alessandro di battista di maio salvini

IL METODO DIBBA: COLPIRE SALVINI E TORNARE NELLA GIUNGLA. PER PUNTELLARE IL TRABALLANTE DI MAIO SENZA SPACCARE IL GOVERNO - IL PATTO ARCHITETTATO DAGLI SPIN DOCTOR DEL MOVIMENTO: L'EX DEPUTATO TORNERÀ IN TV PER SODDISFARE GLI APPETITI POPULISTI CHE FINORA VENIVANO SFAMATI DA SALVINI: ''DI MAIO PIACE ALLE VECCHIETTE CHE VOGLIONO ESSERE RASSICURATE SULLA STABILITÀ DEL GOVERNO, DI BATTISTA AI GIOVANI CHE RISCHIAMO DI PERDERE''

ALESSANDRO DI BATTISTA IN GUATEMALA

 

Ilario Lombardo per la Stampa

 

Per capire quanto Luigi Di Maio soffra Alessandro Di Battista, basta guardarlo in faccia.

È come tra due amici, e uno dei due è quello più carismatico e popolare, che piace alle ragazze. Di Maio è l' altro.

 

Per quanto può, il capo politico evita il confronto, ma quando la competizione rischia di aprirsi su un fronte diverso, tanto vale trasformare il tuo rivale nel miglior alleato possibile. Nella nuova fase dei rapporti governativi tra M5S e Lega, Di Maio ha scelto di liberarsi dello stato di soggezione politico-psicologica in cui lo ha infilato Salvini e di puntellare meglio l' identità del Movimento. E chi meglio di Di Battista, il guerrigliero nella giungla dei talk show, il mattatore delle tv e delle piazze, la voce della foresta grillina, per coprirsi sul lato movimentista?

ALESSANDRO DI BATTISTA IN COLLEGAMENTO DAL GUATEMALA CON LILLI GRUBER

 

Dietro l' ospitata a Otto e mezzo , su La7, dove Di Battista ha lanciato il suo anatema contro Salvini, ci sono le stesse persone che curano le strategie comunicative di Di Maio.

Nessuna sorpresa: tutti sapevano che avrebbe chiesto conto dei 49 milioni di rimborsi della Lega e lo avrebbe fatto con quella foga. Un' incursione a migliaia di chilometri di distanza, dal Guatemala, arrivata al momento giusto. Dopo l' attacco di Salvini alle toghe, il «metodo Dibba» - colpire e tornare nella giungla - può essere molto utile. La riflessione è frutto di un' aritmetica del consenso: «Di Maio piace alle vecchiette che vogliono essere rassicurate sulla stabilità del governo, Di Battista ai giovani che rischiamo di perdere».

di battista

 

Nello staff a metà tra la Casaleggio e il governo, che guida le sorti del M5S, si sono accorti che Salvini piace sempre di più ai giovani, un elettorato che negli ultimi anni era stato sedotto in massa dal grillismo.

 

Di Battista, un ex deputato che ha scelto il viaggio verso un tanto suggestivo quanto indecifrato orizzonte lontano, sacrificando centinaia di migliaia di euro, racconta un' epopea giovanile che fa presa tra gli under 25. Di Battista è un ritorno a se stessi, contro le grandi opere, il Tap, la Tav, che la linea più conservatrice dei ministri grillini, immersi nel realismo di governo, hanno un po' perso di vista. Ecco perché il M5S ha deciso di replicare le sue ospitate tv e stanno trattando per mandarlo in contenitori che hanno share maggiori, e molte milioni di spettatori, come Fabio Fazio sulla Rai e Barbara D' Urso su Mediaset.

 

LUIGI DI MAIO MATTEO SALVINI

Allo stesso modo, in queste parti in commedia, anche Roberto Fico, il presidente della Camera che si è trasformato nel paladino anti-Salvini sui migranti, può giocare un ruolo. Nella trasversalità del M5S lui è l' uomo del dialogo con il Pd e con i mondi della sinistra insoddisfatta e spaventata. Ed è Fico che martella come un fabbro sulla realizzazione del referendum sull' acqua pubblica. Un tema che è una delle cinque campagne all' origine del M5S e che ha ancora molto a cuore Beppe Grillo.

 

Il comico genovese è tornato sulla scena politica ieri a Roma, dove si è riunito con Di Maio e Davide Casaleggio, l' attivista-imprenditore ai vertici del Movimento. Un incontro per parlare della prossima edizione della kermesse Italia a 5 Stelle, fissata per il 20 e 21 ottobre al Circo Massimo a Roma, città scelta perché più comoda per i ministri. Un appuntamento annuale che quest' anno è stato in forse per gli impegni di governo, confermato alla fine perché da quel palco Grillo vuole il rilancio del M5S in vista delle Europee.

 

di battista

 Lì si parlerà di prospettiva, si annuncerà il nuovo programma e si studierà uno slogan, «per smarcarsi da Salvini». Un' esigenza condivisa dalla base degli eletti come dai vertici, tutti sempre più a disagio con l' irruenza e i toni del leghista. «Dobbiamo parlare di più dei nostri temi, evitare di lasciargli tutto questo spazio...» è stato il monito di Grillo, molto soddisfatto del duro intervento di Di Battista e inevitabilmente pieno di dubbi sulla gestione degli equilibri di governo in mano a Di Maio.

 

Il tono con il capo politico pare non sia stato quello di una strigliata, anche perché il comico è consapevole dei limiti delle responsabilità di governo, ma il M5S è pur sempre la sua creatura e Grillo certo non vuole vederla morire salviniana .

conte di maio salviniSALVINI DI MAIO

 

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