MAXXI RIDICOLO - È LA PRIMA VOLTA CHE SI NOMINA UN DIRETTORE DI MUSEO PERCHÉ È L’UNICO AD AVER ACCETTATO UNO STIPENDIO MINISTERIALE!

1. HOU HANRU, IL MAXXI PAPA
Alessandra Mammì per "espresso. repubblica.it"

Habemus papam. E come tutti i papi è un nome a sorpresa, straniero, semisconosciuto che nessuno si aspettava. Hou Hanru si chiama il nuovo direttore del MaXXI. Arriva dalla Cina (in realtà l'ultimo domicilio conosciuto è San Francisco) ha cinquant'anni ed è uscito come un coniglio dal cappello del Cda, mentre fra agitazione delle gazzette si discuteva dello stipendio del presidente Melandri tra il pratico e il teorico.

Il pratico era: ma se il MaXXI è in sofferenza finanziaria è giusto stipendiare un presidente? Il teorico: ma se un presidente è un manager che lavora per finanziare un museo perchè non è giusto dare un stipendio? Nel tanto dibattere si è pure trovato il tempo per fare brutta figura e querelare Dagospia che riprendeva sarcasticamente tanta vexata quaestio. A cui si è aggiunto il nuovo capitolo chi pagherà gli avvocati il presidente o il MaXXI cioè il contribuente. Un penoso siparietto che il MaXXI avrebbe dovuto risparmiarsi.

Comunque sarà il portato della crisi ma è la prima volta che si nomina un direttore di museo perchè, si dice, è l'unico ad aver accettato uno stipendio ministeriale. E così invece di parlare di programmi o delle visioni di Hou Hanru si scopre che prenderà 4000 euro netti al mese, cifra su cui hanno sputato gli altri colleghi e che probabilmente non è proprio proprio ministeriale ( avete chiesto agli insegnanti quanto prendono?).

Tornando a lui. Sappiamo che da giovane frequenta la scuola per curatori a Prato, ragion per cui parla italiano il che è un bene dovendo dirigere un museo a Roma. E nel 2003 fa parte della squadra di curatori coraggiosi che Bonami allena per la sua Biennale dimostrando che una generazione si sta scaldando i muscoli pronta a ridisegnare lo scenario dell'arte. Lì costruisce una specie di astronave in mezzo alle Corderie piena di video e strane cose atterrate in laguna e nonostante il caldo soffocante fa un'ottima impressione ai sudati visitatori.

Poi parte per Biennali lontane Gwangiu come Istanbul. Tanto che l'anno scorso a Venezia Emanuele Emmanuele lo lancia nel Cda come nomination contro Gioni. Però si confonde. Lo chiama Hang Rui (che esiste ed è un artista radicale e antigovernativo) e si capì che non lo conosceva neanche ed era una roba buttata lì tanto a rompere le scatole.

Intanto Huo Hanru colleziona giurie, mostre, consulenze, seminari e talk. Tutto fuorchè la direzione di un grande museo. E neanche di uno piccolo. Ma c'è una prima volta. Sia pura MaXXI volta. E forse proprio in quanto absolut beginner ha accettato uno stipendio che secondo il Cda è molto inferiore al dovuto.

Ciò detto che sia un nome di prestigio non c'è dubbio. Ma resta un velo di melanconia nel pensare che con tutti i bravissimi curatori e soprattutto direttori italiani che i musei li hanno diretti con tanto di problemi finanziari e piani ferie custodi (Cavallucci a Trento ora a Varsavia, Codognato a Napoli ora Londra, Manacorda direttore Liverpool, Gioni direttore a New York....) tutti emigrati negli ultimi anni il più Grande Museo Contemporaneo di Stato non sia riuscito a farne rientrare uno. Davvero è questione di soldi?

2. GIOVANNA MELANDRI: "PERCHÉ UN CINESE ALLA GUIDA DEL MAXXI"
Parla Giovanna Melandri: basta polemiche sul mio stipendio
Dario Pappalardo per "la Repubblica"

«Hou Hanru è un nome internazionale eccellente. Basta con le polemiche: oggi bisogna essere felici per il Maxxi. Del mio stipendio come presidente si discuterà più avanti, non prima dell'autunno inoltrato». Giovanna Melandri parla a poche ore dalla nota ufficiale: il museo romano ha finalmente il suo primo direttore artistico. Hou Hanru, che resterà in carica per quattro anni, ha messo d'accordo il Cda composto anche da Beatrice Trussardi e Monique Veaute.

