ursula von der leyen donald trump emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni

MELONI E MERZ, GLI AMICI DEL GIAGUARO – CI SONO SOLO MACRON  E IL POLACCO TUSK A OPPORSI ALLA RESA CON GLI STATI UNITI: LA PREMIER ITALIANA E IL CANCELLIERE TEDESCO PRESSANO URSULA VON DER LEYEN AFFINCHÉ SI ACCORDI PER I DAZI AL 10% SUBITO, ED EVITARE TARIFFE PIÙ ALTE DA PARTE DI TRUMP – I DUE SONO PREOCCUPATI PER CIÒ CHE RESTA DELLA FILIERA DELL’AUTOMOTIVE, GIÀ DISTRUTTA, E LA DUCETTA DALLE TASSE SULL’AGROALIMENTARE – IL PROBLEMA È CHE TRUMP NON HA INTENZIONE DI FARE CONCESSIONI. ANZI, STA TRASFORMANDO IL NEGOZIATO COMMERCIALE IN POLITICO: TEME CHE L'EUROPA SI RIVOLTA ALLA CINA (E INFATTI E COSÌ: VON DER LEYEN APRE A UN "NUOVO CAPITOLO" CON PECHINO)

VON DER LEYEN, 'NUOVO CAPITOLO CON PECHINO, PIÙ EQUILIBRIO' 

(ANSA) -  "Siamo pronti a scrivere un nuovo capitolo nella relazione con la Cina. Uno più equilibrato e stabile. Dobbiamo riequilibrare le nostre relazioni economiche, portare avanti la riduzione dei rischi e promuovere la diplomazia su questioni globali, tra cui il clima". Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, intervenendo alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo nel dibattito sulle relazioni Ue-Cina. La strategia europea, ha evidenziato, prevede di dialogare e "ridurre i rischi" senza distaccarsi da Pechino.

 

1. MELONI SENTE MACRON E MERZ TIMORI PER VINO E FARMACEUTICA

Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

https://www.repubblica.it/politica/2025/07/08/news/meloni_macron_merz_dazi_vino_farmaceutica_trump-424717208/

 

friedrich merz e giorgia meloni foto lapresse.

Trattare. E ridurre l'impatto di possibili dazi oltre il 10% su agroalimentare, bevande alcoliche e farmaceutica. A sera, Giorgia Meloni parla con Ursula von der Leyen. Si raccomanda con lei: attenzione a questi settori produttivi, perché per Roma sono prioritari. È l'ultima di una serie di telefonate che vanno avanti per tutto il giorno: prima Emmanuel Macron, dopo Friedrich Merz, poi di nuovo il francese.

 

A tutti, la presidente del Consiglio consegna un appello: proviamo a fare in fretta, accordandoci al 10%. Non è il migliore dei mondi possibili, ma è peggio «l'incertezza». Insomma: «Chiudiamo presto e nel migliore dei modi possibili».

 

ursula von der leyen emmanuel macron

Ogni Stato membro ha ovviamente interessi nazionali da tutelare. E l'Italia teme brutte sorprese in alcuni settori chiave. Il problema è che Donald Trump non offre punti di riferimento e le cancellerie devono muoversi senza conoscere davvero quali filiere voglia colpire la Casa Bianca.

 

Ecco perché, alla fine, Meloni promette ai partner reciproco sostegno: nessuno si salva da solo. Un netto cambio di strategia di Palazzo Chigi, già evidente nelle ultime settimane su Ucraina e competitività, perché dimentica gli antichi slogan sovranisti contro Parigi e Berlino e sposa un approccio di europeismo quasi emergenziale.

 

meloni trump g7 canada

La lente della presidente del Consiglio si appunta come detto su alcune priorità. Una, in particolare, fa paura: l'opzione di dazi al 17% sull'agroalimentare. E soprattutto, sull'alcol: inciderebbe sulle esportazioni del vino. […]

 

L'altro settore sensibile è quello dell'automotive, che tiene in allerta soprattutto Roma e Berlino per l'impatto sull'intera filiera. […] Non è un caso che attorno all'industria automobilistica ruoti la missiva sulla competitività che Meloni, Merz e Macron stanno limando da giorni, per chiedere un cambio di rotta anche a Ursula von der Leyen.

 

Il terzo assillo della Meloni […] è quello della farmaceutica, altra eccellenza italiana.

Per il resto, la strategia di Palazzo Chigi non cambia. Roma continua a frenare Macron, che preferirebbe alzare ulteriormente il tiro contro Washington e non mostrarsi troppo arrendevole con Trump.

