GRASSO CHE COLA SUL BANANA E LA MONTIANA LANZILLOTTA RESTA SPIAZZATA DALLA MOSSA PARA-GURA E PARA-GRILLINA DELL’AMBIZIOSO PRESIDENTE DEL SENATO

Carmelo Lopapa per ‘La Repubblica'

«La decisione del presidente Grasso va rispettata, io la rispetto, rientra nelle sue prerogative. Si è assunto le sue responsabilità. Esprimo solo qualche perplessità di metodo e di merito». Linda Lanzillotta, vicepresidente del Senato, espressione di Scelta civica, siede su un divano in un corridoio di Palazza Madama quando la battaglia è terminata. Il suo pronunciamento è stato decisivo in Consiglio di presidenza, per bocciare a maggioranza la costituzione di parte civile. Prima che Grasso tirasse le somme in completa autonomia. A novembre decisiva lo era stata al contrario, per il voto palese in aula sulla decadenza.

Quali riserve ha maturato, vicepresidente Lanzillotta?
«Io mi sono espressa in quel modo per ragioni di ordine costituzionale, che attengono alla separazione dei poteri tra magistratura e politica».

Che c'entra qui la separazione dei poteri?
«C'entra, perché i reati li perseguono i magistrati e fanno bene a farlo, il Senato sinceramente ha altri strumenti per far valere la propria onorabilità».

Non pensa, come sottolineato dal presidente Grasso, che la costituzione
di parte civile sia stata un «dovere morale»?
«No. Soprattutto se questo assunto per converso implica che è immorale chi ha un'opinione diversa. In questo caso non è in gioco una categoria etica, ma giuridica e costituzionale».

Perché, dal punto di vista giuridico la decisione non le torna?
«È stata la Procura della Repubblica di Napoli a ritenere che il Senato potesse essere parte lesa nel procedimento. Diciamo che questo avrebbe potuto deciderlo in autonomia la nostra Camera, non era il caso di adeguarsi a una proposta avanzata da altri soggetti, pur autorevoli. E poi, non ci sono precedenti. Ne vogliamo parlare?»

Parliamone.
«Se in Consiglio di presidenza fosse prevalso l'orientamento favorevole alla costituzione di parte civile, si sarebbe trattato di una decisione contra personam».

Dunque Grasso ha assunto una posizione preconcetta contro Berlusconi?
«No, il presidente si è assunto le sue responsabilità, in linea con le sue prerogative, il nostro pronunciamento non era vincolante e così è stato. Diciamo che l'ex procuratore nazionale antimafia ha fatto prevalere il suo approccio da magistrato, legittimo, sia chiaro. Io ho un approccio diverso».

E anche per questo ora si sorbisce gli insulti dei grillini.
«È un atteggiamento intollerabile, difendere le proprie argomentazioni nel merito ed essere aggrediti con calunnie non è da paese civile. Siamo finiti su un piano inclinato pericolosissimo, gli atteggiamenti sono squadristici».

Lei e il centrista De Poli vi siete espressi contro la costituzione di parte civile. Il pensiero corre subito al Casini tornato nel recinto berlusconiano.
«L'associazione è una stupidaggine. Intanto, io faccio parte di Scelta civica che si è appena scissa dall'Udc e dunque a rigor di logica avrebbe avuto più senso sostenere la costituzione di parte civile, in opposizione a Casini. Ma il mio ragionamento è stato tecnico, istituzionale e di buon senso: il Senato deve difendere con atti e provvedimenti legislativi la sua onorabilità, non nelle aule di giustizia».

 

 

Enrico Vanzina e Linda Lanzillotta Gerardo Sacco Paul Bremer Linda Lanzillotta PIETRO GRASSO PALAZZO MADAMA - SENATO DELLA REPUBBLICAMARTINELLI LAVITOLA BERLUSCONI VARELAberlusconi e lavitola a panama

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