massimo cacciari

“IN AUTUNNO PUO’ SUCCEDERE DI TUTTO” - MASSIMO CACCIARI: “IL LOCKDOWN ERA UN'AMMISSIONE D'INCAPACITÀ. IL GOVERNO HA SCELTO LA SOLUZIONE PIÙ SEMPLICE. CONTE È IL SIMBOLO DEL TRASFORMISMO ITALIANO MA È NECESSARIO PERCHÉ SI BARCAMENA. È IL MASSIMO CHE POSSA FARE QUESTO PAESE ADESSO - IL PD È COSTRETTO A SUBIRE - RENZI? SI È FOTTUTO.

CONOSCENDO L'ABILITÀ DI GIORGETTI E ZAIA STANNO PREPARANDO UNA FEDERAZIONE. CIOÈ CON UN PARTITO IN CUI SALVINI FAREBBE IL LEADER DI PURA DESTRA NAZIONALE E UN ALTRO IN CUI…”

Alessandro Rico per “la Verità”

 

massimo cacciari a otto e mezzo 1

Massimo Cacciari ha da poco pubblicato Il lavoro dello spirito (Adelphi), un saggio su Max Weber che affronta una delle questioni cruciali del XIX, come del nostro secolo: il rapporto tra scienza e politica.

 

Professore, nei mesi della pandemia abbiamo visto una politica debole nascondersi dietro gli scienziati e, a volte, una scienza al servizio della politica. Come quando l'Oms, per screditare Donald Trump, ha tirato fuori uno studio farlocco contro la clorochina.

«Il rapporto tra scienza e politica non può essere giudicato solo in relazione alla pandemia. È un problema delicato e strategico».

 

Massimo Cacciari - Il lavoro dello spirito

Si spieghi.

«Una politica che non abbia un rapporto consistente e continuo con l'evoluzione della conoscenza scientifica e con i processi innovativi che essa innesca, anche nel sistema produttivo, sarà costantemente spiazzata».

 

Spiazzata?

«Come si può pensare a una strategia industriale e, di conseguenza, occupazionale, se non si ha un quotidiano rapporto con i processi innovativi?».

 

Quale dev' essere il criterio regolativo di questo rapporto?

«L'interesse nazionale».

 

Come lo spieghiamo all'Ue?

«A livello europeo vale lo stesso discorso. Se no continueremo a fare gli Stati generali con le grida, i desiderata, i "vorremmo", gli "occorre". L'Europa, travolta dalle varie emergenze, ha accantonato il tema. Nei grandi imperi si ragiona diversamente».

Gualtieri Conte

 

A chi si riferisce?

«Prenda gli Stati Uniti. Una politica di tipo imperiale che ha bisogno di un apparato militare costantemente all'avanguardia. Ciò comporta investimenti ingenti in innovazione e ricerca».

 

L'ha sorpresa che la decisione sul lockdown sia stata politica, presa dal governo contro il parere del Comitato tecnico scientifico?

«Non era una decisione "contro". Semplicemente, il governo non aveva la capacità di affrontare l'emergenza in modo articolato, come proponevano gli scienziati».

giuseppe conte in lombardia

 

Quindi?

«Ha pensato di non potercela fare a reggere la situazione se non con un approccio esasperatamente centralistico e statalistico. Senza che ciò suscitasse l'avversione delle autorità sanitarie».

 

Be', ma era un'ammissione d'incapacità

«Certo. Per affrontare le cose articolate serve non solo un governo forte, capace di assumere decisioni difficili, ma occorre anche la piena concertazione con le autonomie e le Regioni. Tutti presupposti che mancavano».

 

Giuseppe Conte non avrà pure intravisto qualche opportunità politica nell'emergenza?

GIUSEPPE CONTE CON LA MASCHERINA

«Non credo a queste dietrologie. C'era una situazione di grande confusione, d'incapacità di comunicazione con le autorità regionali. Così il governo ha scelto la soluzione più semplice e diretta: chiudiamo tutto e buonanotte».

 

Gli scienziati avevano chiesto la zona rossa nella Bergamasca. Il governo non li ha ascoltati.

«C'è stata una serie di errori, commessi sia dal governo, sia dalle autorità regionali».

 

Conte con i magistrati ha sostenuto di non aver mai ricevuto quel verbale. Possibile?

GIUSEPPE CONTE CON LA MASCHERINA

«Saranno successi casini di ogni genere».

 

Il premier vuole farsi un partito? O rafforzarsi nel ruolo di collante delle forze di maggioranza?

«Conte è il simbolo del trasformismo italiano. E non lo dico in senso spregiativo».

 

No?

«Questo è un Paese in cui occorre essere, in qualche misura, trasformisti».

 

Dunque?

«Non penso che Conte sogni grandi avventure politiche personali. Da perfetto trasformista, semmai, punta a metabolizzare, componendole, tendenze diverse».

 

giuseppe conte a bergamo con mascherina

Più semplicemente?

«Lavorare a compromessi, anche di brevissima durata. E tirare avanti».

 

E non è un giudizio spregiativo?

«Ma no. Anzi, mi convinco sempre di più che Conte sia l'uomo necessario in questo momento».

 

Perché?

«Perché si barcamena. È il massimo che possa fare questo Paese adesso».

 

nicola zingaretti foto di bacco (2)

Qualcuno comincia a temere che si stia rafforzando troppo? S' era vociferato che Nicola Zingaretti mirasse al Viminale. Lui ha smentito, ma la circostanza rendeva l'idea di una componente della maggioranza che ritiene di dover controllare più da vicino questo libero battitore di Palazzo Chigi

«Ma nemmeno queste componenti della maggioranza sanno dove andare».