 

FOTO DI GRUPPO AL G7 DI KAnanaskis IN CANADA

[…]  Per Meloni, la soluzione migliore sarebbe quella di chiudere almeno un accordo di principio entro domani, sul modello del patto politico tra gli Stati Uniti e il Regno Unito, a cui poi far seguire trattative tecniche tra gli sherpa per dettagliare i prodotti sottoposti a dazi.

 

Non sembra però questo lo schema più probabile: il metodo trumpiano continua a prevedere montagne russe, in un intreccio inestricabile di sensazioni positive e improvvise delusioni. L'obiettivo della premier, comunque, è limitare al 10% le barriere doganali americane. Giudica questo "prezzo" sostenibile. E, nel frattempo, insiste per strappare anche "zone franche", con "dazi zero" per alcuni settori. […]

 

friedrich merz e donald trump alla casa bianca foto lapresse 4

2. DAZI, MELONI E MERZ PER LA LINEA MORBIDA CON TRUMP, NEGOZIATO DURO PER MACRON: COME ANDRÀ A FINIRE?

Estratto dell’articolo di Alessandro Barbera per “La Stampa”

 

[…] Meloni, Merz e Macron hanno discusso della linea da condividere. La si può sintetizzare così: sì ad un accordo quadro per tariffe reciproche del dieci per cento, e se sarà necessario altro tempo per i dettagli, lo si farà in un secondo momento. La premier italiana si è convinta che la trattativa impostata da Von der Leyen e dal commissario Sefcovic abbia preso una piega «troppo burocratica».

 

I DAZI DI DONALD TRUMP - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA

La tesi esposta ieri a chi l'ha incontrata si può riassumere così: con Trump è inutile perdersi in dettagli.

 

[…] E però è nei dettagli che passa la differenza fra la vittoria e la sconfitta. Meloni e Merz hanno scelto un approccio morbido con Trump, mentre Macron e lo spagnolo Sanchez - le cui economie hanno un po' meno da perdere dall'aumento delle tariffe americane - spingono per la linea dura. «Per paradosso avremmo motivi più validi per fare la faccia feroce, ma abbiamo legittimamente scelto di non farlo», spiega una seconda fonte diplomatica a conoscenza del dossier.

 

All'ora di cena, quando la notizia del rinvio è diventata di dominio pubblico, in molti hanno tirato un sospiro di sollievo, come se si fosse riusciti ad evitare il peggio. Nel pomeriggio era circolata la voce che la Casa Bianca avesse spedito l'attesa lettera con le proprie condizioni, circostanza poi smentita dal vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis.

DONALD TRUMP CONTRO L EUROPA - VIGNETTA BY ELLEKAPPA

 

E d'altra parte nelle stesse ore, con malizioso tempismo, Trump annunciava a Giappone e Corea del Sud una pesante tariffa base del 25 per cento su tutto l'export.

 

[…]  Secondo quanto ricostruito, più che per la tariffa base al dieci per cento, Meloni e Merz - leader delle due principali manifatture europee - sono preoccupati per i dazi al 25 per cento sulle auto, e del 50 su acciaio e alluminio.

 

Sul punto i due vanno a braccetto, e in nome di questo hanno spinto von der Leyen a rinunciare alla global minimum tax del 15 per cento.

 

Il problema - almeno per quanto fin qui emerso - è che Trump non avrebbe alcuna intenzione di fare concessioni su quei settori, se non chiedendo semmai di ottenere più spazio nel mercato europeo per le auto a stelle e strisce, il cui import è penalizzato da standard che i produttori americani considerano eccessivi.

friedrich merz e giorgia meloni foto lapresse 1

 

L'opinione crescente fra gli osservatori di Bruxelles è che la Commissione […] avrebbe già fatto troppe concessioni alla Casa Bianca. L'eurodeputata del Partito democratico Irene Tinagli, che è presidente della Commissione per le questioni economiche e monetarie, cita la rinuncia all'applicazione della tassa minima globale alle multinazionali del web.  […]

friedrich merz e giorgia meloni foto lapresse 8 DAZI UE SULLE AUTO ELETTRICHE CINESIemmanuel macron e ursula von der leyen all evento choose europe for science friedrich merz e giorgia meloni foto lapresse 5

