati Uniti e Cina, nella Brexit e in un generalizzato rallentamento a livello europeo, dopo i dati della produzione industriale di novembre scesi in Germania, Francia e Italia. Ma nel nostro Paese ci sono alcuni altri fattori che aggravano la situazione: la crescita da noi si è già interrotta nel terzo trimestre del 2018 (a -0,1%) e gli ultimi tre mesi dell' anno non promettono numeri migliori (il 31 gennaio l' Istat diffonderà le cifre). La Banca d' Italia si aspetta un altro segno meno, è dunque probabile che il Paese entri «tecnicamente in recessione».

 

conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 1

L' avvertimento di Visco In quest' ottica il numero uno di Bankitalia Ignazio Visco sottolinea, rievocando l' insegnamento dell' ex governatore Guido Carli, che «non c' è altra strada per una crescita duratura che sostenere la domanda, gli investimenti ma soprattutto mettere le imprese in grado di investire e innovare». Cosa che invece in Italia non si verifica ancora. Il clima di fiducia infatti peggiora sia per le famiglie che per le aziende,«un problema che resta irrisolto», ammette il ministro Giovanni Tria. I consumi nel terzo trimestre sono stati «in graduale rallentamento, sono calati dello 0,1% per cento rispetto al periodo precedente».

 

Sul fronte delle imprese poi viene ribadito che gli investimenti sono diminuiti dell' 1,1% nel terzo trimestre e ci si aspetta un rallentamento dei piani d' investimento anche per tutto il 2019. Sono poco confortanti anche i numeri dell' inflazione, che a dicembre si è ridotta all' 1,2%, allontanandosi dall' obiettivo della Bce che è al 2%. Tutti elementi che rendono ancor più difficile raggiungere gli obiettivi di bilancio concordati con la Commissione europea.

 

conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 3

Un secondo appunto da parte di Visco arriva in merito ai conti pubblici, dopo settimane di trattative tra il governo e Bruxelles. «L' idea che con qualche artifizio alcune spese pubbliche possano essere escluse dal bilancio dello Stato è, nelle parole di Carli, una illusione.

Una illusione che, purtroppo, alcuni coltivano ancora oggi».

 

luigi di maio casaleggio di battista casalinoIGNAZIO VISCO

I deficit non sono stati infatti ridotti negli anni, così le spese che non sono calate hanno portato ad aumentare il debito pubblico, «che oggi ci rende molto difficile quella possibilità di manovra per gli investimenti che servono alla crescita». Sulla pericolosità dell' alto debito interviene anche un rapporto della Commissione Ue, secondo cui Paesi come Italia, Cipro, Francia e Spagna sono «esposti a choc sfavorevoli. L' Italia è particolarmente esposta a improvvisi mutamenti nella percezione dei mercati finanziari, in particolare alla luce dei fabbisogni di finanziamento, tuttora consistenti». Il debito nel nostro Paese, in uno scenario a politiche invariate, aumenterebbe addirittura «dal 130,1% del Pil nel 2020 al 146,5% del Pil nel 2029», si legge nel rapporto (nell' Unione europea solo cinque Paesi su 27 vedono il debito in crescita).

IGNAZIO VISCO E MARIO DRAGHI

 

GILET GIALLI DI MAIO DI BATTISTA TONINELLI GRILLINIluigi di maio gilet gialli

Timori sulle banche C' è poi il capitolo banche, che soffrono l' aumento dei tassi di interesse sui titoli di Stato restringendo di conseguenza il credito all' economia. Il costo del credito rischia infatti di aumentare se l' alto spread si mostrerà «persistente», avverte Bankitalia che registra «segnali di irrigidimento dalle imprese». Nel rapporto della Commissione Ue si conferma che in alcuni Paesi come l' Italia «è riemerso il timore che si inneschi di nuovo il circolo vizioso tra titoli di Stato e banche, in un contesto di spread tra i rendimenti in crescita».

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