
MISTERI AFRICANI! NIENTE CONCLAVE PER UNO DEI CARDINALI CHE AVEVA POSTICIPATO LA DATA DI NASCITA. IL KENIANO NJUE ERA “RINGIOVANITO” SULL’ANNUARIO PONTIFICIO MA LA RINUNCIA E' AVVENUTA PER MOTIVI DI SALUTE. EPPURE POCHI GIORNI FA ERA A NAIROBI ALLA MESSA PER IL PAPA. IL CASO DI NJUE AVEVA FATTO SCALPORE PERCHÉ UN ANNO FA LA SUA DATA DI NASCITA ERA IMPROVVISAMENTE SCHIZZATA IN AVANTI, DAL 1944 AL 1946 – L’ALTRO CARDINALE DIVENTATO PIÙ GIOVANE OUEDRAOGO DEL BURKINA FASO INVECE ENTRERA’ IN CONCLAVE - C’È PURE CHI RESTA FUORI PER DUE GIORNI, COME L’INDIANO GEORGE ALENCHERRY…
Che John Njue abbia quasi 81 anni o ne debba ancora compiere 80 ormai conta poco: il cardinale keniano non sarà escluso dal conclave per limiti di età ma resta bloccato in patria per problemi di salute. È lui uno dei due porporati che hanno comunicato ieri al Vaticano il forfait dal voto, facendo scendere da 135 a 133 il computo degli elettori per il nuovo papa. L’altro è lo spagnolo Antonio Canizares Llovera, arcivescovo emerito di Valencia.
Il caso di Njue aveva fatto scalpore perché un anno fa la sua data di nascita era improvvisamente schizzata in avanti, dal 1944 al 1946. Un balzo significativo, anche perché permetteva di conservare il titolo di cardinale elettore nel caso di un conclave. Eventualità che in effetti si è concretizzata. Njue non era stato l’unico, perché a distanza di qualche mese era diventato più giovane un altro porporato africano, Philippe Ouédraogo del Burkina Faso. E lui in conclave ci sarà: è già arrivato a Roma, in questi giorni sta partecipando alle congregazioni generali e la sua scheda è regolarmente inclusa tra quelle degli elettori.
La beffa di Alencherry
Chi è rimasto escluso è invece l’indiano George Alencherry, già presidente del Sinodo della Chiesa cattolica siro-malabarese. Una vera beffa per lui, che già aveva partecipato al conclave del 2013: gli 80 anni, soglia canonica che esclude dalla Cappella Sistina, li ha compiuti il 19 aprile, 48 ore prima della morte di papa Francesco. E la costituzione Universi dominici gregis è chiara: “Alla elezione non partecipano coloro che hanno già compiuto, il giorno in cui inizia la vacanza della Sede Apostolica, gli ottant'anni di vita”.
È per questo che la variazione nelle schede anagrafiche di Njue e Ouédraogo aveva richiamato l’attenzione. I due porporati si erano giustificati affermando che nei loro paesi d’origine le date di nascita non venivano registrate e si ricostruivano poi in modo arbitrario al momento di redigere atti ufficiali, nel caso di Ouédraogo all’ingresso in seminario. Per lui, però, lo slittamento era stato dal 25 gennaio al 31 dicembre, sempre del 1945. Per Njue sui portali vaticani risultava una nascita generica nell’anno 1944, tanto che se ne trova ancora traccia in alcune pagine secondarie.
Philippe Nakellentuba Ouedraogo
Sull’annuario pontificio del 2024, però, si era passati addirittura al primo gennaio 1946. Una sgrammaticatura che si è risolta con la rinuncia per motivi di salute. Problemi che si trascinano da tempo, tanto che già tre volte da settembre scorso la diocesi di Nairobi era intervenuta per smentire la sua morte. L’ultima, appena sei giorni fa: “È vivo e sta bene”, si legge in una nota ufficiale. E il 25 aprile le foto ritraggono il cardinale alla messa in memoria di papa Francesco che si è celebrata nella cattedrale di Nairobi. Ora l’annuncio che non potrà comunque affrontare il viaggio.
Philippe Nakellentuba Ouedraogo
Philippe Nakellentuba Ouedraogo
Philippe Nakellentuba Ouedraogo