papa leone xiv mattarella papa francesco papa wojtyla pertini napolitano ratzinger

TRA MATTARELLA E PAPA LEONE CI SARA' LO STESSO FEELING CHE C'ERA TRA PERTINI E WOJTYLA CHE ANDAVANO A SCIARE INSIEME? – BREDA: "GELOSISSIMO DELLA SUA DIMENSIONE PRIVATA, IL CAPO DELLO STATO, CATTOLICO, NON HA MAI ALZATO IL VELO SULLA SUA CONNESSIONE CON PAPA FRANCESCO CHE LO DEFINI’ “UN COERENTE TESTIMONE E MAESTRO DI RESPONSABILITÀ” - IL RISERBO DI NAPOLITANO E RATZINGER, LA VARIABILE BERLUSCONI, CHE IL POTENTE CARDINAL RUINI, CAPO DELLA CEI, MOSTRÒ DI APPREZZARE NON CONSIDERANDOLO AFFATTO “UN PERICOLO PER LA REPUBBLICA” – VIDEO

 

Marzio Breda per corriere.it  - Estratti

 

papa leone XIV MATTARELLA

Il cerimoniale del Quirinale, che fissa ritualità e protocolli per eventi al massimo livello, si complica quando deve armonizzarsi con le regole della Santa Sede. Basta pensare alle genuflessioni con bacio dell’anello, alla parata di frac con luccichio di onorificenze religiose, alle gerarchiche dislocazioni dei dignitari.

 

Prescrizioni che possono essere snellite o azzerate, se un Papa lo vuole. Ed è successo spesso nel rapporto privato tra i Pontefici e i presidenti della Repubblica. Lo dimostrano certe relazioni quasi segrete, che hanno avuto un carattere libero e spigliato soprattutto con i capi dello Stato laici.

 

Un approccio che ha bisogno di tempo per svilupparsi, ma del quale si potranno cogliere segni di novità già da oggi, nella prima visita ufficiale di Mattarella nel Vaticano di papa Leone XIV.

 

Per questo tipo di legame il metro di paragone resta l’amicizia tra Sandro Pertini e Giovanni Paolo II, intelligenze simpatetiche. I due sono curiosi l’uno dell’altro, perciò si scrivono lettere, s’incontrano in pranzi improvvisati, si telefonano. Il primo, ateo e socialista perseguitato dal regime mussoliniano, ha messo in mora con una dura lettera a Breznev il «comunismo applicato», e tuonato la propria «deplorazione» per il golpe di Jaruzelski in Polonia, la patria del Papa.

 

papa leone XIV MATTARELLA

 

(...) Un esempio famoso ci porta a quando Wojtyla chiama Pertini e gli dice: «Presidente, vuol venire a sciare con me?», aprendo un botta e risposta che va da un «Santità, non so sciare, mi spiace» al «Venga lo stesso, l’aria buona le farà bene»... Le immagini che li ritraggono abbracciati sull’Adamello innevato fanno il giro del mondo e umanizzano il reciproco carisma.

 

Si torna a una tradizione rigida e priva di intimità nei contatti tra il cattolico Francesco Cossiga e Giovanni Paolo II.

 

Sì, nei colloqui emergono consonanze, e il capo dello Stato è invitato ad alcune messe private e a una frugale colazione. Non c’è però traccia delle esorbitanze cossighiane in quei colloqui, che restano sempre formali e propedeutici allo scambio di visite ufficiali. Insomma, c’è rispetto e cordialità, ma nulla di simile al legame di Pertini con il primate d’Italia.

 

SERGIO MATTARELLA ENTRA IN VATICANO

Un copione che si ripete, più raggelato, con l’arcidevoto Oscar Luigi Scalfaro. Per i vertici d’Oltretevere ha il torto di richiamarsi con troppa fermezza alla laicità dello Stato e sottrarsi così al vecchio collateralismo tra Dc e Vaticano.

 

Di più: nei rapporti con la curia s’inserisce la variabile Berlusconi, che il potente cardinal Ruini, capo della Cei, mostra di apprezzare non considerandolo affatto «un pericolo per la Repubblica». Il contrario di come lo giudica il Quirinale, impegnato in una prova di forza con il Cavaliere.

 

Il che, come spiega Marianna Scalfaro, aveva creato nel presidente «la sensazione che le alte sfere vaticane rappresentassero al Papa le cose come volevano loro, magari distorte».

 

Con l’arrivo del laico mazziniano (ma educato dai gesuiti) Carlo Azeglio Ciampi si ripropone l’esperimento degli incontri confidenziali. E qui gioca un ruolo pure la first lady, donna Franca. Celebre il suo «Santità non si strapazzi, e che Dio la benedica», mentre Wojtyla era già allo stremo e che gli strappò un sorriso, perché dare benedizioni era prerogativa sua.

PAPA LEONE XIV SERGIO MATTARELLA

 

Rivelatore del livello confidenziale tra i due, un racconto che Ciampi affidò al Corriere nei suoi ultimi mesi: «L’ultima volta in cui lo vidi gli rivolsi una preghiera: Santo Padre, abbiamo la stessa età…

 

Se lei dovesse morire prima di me, mi promette che mi verrà incontro, che non mi lascerà solo quando giungerà la mia ora?».

 

Giorgio Napolitano ha a che fare con il Pontefice bavarese Joseph Ratzinger, Benedetto XVI. Hanno entrambi modi trattenuti, persino timidi. Il capo dello Stato, altro non credente, che è il primo post comunista ad arrivare sul Colle, ha reputazione di «atarassico» per l’autocontrollo e la capacità di dominare le emozioni.

sandro pertini papa giovanni paolo II

 

 

Analogamente, il Papa ha i modi del teologo che ha passato la vita nelle biblioteche, quindi anche lui appare ritroso, se non proprio algido. Comunque, condividono, nei faccia a faccia, analoghe preoccupazioni sulla povertà di valori e ideali del nostro tempo.

 

Da oggi al cattolico Sergio Mattarella tocca confrontarsi con il nuovo Pontefice e aprire una nuova stagione. Gelosissimo della sua dimensione privata, non ha mai alzato il velo sulla sua connessione con papa Francesco e che deve esser stata importante, dato che si è sentito definire da lui «un coerente testimone e maestro di responsabilità»

napolitano papa ratzingerberlusconi ruini

ROBERT FRANCIS PREVOST E PAPA KAROL WOJTYLA mattarella papa francesco

Ultimi Dagoreport

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…