paola muraro raggi

OCCHIO VIRGI, MURARO IS BACK! - L’EX ASSESSORA GRILLINA NON SI TOGLIE DI TORNO: ‘MI HANNO MASSACRATO, CACCIATO, APPAIATO A MAFIA CAPITALE. MA COME SI VEDE IN QUESTI GIORNI, IL PROBLEMA NON ERO IO. È IL SISTEMA INTORNO AL MOVIMENTO. GRILLO È UN ORECCHIANTE, C'È E NON C'È, QUANDO VENNE IN CAMPIDOGLIO NON VOLLE NEPPURE INCONTRARE GLI ASSESSORI. E' CASALEGGIO CHE HA IN MANO LE CHIAVI DI TUTTO, DÀ ORDINI E COMANDA'

 

Annalisa Chirico per ‘Il Foglio

 

muraromuraro

Muraro is back. Questa signora bionda e minuta, dall' accento veneto a dispetto degli ultimi vent' anni romanissimi, è a proprio agio nei panni della novella Giovanna d' Arco romana. Più grillina dei grillini, pronta a scendere in campo perché "tantissime persone auspicano un mio ruolo attivo, e io non intendo tirarmi indietro". In oltre tre ore di colloquio Paola Muraro conserva un tono pacato e risoluto, la voce inciampa in un solo momento, quando affiora il ricordo della madre recentemente scomparsa.

 

 Dopo la burrascosa parentesi politico -giudiziaria a cinque stelle, l' ex assessore all' Ambiente non ha alcuna intenzione di levarsi di torno. "Mi hanno massacrato, ho pagato un prezzo altissimo e, come dimostrano gli ultimi accadimenti, il problema a Roma non ero certo io". La scorsa estate uno scoop giornalistico rivela l' inchiesta che la riguarda, lei dapprima si dice ignara, poi ammette di esserne al corrente pur non avendo ricevuto ancora un avviso di garanzia.

muraro raggimuraro raggi

 

Anche Luigi di Maio afferma di essere all' oscuro ma, sbugiardato dalla pubblicazione della email di Paola Taverna che lo informava dettagliatamente, si giustifica dichiarando di aver letto senza capire. I giornali annunciano l' imminente rinvio a giudizio per il neoassessore accusato, secondo le indiscrezioni, di reati ambientali e abuso d' ufficio. C' è chi vaticina il giudizio immediato, tale sarebbe la mole di indizi in possesso dei pm.

 

 "Da allora la mia vita è sospesa - dichiara al Foglio Muraro - La stampa mi ha appaiato a Mafia capitale, mi ha attribuito capi d' imputazione completamente inventati, ha vivisezionato la mia vita privata attribuendomi una relazione extraconiugale inesistente".

paola muraropaola muraro

 

Pochi giorni fa Muraro ha appreso dalla stampa la notizia della chiusura dell' inchiesta, al centro ci sarebbero presunti reati ambientali per i quali lo scorso 21 dicembre l' ex assessore è stata sentita dai pm. "Sono gli unici capi di imputazione di mia conoscenza, nel colloquio con il pubblico ministero non si è fatto cenno a ipotesi di abuso d' ufficio. Tuttavia ho solo notizie di stampa: i giornali sanno ciò che i miei legali ignorano. Che giustizia è questa?".

 

Secondo le indiscrezioni (il timbro dell' ufficialità non c' è ancora), il filone relativo all' abuso sarebbe destinato all' archiviazione. I pm le contestano di aver svolto per Ama, l' azienda da cui ha ricevuto in qualità di consulente un milione e 136mila euro in dodici anni, funzioni solo formalmente consulenziali ma sostanzialmente direttive. Tra le fonti di prova vi sarebbero le testimonianze di alcuni dirigenti della municipalizzata.

virginia raggi paola murarovirginia raggi paola muraro

 

"Tra i miei accusatori - prosegue Muraro - compare l' ex direttore generale Giovanna Anelli cui sono stati assegnati 600mila euro di buona uscita, a differenza di altri cui ne sono stati versati 200mila. Appena insediata, chiesi spiegazioni circa tali discrepanze, mi fu detto che dovevo attendere e prima o poi avrei avuto risposta. Mi viene il dubbio che Fortini (ex presidente Ama, ndr) abbia informato la Anelli degli approfondimenti che intendevo svolgere, così lei ha pensato bene di danneggiarmi. Ognuno di questi dirigenti ha un motivo preciso per volermi mettere in cattiva luce".

 

Muraro si considera bersaglio di attacchi concentrici: gli interni Ama che non vedevano l' ora di farla fuori; gli oppositori politici del M5S disposti a tutto pur di azzoppare la giunta grillina della Capitale; gli "interessi affaristici privati" che osteggiano il suo piano di valorizzazione dei rifiuti incentrato sul ruolo di Ama. "Alla fine il progetto di Marino e Alemanno, condiviso da destra e sinistra, per la gioia di Caltagirone, lo mette in pratica il M5S.

 

giovanni fiscongiovanni fiscon

E' un paradosso. Io ero stata individuata da Virginia Raggi e dal minidirettorio per realizzare un programma alternativo, di vero cambiamento, con al centro l' azienda pubblica. Mi sembra che il bene comune abbia lasciato il posto a ben altri beni...". Preso atto del colossale fallimento di Ama, 600 milioni di debiti e 7.800 dipendenti ipersindacalizzati mentre ne basterebbero non più di 4mila, il Campidoglio si è rivolto a un salvatore privato nel settore rifiuti. "Se si giudicava Ama un baraccone - incalza Mu raro - dovevamo chiuderla.