Nato nel 1963 in Cina, ma cittadino francese residente negli Stati Uniti, curatore delle biennali di Istanbul, Shanghai e Gwangju, coordinerà l'offerta culturale del Maxxi, dove Anna Mattirolo e Margherita Guccione restano al loro posto come direttrici rispettivamente del museo d'arte e di quello di architettura. «La sfida è grande - ha detto il neodirettore - soprattutto in un periodo di crisi per l'Italia e per il mondo. Ma con questo team e con questo museo sono fiducioso di vincerla». «Hou Hanru conosce l'Italia e ne è entusiasta - ribatte Melandri - Il fatto che parli anche la nostra lingua era un elemento importante richiesto».

Presidente Melandri, come si è arrivati a questa scelta? Si è parlato di tanti rifiuti da parte di curatori di fama internazionale, italiani e non...
«Non è vero che tanti hanno detto no. C'è stata una grandissima attenzione. Sono state valutate per noi da un soggetto terzo, la Odgers Berndtson italiana, oltre 20 personalità internazionali. Certo, la ricerca è avvenuta in un periodo di instabilità per il museo e questo può avere spaventato qualcuno».

Uno dei motivi potrebbe essere anche lo stipendio non elevatissimo del direttore artistico? Quale sarà?
«Voglio ringraziare Hanru perché viene a ricoprire un ruolo chiave per poco più di 4.000 euro netti al mese. Uno stipendio più che dignitoso, intendiamoci, ma non paragonabile ad altri standard internazionali».

Negli ultimi giorni, si è parlato del suo di stipendio, invece. Per ora il Cda ha rinviato la questione. Comincerà a percepirlo? Sarà davvero di 150 mila euro annui, come ipotizza qualcuno?
«Il Maxxi da aprile è diventato un ente di ricerca. La procedura per il cambio di natura giuridica è stata avviata dal precedente Cda, prima della mia nomina quindi. Il nuovo statuto prevede che il presidente della Fondazione percepisca uno stipendio. Se avessi voluto fare la "furbetta", come ha scritto qualcuno, avrei cominciato a percepirlo da aprile. Non l'ho fatto perché, alla mia nomina, nell'ottobre 2012, ho dato la mia parola all'allora ministro Ornaghi che per un anno avrei lavorato "pro bono"».

E l'entità del compenso?
«Per ora continuo a lavorare gratis. Si deciderà in sede di Cda. Le cifre che ho letto sono assurde e immaginarie. E comunque chi d'ora in poi scrive che sono stata io a far cambiare la natura giuridica del Maxxi per percepire uno stipendio si becca una querela. Se i risultati per cui sto lavorando arriveranno, non sarà immorale corrispondermi lo stipendio».
Il Maxxi è diventato ente di ricerca, ma alcuni ricercatori hanno lamentato in questi giorni la chiusura della biblioteca e degli archivi...
«Nessun disservizio: dovevamo spostare gli archivi dal Museo Andersen al Maxxi e ci è sembrato il minore dei mali farlo durante la stagione estiva. Su richiesta si può comunque accedere sia agli archivi che ai cataloghi. A settembre tutto tornerà normale e arricchito. Abbiamo appena ricevuto l'importante donazione degli archivi di Achille Bonito Oliva».

Come sono i rapporti con il ministro Bray? Si aspetta nuovi fondi dal Mibac, oltre ai 3 milioni di euro all'anno.
«I rapporti con Bray sono ottimi. Il nostro obiettivo è stabilizzare i fondi pubblici per far sì che coprano le sole spese di gestione del museo, tra i 5 e i 6 milioni all'anno. In tre anni, vorrei raggiungere una cifra simile con i contributi non statali che già ora rappresentano il 40 per cento del bilancio: nel 2012 erano a stento il 30. Il Maxxi Architettura con la mostra Energy in collaborazione con Eni è un esempio virtuoso. Sono ottimista: i visitatori sono in aumento, abbiamo un'ottima offerta di mostre, forse apprezzata più all'estero che in Italia. C'è molto da fare, ma ci aiuterà un direttore artistico come Hou Hanru».


DAGOSPIA SVELA: DOPO AVERLO STROMBAZZATO IN TUTTE INTERVISTE, LA MELANDRINA SI È FATTA REGALARE DALLO STATO UN DOVIZIOSO STIPENDIO FACENDO CAMBIARE LA "DESTINAZIONE D'USO": OLTRE CHE MUSEO, "ENTE DI RICERCA"

Da Dagospia del 30 maggio 2013

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/1-dopo-averlo-strombazzato-in-tutte-interviste-al-momento-dellincoronazione-alla-presidenza-del-museo-56732.htm

 

 

Giovanna Melandri HOU HANROU jpegHOU HANROU GIOVANNA MELANDRI Hou hanrou Giovanni Melandri Giovanna Melandri Alessandra Mammi Emmanuele Francesco Maria Emanuele Ines Musumeci Greco con Mario CodognatoLE MEJO DEL MAXXI MARGHERITA GUCCIONE BEATRICE FABBRETTI ANNA MATTIROLO MARGHERITA GUCCIONE Ministro Massimo Bray

Ultimi Dagoreport

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...