Ultimi Dagoreport

mantovano belloni almasri ursula von der leyen bjoern seibert gianni caravelli

BELLONI, UN ERRORE DOPO L’ALTRO. QUANDO SBATTÈ LA PORTA DEL DIS, ESSENDO ENTRATA IN CONFLITTO CON IL CAPO DELL’AISE, GIANNI CARAVELLI, COLPEVOLE DI NON FARE RIFERIMENTO A LEI MA AL SOTTOSEGRETARIO ALFREDO MANTOVANO, SCELSE IL MOMENTO MENO OPPORTUNO: L’ESPLOSIONE DEL CASO ALMASRI - DOPO LO SCHIAFFO A MANTOVANO, ORA HA MOLLATO UNA SBERLA A URSULA, DECIDENDO DI FARE LE VALIGIE ANZITEMPO NEL MOMENTO DI DEBOLEZZA MASSIMA DI VON DER LEYEN: LA QUESTIONE DEI DAZI E LA MOZIONE DI SFIDUCIA DEGLI EUROPARLAMENTARI DI ULTRA-DESTRA - E OGGI BELLONI SI RITROVA, COME DICONO IN CERTI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ‘’SENZA I CRISMI’’ DI AFFIDABILITÀ PER ASPIRARE A UNA PRESIDENZA IN QUALCHE PARTECIPATA DI STATO, DOVE URGE UNA PRESENZA FEMMINILE, COME L’ENI...

giorgia meloni ursula von der leyen elly schlein

FLASH! - AVVISATE MELONI: IL VOTO DI FRATELLI D'ITALIA NON DOVREBBE SERVIRE NEL VOTO DI SFIDUCIA PRESENTATA DA 76 EURODEPUTATI DI ESTREMA DESTRA NEI CONFRONTI DELLA COMMISSIONE E DI URSULA VON DER LEYEN - LA TAFAZZIANA MINACCIA DI ASTENSIONE DEL GRUPPO PSE DEI SOCIALISTI EUROPEI (PD COMPRESO) SAREBBE RIENTRATA: IL LORO VOTO A FAVORE DELLA SFIDUCIA A URSULA SAREBBE STATO COPERTO DALLA CAMALEONTE MELONI, IN MANOVRA PER "DEMOCRISTIANIZZARSI" COL PPE, SPOSTANDO COSI' A DESTRA LA MAGGIORANZA DELLA COMMISSIONE... 

giorgia meloni vacanza vacanze

DAGOREPORT - ALLEGRIA! DOPO TRE ANNI DI MELONI, GLI ITALIANI SONO SENZA SOLDI PER ANDARE IN VACANZA! - L'OMBRELLONE DELL’ESTATE 2025 SI È CAPOVOLTO E DEI VOLTEGGI INTERNAZIONALI DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, LA “GGENTE” SI INTERESSA QUANTO UN GATTO ALLA MATEMATICA: NIENTE. SI INCAZZA ED INIZIA A PENSARE AL PROSSIMO PARTITO DA VOTARE SOLO QUANDO APRE IL PORTAFOGLIO E LO TROVA VUOTO: DOVE E' FINITO IL “DIRITTO” AL RISTORANTE “ON THE BEACH” E ALL’ALBERGO “ON THE ROCKS”? - A DARE NOTIZIA CHE LE TASCHE DEGLI ITALIANI VERDEGGIANO È “IL TEMPO”, UNO DEI PORTABANDIERA DI CARTA DEL GOVERNO MELONI: ‘’CAUSA CRISI, PREZZI ALLE STELLE, NEANCHE UN ITALIANO SU DUE ANDRÀ IN VACANZA E DI QUESTI, OLTRE IL 50%, OPTERÀ PER UN SOGGIORNO RIDOTTO DI 3-5 GIORNI, CERCANDO MAGARI OSPITALITÀ PRESSO AMICI E PARENTI...” - MA PER L'ARMATA BRANCA-MELONI, IL PEGGIO DEVE ARRIVARE. UN PRIMO SEGNALE È STATO IL PING-PONG SULL’AUMENTO, RIENTRATO, DEI PEDAGGI, MENTRE INTANTO STANNO BUSSANDO ALLA PORTA I DAZI TRUMPIANI. NEL 2026 INFINE FINIRA' LA PACCHIA MILIARDARIA DEL PNRR - UN PRIMO E IMPORTANTISSIMO TEST PER RENDERSI CONTO DELL’UMORE NERO DEGLI ITALIANI SARÀ LA CHIAMATA ALLE URNE PER LE REGIONALI D’AUTUNNO. SE LA MELONI SI BECCA UNA SBERLA SU 4 REGIONI SU 5, TUTTI I CAZZI VERRANNO AL PETTINE...

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…