MARCHINI SI TOGLIE LA CALCE DALLE SCARPE: “PAGAVO I CONTI DEL PD, EPPURE ORA MI ATTACCANO”

Luca De Carolis per il "Fatto quotidiano"

Mi criticano per i soldi investiti nel mio movimento. E allora mi chiedo: quelli dati alle loro campagne elettorali e per coprire i buchi delle loro società erano democratici, e quelli per la mia lista invece sono reazionari?". Alfio Marchini ci va giù duro, e l'obiettivo è dichiarato: Goffredo Bettini. Ieri in un'intervista al Corriere della Sera il demiurgo del Pd romano l'aveva punto così: "Mi pare che la strategia di Marchini sia finalizzata a mettere zizzania nel centrosinistra: lui, nonostante le risorse, le tante apparizioni tv e l'appoggio dei giornali, non arriverà al ballottaggio". Marchini non ha affatto gradito, e al Fatto dice: "Bettini è un amico, l'ho sentito per telefono anche 15 giorni fa.

Credo che il suo sia un tentativo goffo di scoraggiare il voto disgiunto a mio favore, facendo passare un distorto concetto di voto utile, fuori della realtà in un sistema a doppio turno. Questo è il classico doppiopesismo di quella sinistra che ha regalato l'Italia a Berlusconi negli ultimi vent'anni".

È davvero forte l'irritazione dell'erede della dinastia di costruttori ‘rossi': "Per decenni io e la mia famiglia abbiamo sostenuto il principale partito d'opposizione alla luce del sole, sia nelle principali campagne elettorali, sia nelle emergenze come nel caso de l'Unità. Ho sempre ritenuto che un partito glorioso non potesse chiudere i battenti per la mancanza di risorse". Ora Marchini corre da solo per il Comune, e cresce nei sondaggi: "Il mio movimento è nato proprio per rompere il consociativismo che ha rovinato questo Paese".

Naturale chiedersi: in un eventuale ballottaggio il suo appoggio a Marino, fortemente voluto da Bettini, è ancora possibile? L'imprenditore risponde così: "Vorrei comprendere in che veste parla Bettini: se come consulente di Marino (senatore dimissionario a seconda delle convenienze), se come dirigente del Pd, oppure a nome de 'Il Campo', il nuovo partito di cui ha annunciato la fondazione su La Stampa". C'è una frattura da ricomporre, insomma.

E non pare semplice: "Quando annunciarono la candidatura di Marino, avevo detto che avrebbe resuscitato persino Alemanno: guardando gli ultimi sondaggi, ahimè, posso dire di essere stato un buon profeta". Intanto a Roma la campagna elettorale sta mostrando la sua faccia violenta e un po' oscura. Venerdì notte, ignoti hanno sbarrato con dei chiodi la porta del comitato elettorale di due candidati della Lista Marchini, Alessandro Onorato e Giovanna Marchese Bellaroto.

Ieri mattina, blitz contro i gazebo di Alemanno e Marino a piazza Bologna dei militanti del "Comitato elettorale Nessuno sindaco". Coperti da maschere bianche, hanno occupato per qualche minuto i due banchetti, disseminandoli di propri manifesti. Una candidata della lista civica Marino, Francesca Mal-vani, "è stata circondata, spintonata violentemente e insultata" come spiega in una nota lo stesso Marino, che parla "di clima di intimidazione".

Sentito telefonicamente, un esponente anonimo del comitato "Nessuno" smentisce: "È stato un flash-mob goliardico, non ci sono state violenze o insulti, e lo dimostreremo con un video che diffonderemo nelle prossime ore". Chi siete? "Un aggregato di precari, studenti e lavoratori, un comitato comunista. Invitiamo al non voto perché nessuno rappresenta le nostre istanze". Farete altre azioni di queste tipo? "Sicuramente sì".

Da partiti e candidati condanna unanime, con il comitato Alemanno che punta il dito contro "gli amici dei centri sociali e di tante sigle colorate di rosso". Il segretario del Pd Lazio, Enrico Gasbarra, parla di "un'escalation di violenze politiche e intimidazioni che hanno creato in città un clima pesante". E Marchini: "Non so se certe persone siano manovrate. Ma di certo c'è un'intelligenza dietro chi danneggia un nostro comitato elettorale la notte prima dell'apertura".

 

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