LA MERKEL COL CULONE PER TERRA - INASPETTATA BATOSTA ELETTORALE PER LA CDU IN BASSA SASSONIA - VITTORIA A STEPHAN WEIL (SPD E VERDI), VA A CASA IL GOVERNATORE MCALLISTER - LA SCONFITTA, ANCHE SE PER UN SOLO SEGGIO, METTE NEI GUAI IL PARTITO DI ANGELA MERKEL IN VISTA DELLE POLITICHE - DOPO UN DEBUTTO DISASTROSO, TORNA A SPERARE IL CANDIDATO CANCELLIERE DELLA SPD PEER STEINBRÜCK…

Paolo Lepri per il "Corriere della Sera"

La Cdu di Angela Merkel ha perso la Bassa Sassonia, il secondo Land più grande della Germania. Il governatore cristiano-democratico David McAllister è stato sconfitto dalla Spd e dai Verdi, la stessa alleanza che dopo le elezioni di settembre si propone di guidare il Paese. L'unica consolazione per la cancelliera è stata la rinascita dei liberali, il partito di cui ha bisogno per rimanere al potere.

Secondo i dati diffusi in nottata dalla rete televisiva Ard, ha vinto, anche se per un solo seggio, l'ex sindaco di Hannover Stephan Weil. Questo risultato rimette in movimento una situazione politica che era stata dominata, nelle settimane scorse, dal disastroso debutto del candidato cancelliere socialdemocratico Peer Steinbrück. «Grazie Stephan, ci hai dato il vento in poppa per le prossime elezioni», ha detto il futuro sfidante di Angela Merkel.

Gli elettori della Bassa Sassonia hanno smentito quindi molte delle previsioni della vigilia. Tutti davano per scontato un chiaro successo di McAllister, figlio di un militare scozzese che ha lavorato a Berlino dopo la guerra. Le cose non sono andate così, anche se gli analisti dei flussi elettorali hanno messo in evidenza lo spostamento di consensi dai cristiano-democratici ai liberali (balzati ad un inatteso 9,9%, il doppio della soglia di sbarramento necessaria per entrare in Parlamento) che si sarebbe prodotto proprio per evitare il rischio di una sconfitta della coalizione al potere.

Una scelta, questa, resa più facile dal sistema «doppio voto» (per il collegio uninominale e per la lista regionale) esistente in Germania. In ogni caso, anche tenendo conto di questa variabile, l'alleanza che sostiene McAllister è rimasta ben al di sotto dei risultati ottenuti nel 2008. La Cdu rimane il primo partito, ma scende dal 42,5% al 36%. I dati delle città della Bassa Sassonia confermano inoltre il trend negativo dei cristiano-democratici nell'elettorato urbano, che anche qui ha premiato i Verdi.

Al Willy-Brandt-Haus, dove il presidente della Spd Sigmar Gabriel e Peer Steinbrück sono scesi ad incontrare i militanti, c'era molta soddisfazione. Prima la sensazione dello scampato pericolo, poi in nottata, la gioia per la vittoria. «Un cambiamento quest'autunno è possibile», ha detto l'ex ministro delle Finanze del governo di grande coalizione. I socialdemocratici vanno infatti avanti (32,6%, +2,3% rispetto al 2008) malgrado il momento difficile prodotto dalle gaffe e dagli infortuni dell'uomo scelto per guidare il partito in vista del voto.

«Sono pronto per governare», ha detto da parte sua Stephan Weil. Contenti anche gli alleati dei socialdemocratici, i Verdi, che sono saliti al 13,7 per cento (+5,7) e dimostrano di aver ritrovato quella vitalità che sembravano avere in parte perduto. Dalle urne della Bassa Sassonia è uscita anche la riconferma della crisi della Linke, che con il 3,1% perde oltre la metà dei suoi voti e non entra nel Parlamento regionale. Stessa sorte per i Pirati (2,1%), l'ex grande novità della politica tedesca.

David McAllister ha così fallito nel suo sforzo di accreditarsi come uno degli uomini del futuro nel partito della cancelliera. E in un eventuale nuovo governo Merkel. Il quarantaduenne governatore, che nel 2010 aveva preso il posto di Christian Wulff (eletto presidente federale, ma poi dimessosi dopo una serie di scandali), sperava non solo di restare al potere ma di condurre la Cdu ad una brillante affermazione. «Sono sicuro che vincerò», aveva detto al termine di una campagna elettorale molto aggressiva, in cui aveva utilizzato, anche con un po' di ironia, il fatto di essere metà scozzese (e quindi un grande risparmiatore, cosa che in Germania piace) e metà tedesco.

Chi invece si sente quasi un miracolato è il leader liberale Philip Rösler. Di origine vietnamita, ma cresciuto nella Bassa Sassonia, il ministro dell'Economia e vice cancelliere aveva legato il suo avvenire politico al voto di ieri e solo un buon risultato di un partito che molti davano per morto gli avrebbe permesso di bloccare il tentativo dei suoi avversari interni di metterlo da parte. Le elezioni in Bassa Sassonia (quarto Land per popolazione con otto milioni di abitanti) erano sicuramente un test importante per tutti, ma rappresentavano anche una specie di giorno del giudizio per i liberali. E' vero però che alle elezioni di settembre manca ancora molto tempo.

 

 

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