LA MAESTRA GIORGIA BACCHETTA SALVINI E TAJANI – AL CONSIGLIO DEI MINISTRI, DOPO LE CONTINUE SPARATE E LAMENTELE DI FORZA ITALIA E LEGA SULLA MANOVRA, MELONI È SBOTTATA: “PRIMA DI BATTERE CASSA CON GIORGETTI, SPENDETE I FONDI DI COESIONE, VISTO CHE SU TANTI PROGETTI RISCHIAMO DI ESSERE IN RITARDO...” – POI LA STOCCATA ALLA RAGIONIERA GENERALE DARIA PERROTTA, FEDELISSIMA DEL MINISTRO DEL TESORO, ACCUSATA DI ESSERE LA RESPONSABILE DEI PESANTI TAGLI AI DICASTERI: “SIAMO UN ESECUTIVO POLITICO” – OGGI IL VERTICE DEL CARROCCIO PER CHIEDERE MODIFICHE ALLA MANOVRA...
Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo e Lorenzo De Cicco per “la Repubblica”
GIANCARLO GIORGETTI - GIORGIA MELONI - FOTO LAPRESSE
Prima di battere cassa con Giorgetti, spendete i fondi di coesione, visto che su tanti progetti rischiamo di essere in ritardo...». Lo sfogo è di Giorgia Meloni. Dopo giorni di bizze a destra sulla manovra, con la Lega che chiede di alzare il contributo a carico delle banche e FI che si mette di traverso per la tassa sugli affitti brevi, la premier decide di tirare una linea.
Lo fa al primo consiglio dei ministri utile. Il tono è severo. Matteo Salvini è accomodato al tavolo. L'altro vicepremier, Antonio Tajani, è assente, in trasferta in Mauritania, ma il messaggio, raccontano fonti azzurre, gli è stato recapitato quasi in diretta.
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Il primo richiamo riguarda appunto il pressing sul titolare del Mef, che per primo si è lamentato, nel weekend, degli «inseguimenti» dei colleghi di scranno. Meloni sembra difendere il ministro leghista dell'Economia. Anche dalle proteste montanti nel Carroccio, che si riunirà oggi proprio per fissare alcuni paletti e chiedere correttivi.
Per la presidente del Consiglio, prima di battere cassa, di «rompere» al gran capo di via XX Settembre, occorre mettersi in paro con la spesa. «Sui fondi di coesione bisogna fare di più», è l'appello di Meloni. Altrimenti tra un anno rischiamo di trovarci con alcune «grandi opere» incompiute.
[…] Un riferimento, quello alle infrastrutture, che è suonato come un avviso proprio a Salvini, tra i più scalpitanti sulla legge di bilancio.
L'altro appunto della premier riguarda i tecnici. E qui, secondo alcune fonti, si può individuare un segnale sulle lamentele che hanno riguardato la gestione del capo della Ragioneria, Daria Perrotta, criticata da diversi ministri, anche di FdI, per i tagli ai dicasteri.
Nella riunione Meloni ha deciso di istituire una cabina di regia con i capi di gabinetto dei ministri, per giocare d'anticipo sulle direttive Ue. «Vanno studiate prima che vengano approvate, per poter incidere», l'ordine ai tecnici.
giorgia meloni giancarlo giorgetti foto lapresse
Accompagnato da una lamentela su alcune decisioni che si sarebbe trovata davanti a Bruxelles, «senza essere informata», per colpa dei funzionari. E da una frase che non è sfuggita ai più: «Poi tocca ai ministri intervenire, per fare in modo che in Ue ci ascoltino. Noi siamo un governo politico. Chiaro?». Come dire: la politica viene prima dei tecnici.
Chiuso il Cdm, diversi ministri s'interrogano sull'interpretazione esatta della sortita. «Ce l'aveva con Perrotta?». C'è chi giura di no: «L'ha sempre difesa». Altri sono più dubbiosi. Si vedrà. Ma intanto il clima al tavolo di Palazzo Chigi svela le fibrillazioni che scuotono ancora la manovra. Un'altra è in arrivo.
matteo salvini giancarlo giorgetti voto di fiducia sulla manovra 2024 foto lapresse
Stamattina Salvini riunirà la "cabina di regia" economica del partito. All'ordine del giorno ci sono le correzioni alla legge di bilancio. Non solo lo stop all'aumento della cedolare secca sulle locazioni brevi: nell'elenco delle richieste ci sono anche il Piano casa e un'estensione della rottamazione.
Ma servono soldi. Ecco perché i leghisti più intransigenti continuano a insistere sulla necessità di chiedere un contributo maggiore alle banche. Non mancano, però, le "colombe". Nelle ultime ore stanno provando a convincere il leader del Carroccio a non insistere sugli istituti di credito. «Siamo all'autolesionismo», dice una fonte autorevole del partito. Toccherà ancora una volta a Giorgetti contenere l'assalto ai saldi della Finanziaria.
DARIA PERROTTA
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