tunisia emmanuel macron giorgia meloni

LA MOSSA DELLA MELONI PER SCIPPARE LA TUNISIA A MACRON - IL VIAGGIO-LAMPO DI IERI DELLA DUCETTA A TUNISI AVEVA ANCHE L'OBIETTIVO DI RIBADIRE IL RUOLO DELL'ITALIA COME PARTNER POLITICO ED ECONOMICO DEL PAESE GUIDATO DA KAIS SAIED – GIÀ OGGI TUNISI È IL PRIMO FORNITORE DI GAS PER ROMA – LA STRATEGIA ITALIANA METTE IN DISCUSSIONE L'EGEMONIA FRANCESE IN NORDAFRICA. VEDI ANCHE I RAPPORTI CON IL GENERALE HAFTAR CHE CONTROLLA LA CIRENAICA E IL DISGELO CON L’EGITTO DI AL SISI...

Estratto dell'articolo di Mauro Bazzucchi per “la Verità”

 

giorgia meloni con il presidente della tunisia kais saied 1

Il contrasto ai flussi migratori illegali, il sostegno aiuti agli del Fmi e dell'Ue, la tutela delle infrastrutture e della cooperazione energetica. C'è stata tanta carne al fuoco nella missione tunisina di ieri del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, proprio in virtù del fatto che la precaria situazione economica del Paese nordafricano potrebbe generare, se non adeguatamente gestita, una vera e propria catastrofe umanitaria a pochi chilometri dal nostro Paese e un'impennata degli sbarchi […]

 

Una visita, quella del nostro premier, che si è svolta nel solco di quel «piano Mattei» additato come obiettivo del suo governo dal momento dell'insediamento e che è culminata nel faccia a faccia - durato un'ora e 45 minuti - col presidente tunisino Kais Saied nel Palazzo presidenziale. […]

giorgia meloni a tunisi accolta dalla premier najla bouden

 

Tutte le questioni affrontate sono state pacificamente riconosciute come strettamente legate, a partire da quella dei flussi migratori: la Tunisia è sull'orlo del default, ma il sostegno internazionale tarda a giungere. Sul tavolo ci sono due miliardi promessi dal Fmi in cambio di una serie di riforme e 500 milioni da parte dell'Ue. Meloni ha ribadito l'impegno del nostro Paese a spingere per l'arrivo nel minor tempo possibile di queste risorse a Tunisi […]

 

Il timore è che i buoni rapporti bilaterali, di fronte al precipitare degli eventi, non servano a contenere la pressione migratoria interna ed esterna alla Tunisia: «Abbiamo fatto fin qui un ottimo lavoro insieme alla Tunisia», ha spiegato il premier, «gli sbarchi in Italia sono sensibilmente diminuiti a maggio rispetto a marzo e aprile. Chiaramente siamo di fronte alla stagione più difficile da questo punto di vista, non possiamo che essere preoccupati per i prossimi mesi» […]

 

GIORGIA MELONI EMMANUEL MACRON AL G7 DI HIROSHIMA

Il «buon feeling» che si è instaurato tra Meloni e Saied, come hanno tenuto a far filtrare fonti della presidenza del Consiglio, è stato testimoniato dalle frasi con cui lo stesso presidente tunisino si è rivolto al nostro premier, di fronte ai cronisti: « Lei è una donna», ha detto, «che dice a voce alta quello che gli altri pensano in silenzio». Come si diceva, il deterioramento economico e politico della situazione tunisina contiene anche un rischio enorme per il mantenimento degli accordi di cooperazione energetica e per la sicurezza delle infrastrutture.

 

Come è noto, l'Italia ha di recente siglato una serie di importantissimi accordi, che hanno fatto della Tunisia, dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina, il primo fornitore di gas al nostro Paese. Tutto questo in una fase in cui invece la Francia, storicamente dominante nell'area, sta invece incontrando difficoltà in Nordafrica.

GIORGIA MELONI EMMANUEL MACRON AL G7 DI HIROSHIMA

 

A questo si aggiunge una nuova infrastruttura per la fornitura di energia elettrica: il cavo Elmed che - come ha sottolineato il nostro presidente del Consiglio - «rappresenta una infrastruttura strategica che lega ulteriormente il destino delle nostre due nazioni, che diventano degli hub di approvvigionamento energetico per l'Europa e per i Paesi africani».

giorgia meloni con il presidente della tunisia kais saiedMACRON E GIORGIA MELONI giorgia meloni con il presidente della tunisia kais saied 2giorgia meloni con la premier tunisina najla bouden

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…