
IL MONDO È NELLE MANI DI UN VOLUBILE SVALVOLATO – STEFANO STEFANINI: “DONALD TRUMP CI TIENE TUTTI IN SOSPESO. LA GRAZIA SUI DAZI FINISCE DOMANI. L’UE NON SA SE CON UN ACCORDO. ZELENSKY ASPETTA INVECE I PATRIOT CON ANSIA. TRUMP NON AVREBBE DETTO DI NO MA MANCA LA CONFERMA DEL PRESIDENTE AMERICANO. NÉ È CHIARO SE SIANO RIPRESE LE FORNITURE MILITARI ALL'UCRAINA, SOSPESE UNA SETTIMANA FA. SE QUESTO GLI SERVE PER TENERE SULLA CORDA ANCHE PUTIN NON SE NE VEDONO RISULTATI…”
Estratto dell’articolo di Stefano Stefanini per “La Stampa”
STRETTA DI MANO TRA ZELENSKY E TRUMP AL VERTICE NATO DELL'AJA
Tempi duri per i partner degli Stati Uniti. Donald ci tiene tutti in sospeso. La grazia sui dazi finisce domani. L'Unione europea non sa se con un accordo. Salvo chi si è accordato – pochissimi – tutti gli altri aspettano oggi una lettera sulle nuove tariffe che Washington – Donald Trump – intende applicargli.
Zelensky, risparmiato sui dazi in quanto all'Ucraina tocca solo il minimo sindacale del 10%, aspetta invece i Patriot di cui ha parlato con Trump due giorni fa'. Con ansia, perché Putin sta martellando dai cieli e senza difese antimissile l'Ucraina è alla mercé della massiccia intimidazione russa.
Il rischio di rimanere senza Patriot è incommensurabile rispetto al braccio di ferro tariffario, ma la tattica del Presidente americano è identica: tenere gli interlocutori sul filo del rasoio.
DONALD TRUMP CONTRO L EUROPA - VIGNETTA BY ELLEKAPPA
Filo del rasoio esistenziale per Kiev. […] La corsa notturna nei rifugi è un rituale di Kiev. Volodymyr Zelensky l'ha spiegato a Donald Trump. Il quale aveva persino riconosciuto che l'ultima telefonata con Vladimir Putin «non era andata bene».
Il Presidente ucraino ha chiesto di "comprare" nuovi Patriot per sostituire quelli che cominciano a scarseggiare. Business is business, niente assistenzialismo che Trump detesta.
Dalla positiva versione di Zelensky, Trump non avrebbe detto di no ma manca la conferma del Presidente americano. Contrariamente al suo solito, non ha raccontato molto su quanto i due si sono detti e, soprattutto, su quanto intende fare.
DISARMANTE E DISARMATO - TRUMP E ZELENSKY - VIGNETTA BY GIANNELLI
Né è chiaro se siano riprese le forniture militari all'Ucraina, sospese una settimana fa. Se questo gli serve per tenere sulla corda anche Putin non se ne vedono risultati. Il Presidente russo tira avanti sulla sua strada di massima spinta bellica senza curarsi molto delle telefonate da Washington. Che peraltro continua a trattarlo con riguardo – la Russia è fra i rari esenti dai dazi reciproci. Non che esporti molto in Usa ma sempre un segno di riguardo verso il Cremlino.
Non per il resto del mondo, che comprende praticamente tutti gli alleati "storici" degli Usa, europei, Giappone, Corea del Sud, Filippine. Nessuno rischia, come Kiev, di restare senza difese ma tutti sono di fronte all'inappetibile alternativa di guerra commerciale o capitolazione agli Usa. Guerra significa ritorsione. […] Il calcolo americano è che faranno la corsa a piegarsi. E l'Ue, cioè noi?
Cosa ci attende e cosa faremo?
DONALD TRUMP MOSTRA LA TABELLA CON I NUOVI DAZI
Bruxelles ritiene che lo schematico accordo – appena 5 pagine! – faticosamente negoziato, gli risparmi una lettera di intimidazione di nuovi dazi. Vedremo, sta al buon cuore di Donald. […]
L'importante è il "dopo". Il nostro export può assorbire, pur faticosamente, il 10% ma non insieme ai dazi settoriali, per di più con la minaccia su altri settori, semiconduttori, farmaceutici, legname, sui quali l'amministrazione Trump ha avviato indagini basate sulla sezione 232 del Trade Expansion Act. Vada, dunque, per l'accordo di principio a condizione che Washington sia in buona fede nei seguiti.
donald trump e ursula von der leyen dopo il bilaterale al g7 in canada
Ad oggi, non lo sappiamo. Trump non è mai stato molto tenero verso l'Ue. Si è messo al vento incassando gli impegni all'aumento delle spese per la difesa, senza nulla in cambio sul versante commercio. Washington sbandiera anche la minaccia di un altro dazio del 17% sui prodotti agricoli europei.
Con 3.300 miliardi di dollari aggiunti all'indebitamento dal bilancio appena approvato dal Congresso, le entrate da dazi pur sopravvalutate fanno comodo ai conti Usa. Ciò nonostante, prima di una guerra commerciale per cui l'Ue ha senz'altro le armi, è preferibile cercar di far funzionare un accordo minimalista. È il massimo oggi ottenibile. Se funzionerà mitiga il danno alle nostre economie. Se non funzionerà la guerra commerciale con gli Stati Uniti sarà inevitabile. Per ora meglio evitarla.
LA TELEFONATA TRUMP-PUTIN VISTA DA GIANNELLI
ZELENSKY E TRUMP AL VERTICE NATO DELL'AJA