
LA VERSIONE DI MUGHINI - “PER UNA VOLTA NON SONO D'ACCORDO CON QUANTO PRONUNZIATO DAL NOSTRO AMATISSIMO PRESIDENTE SERGIO MATTARELLA. LÌ DOVE HA DETTO ‘RESISTENZA ORA E SEMPRE’, E SEMBRAVA SI AUGURASSE CHE GLI ITALIANI DOVESSERO RIVIVERE IL TEMPO FRATRICIDA RIASSUNTO DAL TEMINE ‘RESISTENZA’, IL TEMPO DELL'ODIO ASSOLUTO, UN TEMPO CHE IN VERITÀ IL NOSTRO PAESE HA GIÀ VISSUTO FRA ANNI SETTANTA E OTTANTA QUANDO VENTENNI DI FEDE FASCISTA AMMAZZAVANO PER STRADA COETANEI DI FEDE ANTIFASCISTA E VICEVERSA. RESISTENZA ORA E SEMPRE? NO, NO, RISPETTO DELL'AVVERSARIO POLITICO. ORA E SEMPRE”
Giampiero Mughini per Dagospia
Per una volta non sono d'accordo con quanto pronunziato dal nostro amatissimo presidente Sergio Mattarella.
Lì dove ha detto "Resistenza ora e sempre", e sembrava si augurasse che gli italiani prima o poi dovessero rivivere il tempo fratricida riassunto dal temine "Resistenza", il tempo dell'Odio assoluto, un tempo che in verità il nostro Paese ha già vissuto fra anni Settanta e Ottanta quando ventenni di fede fascista ammazzavano per strada coetanei di fede antifascista e viceversa.
Sergio Ramelli, è un nome che vi dice qualcosa? Resistenza ora e sempre, e cioè? Resistere all'imbecillità, ai luoghi comuni, a coloro che in politica fanno rumore con la bocca senza sapere di che cosa stanno parlando? Questo senz'altro, ma per questo non c'è bisogno di usare la parola Resistenza con quella fatale iniziale maiuscola.
Per non parlare poi di quei giornali italiani dove hanno scritto papale papale che la Resistenza ha sconfitto i tedeschi, laddove tutti sanno che i tedeschi sono stati sconfitti dai tanti "soldati Ryan" americani sbarcati sotto il fuoco nazista in Normandia e sulle coste siciliane. Sconfitti da loro, non dai gap romani che avevano acceso la bomba di via Rasella. Del resto uno che la sa lunga, Enrico Mentana, lo ha detto chiaro e tondo in un suo telegiornale che i tedeschi sono stati sconfitti dagli "Alleati" con il concorso dei partigiani. Esattissimo, e non più che questo.
Il termine Resistenza è un termine che ha un contenuto semantico molto ampio, e meno lo si usa meglio è. Furono tempi atroci in cui ci si ammazzava tra fratelli. Nella mia famiglia mio padre era stato un fascista accanito mentre mio nonno s'era iscritto al Partito comunista clandestino fin dal 1941 e quella sua tessera ce l'ho qui sul mio tavolo da lavoro. Per fortuna tra loro due non accadde nulla di irrimediabile.
sergio mattarella a genova per l 80esimo anniversario della liberazione 25 aprile 2025 6
Non fu così in tante altre famiglie italiane. Il termine Resistenza è troppo onnicomprensivo. Assieme a casi inauditi di violenza e di vendetta mette assieme il destino del partigiano Willy Jervis, l'ingegnere della Olivetti che ebbe il tempo di incidere poche e indimenticabilli parole sulla sua copia della Bibbia prima che i tedeschi lo fucilassero per poi impiccarlo da morto.
Nel termine Resistenza vogliamo comprendere il fatto che il figlio non ricordo più se sedicenne e o diciassettenne del giornalista fascistissimo Giorgio Pini era andato a trovare il padre messo in cella alla Liberazione e del suo corpo non se ne è saputo più nulla? Resistenza ora e sempre? No, no, rispetto dell'avversario politico. Ora e sempre.
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