
LA MOTOSEGA DI MILEI SI È INCEPPATA – È ARRIVATA UNA BATOSTA ELETTORALE PER IL PRESIDENTE TURBOLIBERISTA ARGENTINO: NELLE PROVINCIALI DI BUENOS AIRES IL SUO PARTITO, “LA LIBERTAD AVANZA”, È STATO SCONFITTO DAL FRONTE PERONISTA “FUERZA PATRIA”, CHE HA OTTENUTO OLTRE 13 PUNTI IN PIÙ (47% CONTRO 33,8%) – IL VOTO NELLA PROVINCIA PIÙ POPOLOSA DEL PAESE È UN “SONDAGGIO REALE” SUL CONSENSO NAZIONALE IN VISTA DEL 26 OTTOBRE, QUANDO SI RINNOVERANNO IN PARTE CAMERA E SENATO – IL MERCATO HA REAGITO CON FORTI CADUTE, LA VALUTA NAZIONALE SI È DEPREZZATA DEL 5%...
Estratto dell’articolo di Andrea Cegna per “il manifesto”
[...] La prima sconfitta elettorale di Javier Milei, avvenuta domenica nella provincia di Buenos Aires, apre nuove possibilità. Il voto nella provincia più popolosa del paese è una sorta di “sondaggio reale” sul consenso nazionale in vista del 26 ottobre, quando si rinnoveranno parti di Camera e Senato.
Fuerza Patria, il fronte peronista, ha ottenuto circa il 47%, infliggendo un distacco di oltre 13 punti, ben più ampio del previsto, alla Libertad Avanza di Milei. Un risultato a cui i mercati finanziari hanno reagito con forti cadute, la valuta nazionale si è deprezzata di circa il 5-6% e i rendimenti sui titoli pubblici sono schizzati.
Il voto assume un significato potente come indicatore di dissenso nei confronti dell’agenda del governo e mostra un trend di calo del voto popolare: ha votato circa il 60% degli aventi diritto, il 20% in meno rispetto all’ultima volta.
Le politiche di Milei sono brutali: scuole senza risorse, ospedali al collasso, stipendi erosi dall’inflazione, vite sempre più precarie. Scavano il vuoto, ma non avvicinano alle opposizioni.
La sconfitta in provincia di Buenos Aires va oltre la dinamica partitica: è il segnale che l’offensiva neoliberale incontra resistenze radicate. Negli ultimi anni, sindacati, collettivi femministi e reti territoriali hanno costruito legami sociali capaci di trasformare la rabbia in organizzazione.
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La prima battuta d’arresto di Milei è una crepa nel progetto turbo-capitalista. Dopo aver egemonizzato le destre minimizzando il consenso del Partito radicale e quello dell’ex presidente Macri, Milei a ottobre vedrà comunque i suoi numeri in parlamento gonfiarsi. Prima di domenica puntava alla maggioranza, almeno alla Camera. [...]
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JAVIER MILEI - WORLD ECONOMIC FORUM DI DAVOS