 

Lapidario.

«È chiaro che una politica trasformistica dura solo fintantoché mette insieme persone che non sanno decidere».

 

Il Pd non sa decidere?

«È costretto a subire e ad appoggiare Conte perché non saprebbe che dirgli contro. Il Pd non ha ancora fatto uno straccio di congresso degno di questo nome; è al governo dopo aver perduto clamorosamente, cosa unica nella storia del mondo; cosa vuole che faccia?».

 

luigi di maio vito crimi

E i 5 stelle?

«Sono messi ancora peggio. Non sanno più chi sono. Crisi d'identità totale».

 

Allude alla sconfessione delle politiche migratorie condivise con Matteo Salvini?

«Ne hanno fatte di tutti i colori. Una forza politica che un anno sta con Salvini e l'anno dopo lo manda in tribunale: siamo al delirio trasformistico».

 

L'opposizione, invece?

«Le ha sbagliate tutte, tranne Giorgia Meloni. Molto abile».

 

Qual è stata la sua abilità?

matteo salvini, antonio tajani e giorgia meloni 1

«Non fare le cappelle clamorose che ha combinato quell'altro. Non s' è data una fucilata sulle palle».

 

La competizione che pare essersi instaurata con Salvini scalfirà l'unità del centrodestra?

«Ma no. A parte che ormai il centrodestra è destra e basta. Alla fine, comunque, l'unità la ritrova, come sempre».

 

Come vede il ruolo ambiguo di Silvio Berlusconi?

«Finché ha dieci voti, li continuerà a usare dentro quella coalizione. Mica è pazzo. A meno che non si verifichi una crisi di governo e si debba salvare la patria».

 

Dice?

salvini meloni

«Se il governo trasformista non regge, bisognerà vedere cosa decide Sergio Mattarella».

 

Dal governo giallorosso, Mattarella ha ingoiato un po' di tutto...

«Fa parte del suo carattere. E poi, poverino, si metta nei suoi panni: che poteva fare?».

 

Votare proprio non si può?

«Certo che si può. Ma solo se collassa tutto».

 

Le pare possibile che, nel pieno della recessione, la maggioranza discuta di legge elettorale?

«È una vergogna».

 

Allora il governo rischia, no?

«È evidente. Ma la sua situazione di debolezza, paradossalmente, ne favorisce la sopravvivenza. Perché non c'è nessuno, né dentro la maggioranza, né fuori, che sia in grado di presentare un'alternativa che abbia la minima credibilità. Non solo presso Mattarella, ma pure presso l'opinione pubblica».

 

All'opinione pubblica, il governo come la giustifica la ripresa massiccia degli sbarchi, con Covid incluso?

salvini meloni

«Chi poteva sognarselo che gli sbarchi sarebbero stati eliminati? Salvini bloccava due-tre navi al largo, mentre la gente veniva giù da Trieste».

 

Le cito, però, i dati del Viminale: con Salvini, dal primo gennaio al 7 agosto 2019, 4.039 sbarchi. Con Luciana Lamorgese, 14.832.

«Salvini, anziché lasciar sfiatare la bottiglia, ha tenuto disperatamente il tappo chiuso. Dopodiché, è ovvio che la bottiglia esplode di botto. Questo fenomeno lo si governa solo con un nuovo accordo con Ankara, con una politica concordata con l'Europa, che però ancora manca completamente».

 

E continuerà a mancare, con la scusa che adesso ci hanno concesso il Recovery fund

GIORGIA MELONI LUCA ZAIA MATTEO SALVINI

«Ha ragione. Il rischio è che ci dicano: "State buoni, perché vi abbiamo riempito di soldi". Anche se, più che di soldi, ci hanno riempito di debiti».

 

Di debiti?

«Gli aiuti a fondo perduto sono 80-90 miliardi. Per il resto, ci danno il permesso d'indebitarci».

 

E l'accordo di Malta?

«Non c'era nessun accordo di Malta. Ogni Paese persegue il proprio interesse. E chi sconta questa carenza strategica drammatica siamo noi e i greci».

 

È vero che la base nordista della Lega si è stufata di Salvini?

«Conoscendo l'abilità di Giancarlo Giorgetti e Luca Zaia, stanno preparando una federazione».

salvini giorgetti

 

Cioè?

«Un partito in cui Salvini farebbe il leader di pura destra nazionale, il che gli permetterebbe anche di contrastare validamente la Meloni. E con una componente strettamente federata con lui, il cui fulcro sarebbero autonomia e federalismo fiscale. Una situazione analoga a quella dei democristiani tedeschi, con la federazione Cdu-Csu. Se sono intelligenti, vanno in quella direzione. Così, sbancano».

 

E se non sono intelligenti?

«La posizione di Salvini diventerebbe, alla lunga, indigeribile per l'elettorato leghista del Nord».

 

matteo renzi in senato

E Matteo Renzi?

«Può recuperare qualche voto berlusconiano, ma le altre porte sono chiuse. Renzi si è fottuto».

 

La maggioranza ha un disegno: trascinarsi, con l'aiuto dell'emergenza, fino al semestre bianco, per dare le carte in vista dell'elezione del nuovo capo dello Stato. Quale incognita potrebbe far saltare il banco?

«L'autunno, con la legge di bilancio, l'uso dei soldi europei e il dramma di redditi e occupazione, per vasti settori di ceto medio, specialmente quelli legati al commercio e al turismo. Ci sono milioni di famiglie in ballo. E a quel punto il trasformismo non basterà più».

 

Ultimi Dagoreport

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…