 

VIRGINIA RAGGI E PAOLA MURAROVIRGINIA RAGGI E PAOLA MURARO

Invece l' amministrazione comunale ha deciso di mantenerla in vita con la competenza esclusiva sulla raccolta, delegando l' attività più redditizia ad Acea. A carico del pubblico è rimasta la parte critica, indifferenziata e compostaggio. Il privato si è accaparrato la componente nobile del rifiuto, la plastica. Non c' è da stupirsi che i soci privati di Acea se ne rallegrino. Il programma dei 5Stelle era agli antipodi, io non avrei mai avallato un simile progetto. Per questo mi hanno estromesso con ogni mezzo".

 

Muraro più grillina dei grillini, Muraro quintessenza del presuntissimo purismo pentastellato. E dire che questa vispa signora, con un marito ufficiale dei carabinieri e due figlie gemelle diciottenni, vanta un passato da elettrice berlusconiana, con simpatie democristiane. Mitezza politica.

 

beppe grillo davide casaleggiobeppe grillo davide casaleggio

Fino al giorno in cui riceve la telefonata del famigerato staff che le chiede di inviare il curriculum per un possibile ruolo all' interno della giunta in divenire. "A saperlo, il colloquio non lo avrei mai fatto e la bagarre giudiziaria non avrebbe mai avuto inizio. Tornando indietro, non voterei neppure per i grillini, me ne starei a casa. Ho assistito dall' interno alla degenerazione del movimento. All' inizio si valorizzava il lavoro di squadra, il minidirettorio rappresentava un punto di equilibrio tra le diverse anime. Poi i vertici hanno azzerato il gruppo, le pressioni sono diventate insostenibili e Virginia è stata travolta anche lei".

 

Le pressioni, quali pressioni? "Mi riferisco alla Casaleggio associati, l' unico vero decisore. Grillo è un orecchiante, c' è e non c' è, ricordo che quando venne in Campidoglio non volle neppure incontrare gli assessori. Davide Casaleggio, che non ho mai conosciuto, ha in mano le chiavi del movimento. Dà ordini e comanda".

MANLIO CERRONIMANLIO CERRONI

 

E' il paradosso di un' organizzazione che predica la democrazia diretta con la barra di comando saldamente nelle mani di una srl. "Che ipocrisia. Ma i cittadini se ne accorgono, non creda. Su Facebook mi scrivono decine di attivisti delusi da quel che vedono, dai repentini cambi di linea politica, dall' eccessiva verticalizzazione, dai codici etici che si applicano a seconda delle convenienze. Con me sono stati draconiani e integerrimi, mi sono dovuta dimettere pur essendo totalmente estranea alle accuse. Con altri invece hanno usato due pesi e due misure, ci sono sindaci e parlamentari indagati che non lasciano l' incarico.

 

Per non parlare dello streaming, dei tavoli tecnici, dei meet -up: i cavalli di battaglia del movimento che hanno consentito di colonizzare il territorio partendo dal basso sono ormai ridotti a pura finzione. Per strada ricevo numerosi attestati di stima e solidarietà umana. La gente mi chiede di non mollare, di andare avanti, di continuare a svolgere un ruolo pubblico. Anche le mie figlie mi spingono a non cedere ai compromessi. Per questo sono pronta a tornare in campo. Certo, non da sola, mi serve una squadra che, come me, voglia perseguire il bene comune, riscoprire le radici autentiche del movimento".

MANLIO CERRONIMANLIO CERRONI

 

Prima del recente ritocchino al Codice etico, il M5S prescriveva dimissioni obbligatorie e immediate per un semplice avviso di garanzia. Non è mai tardi per scoprirsi garantisti. "Io ho sempre pensato che un indagato non sia un appestato. Non immaginavo però che sarebbe capitato a me.

 

Quando ho letto l' intervista del nuovo assessore all' Ambiente che confidava di aver atteso in panchina, ho capito che qualcuno lavorava da tempo alla mia defenestrazione. A causa dell' im pegno capitolino io ci ho solo rimesso: nel 2016 ho dichiarato redditi superiori a 220mila euro, il tetto più alto in comune dopo Alfio Marchini. Da assessore ne avrei guadagnati 79mila lordi all' anno".

 

Viene da chiedersi: chi gliel' ha fatto fare? "Avevo una gran voglia di incidere. Appena insediata, mi sono scontrata con mille difficoltà. Ho impiegato quasi due mesi per creare una segreteria. I dirigenti non volevano collaborare, c' era chi si metteva in malattia, chi latitava. Provenivano tutti da nomine precedenti al nostro arrivo, erano perlopiù lottizzati dalla sinistra. L' intera macchina amministrativa non voleva affiancarsi all' assessore, anche per timore dei dossier che avremmo affrontato.

 

Per non parlare degli pseudoambientalisti, gravitanti dentro e fuori il movimento: mi pressavano quotidianamente per ottenere lucrose consulenze. In poco più di cinque anni Ama aveva speso 16 milioni di euro per l' asse gnazione di incarichi utili a definire strategie sulla raccolta differenziata. Io ho chiuso i rubinetti". Si può dire che Muraro scalda i motori per la prossima discesa in campo? "Non lo escludo, mi hanno sfregiato e voglio riscattarmi. La mia vita è sospesa, e lo sarà chissà fino a quando. Un programma per Roma ce l' ho, con una squadra sarei pronta a propormi. La politica deve tornare a occuparsi del bene comune". Muraro is back. 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA