matteo salvini antonio tajani giorgia meloni

“NON POSSONO PRETENDERE DI IMPORRE I LORO CANDIDATI DAPPERTUTTO” – MATTEO SALVINI, AL CONSIGLIO FEDERALE DELLA LEGA, VA ALL’ATTACCO DI FRATELLI D’ITALIA SULLE REGIONALI E DI TAJANI SULLE EUROPEE (“CHI DIVIDE DICENDO NO A LE PEN FA IL GIOCO DELLA SINISTRA”) – IL “CAPITONE” SI SENTE ACCERCHIATO E HA PAURA DELLA BATOSTA ELETTORALE: SERVONO NOMI FORTI, MA I GOVERNATORI SI SONO CHIAMATI FUORI. E LA SUGGESTIONE VANNACCI CAPOLISTA RISCHIA DI SPACCARE IL PARTITO… - OGGI IL VERTICE SULLE REGIONALI

matteo salvini con un fucile

1. SALVINI VA ALL'ATTACCO DI FRATELLI D'ITALIA "NON POSSONO IMPORRE I LORO CANDIDATI"

Estratto dell’articolo di Francesca Del Vecchio e Francesco Olivo per “La Stampa”

 

Solo i leader possono risolvere l'incastro delle regionali, ma sarà complicato anche per loro. Oggi la premier e i suoi vice si vedranno per il Consiglio dei ministri […].

 

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani atreju

Certo, la vigilia dell'incontro tra Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani non è serena. Il leader della Lega […] evita di fare i nomi degli alleati, ma allude significativamente.

 

Il ministro dei Trasporti parla ai pesi massimi del suo partito e in qualche modo denuncia la tracotanza di Fratelli d'Italia «non possono pretendere di imporre i loro candidati dappertutto». La premier viene citata indirettamente, attraverso un paragone: «Berlusconi sapeva essere generoso, il suo era il primo partito, ma non lo faceva pesare nei territori, dimostrando di essere un leader di coalizione. La sua grandezza non dipendeva da quanta gente piazzasse, ma dalla sua qualità umana».

 

CHRISTIAN SOLINAS - MATTEO SALVINI

I toni di Salvini […] sono bassi, ma qui e là emergono spigolature: «Non bisogna penalizzare i territori», dice, riferendosi alla decisioni prese a Roma e non a livello locale. In ogni caso «la Lega resta sempre collaborativa, ma occorre rispetto reciproco nella coalizione». […]

 

2. LEGA, PAURA NELLE URNE. SALVINI: “RISCHIAMO”. IL FORFAIT DEI GOVERNATORI

Estratto dell’articolo di Andrea Montanari per “la Repubblica”

 

matteo salvini a quarta repubblica 5

Matteo Salvini trasforma il Consiglio federale della Lega in un sorta di “gabinetto di guerra” e avverte i suoi: «Le Europee saranno fondamentali, c’è il rischio della polarizzazione del voto: bisogna darsi da fare». Lo spettro è l’affermazione degli alleati nel centrodestra, FdI in testa, ma anche Forza Italia, con la Lega che nel 2019 aveva preso il 34,3 per cento ridotta a poco più di un quarto.

 

[…] Salvini è preoccupato: per le Europee servirebbero candidati forti […], ma sa che i tre governatori leghisti, Luca Zaia, Massimiliano Fedriga e Attilio Fontana, gli hanno risposto picche. Mentre il corteggiatissimo generale Roberto Vannacci ieri è stato l’unico citato dal segretario della Lega ma, come il vicepremier pare sia stato costretto ad ammettere, «non ha detto ancora sì».

 

roberto vannacci si tuffa a viareggio 5

[…] Sulle Regionali, […] la trattativa con FdI e Forza Italia resta in stallo. Salvini ribadisce la posizione sui governatori uscenti che andrebbero «tutti ricandidati», ma è costretto ad ammettere che sulla riconferma di Christian Solinas in Sardegna è ancora tutto fermo.

 

[…] Salvini, insomma, resta stretto tra due fuochi. Da una parte il segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, che per le Regionali chiede la «conferma di Bardi in Basilicata e di Cirio in Piemonte: in Sardegna FI non presenterà candidati» e per le Europee apre alla sua candidatura: «Non escludo di farlo», dice.

 

Dall’altra Giorgia Meloni, che non cede sull’isola, anche se la deputata di FdI Ylenia Lucaselli assicura che «i leader troveranno un accordo come sempre». Il numero uno della Lega si accontenta per ora dell’aumento degli iscritti «superiore al 10%», ma sollecita «il massimo impegno affinché i prossimi mesi siano ancora più positivi».

marine le pen matteo salvini meme by edoardo baraldi

 

Sostiene che «il gruppo Identità e democrazia, oggi formato da sessanta europarlamentari, secondo i sondaggi può arrivare ad averne almeno cento». Aggiunge che per la Lega «il centrodestra unito è un valore in Italia e non solo. Per noi la compattezza è fondamentale anche in Europa», ma poi, pur non citando Tajani non rinuncia a sottolineare che «chi divide dicendo no a Marine Le Pen fa il gioco della sinistra». […] Al capogruppo della Lega in Senato Massimliano Romeo, alla fine, non resta che lasciare via Bellerio con un laconico: «Andrà bene, una quadra si troverà di sicuro». Ma la quadra per ora è ancora lontana.

matteo salvini marine le pen a pontida 1MARINE LE PEN E VLADIMIR PUTINmatteo salvini an anas meme by rolli per il giornalone la stampaMATTEO SALVINI

 

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani atreju 1giorgia meloni matteo salvini atreju GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINImatteo salvini e marine le pen a pontida

 

MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI - MEME BY OSHO

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”