minniti d alema pisapia

"MINNITI SULLA LIBIA HA FATTO COME BERLUSCONI CON GHEDDAFI"  - AL “CONCLAVE ROSSO” DI BERSANI E PISAPIA, D’ALEMA CRITICA IL MINISTRO SUL TEMA IMMIGRAZIONE - BORDATE ANCHE AGLI EX "LOTHAR" RONDOLINO E VELARDI – PISAPIA ALLONTANA I SOSPETTI DI UN LISTONE COL PD: CANALE APERTO CON ORLANDO, LETTA E PRODI

Giovanna Casadio per la Repubblica

 

Giuliano Pisapia3Giuliano Pisapia3

«Sono contento delle assonanze, certo restano dissonanze ». L' orchestra della sinistra ancora non suona come dovrebbe. Giuliano Pisapia, lasciando prima degli altri la riunione con Mdp («Scusatemi, ho il treno per il dibattito con Delrio a FestaReggio ») saluta con l' invito: andiamo avanti insieme, però di strada per trovare l' accordo ce n' è tanta da fare.

 

MASSIMO DALEMA MASSIMO DALEMA

E il tempo stringe, perché le elezioni politiche sono dietro l' angolo e la lista della sinistra deve essere pronta presto: vanno scelti in fretta simbolo, programma, se coinvolgere anche Fratoianni, Civati e Tomaso Montanari e Anna Falcone, come comportarsi con il governo sulla manovra economica. Ma soprattutto va sgombrato il campo dai malintesi sulla leadership. «Non ci sto al fuoco amico». Esordisce Pisapia, ieri. Il leader di Campo progressista che ha lanciato il progetto del nuovo centrosinistra, è stato bersaglio di bordate da parte di Mdp fino allo strappo sulle regionali in Sicilia. 

Pierluigi BersaniPierluigi Bersani

 

«Caro Giuliano, la leadership si esercita», gli fa da controcanto Arturo Scotto. «Si esercita? Ma se non mi avete neppure consultato sulla scelta del candidato governatore siciliano!».Controbatte Pisapia. A confermare la leadership di Pisapia è Pierluigi Bersani: «Nessuno vuole metterti in discussione». In conclave la sinistra di Mdp e Campo progressista ci resta quattro ore. È il giorno del chiarimento: ripete Roberto Speranza. Riunione affollata (in 18) e ciascuno vuole dire la sua. Ci sono i vecchi leoni ( Bersani , Massimo D' Alema, Guglielmo Epifani per Mdp, Bruno Tabacci con Campo Progressista), i neofiti, gli uomini-macchina come Ciccio Ferrara per Pisapia e Nico Stumpo e Massimo Paolucci per Mdp, gli esperti di legge elettorale Franco Monaco (accanto all' ex sindaco di Milano) e Alfredo D' Attorre, bersaniano, Francesco Laforgia, Cecilia Guerra e Massimiliano Smeriglio. Ogni dubbio è sollevato.

 

MINNITIMINNITI

Scoppiano scintille sul governo, dalla manovra economica alla politica sui migranti. D' Alema critica il ministro Minniti sulla Libia. «Ha fatto come Berlusconi con Gheddafi». «Beh, Massimo sono tutti uomini tuoi», osserva Franco Monaco dopo la riunione e fa i nomi di Matteo Orfini, presidente del Pd, di Fabrizio Rondolino e Claudio Velardi, consiglieri renziani, di Gianni Cuperlo. «Cuperlo è un intellettuale. Alcuni hanno non il pelo ma una "amazzonia" sullo stomaco », è la freddura di D' Alema.

 

PISAPIAPISAPIA

Ma il leader Massimo pone una questione politica: «Non ci deve essere nessuno alla nostra sinistra, dobbiamo essere inclusivi il più possibile». A parte Rifondazione, dobbiamo stare tutti insieme: è la proposta. Ma Campo progressista nicchia: un caravanserraglio non porta lontano. E poi c' è il rapporto con il Pd. La nuova sinistra si pone come alternativa al Pd di Renzi ma alle regionali del 2018 il centrosinistra deve marciare unito: insiste Pisapia.

 

ROMANO PRODI ROMANO PRODI

Che la spunta sulla strada da seguire per correggere la manovra: «Per favore, niente demagogia, ma proposte da presentare...», avverte l' ex sindaco di Milano. «Mdp è nata come vestale del governo Gentiloni, sarebbe il colmo farlo cadere adesso»: attacca Tabacci. Bersani assicura senso di responsabilità («Se ci fosse la Troika alle porte, daremmo la fiducia tecnica »), ma punta a modifiche profonde della manovra. Quindi la soluzione sono incontri settimanali di Mdp-Campo progressista per proposte da presentare a Gentiloni. Tutta aperte sono le questioni Assemblea costituente e candidature. Speranza assicura che nessuno vuole prevaricare a colpi di iscritti. Tabacci: «Io non ho iscritti ma "740", ovvero sostenitori, come si pesano?». Pisapia allontana i sospetti di essere disposto a un listone con il Pd, ma canale aperto con Andrea Orlando, Enrico Letta e soprattutto con Romano Prodi.

Andrea OrlandoAndrea OrlandoENRICO LETTAENRICO LETTA

Ultimi Dagoreport

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...