1- INTERVISTA BOMBASTICA DI FABIO MUSSI, EX DALEMIANO, AI VERTICI DEL PCI PRIMA E NEI DS POI: “ME LO RICORDO BENE IL CONGRESSO DS DEL 2001. SE VIENE FUORI CHE SONO GIRATI DEI SOLDI PER CONDIZIONARLO GIURO CHE LA CLASS ACTION LA FACCIO IO” 2- PENATI È L'UOMO CHE NEL 2001 LASCIA IL COMUNE DI SESTO E DIVENTA SEGRETARIO DELLA FEDERAZIONE DI MILANO MENTRE SI INFIAMMA IL CONGRESSO DS CHE PORTERÀ FASSINO ALLA SEGRETERIA METTENDO IN MINORANZA L'ANIMA DI SINISTRA CHE MUSSI GUIDAVA 3- “SCALATA A TELECOM DEI ‘CAPITANI CORAGGIOSI’ DI COLANINNO. SCALATA UNIPOL ALLA BNL. INCONTRI SEGRETI, SUSSURRI, STRIZZATE D'OCCHIO. MA CHE COSA GLI È PRESO NEL CERVELLO A QUESTI QUI? A QUELLI CHE VEDONO UN DIRIGENTE COOPERATIVO COME CONSORTE CHE HA MESSO DA PARTE 50 MILIARDI DI LIRE, PER CONSULENZE…”

Giorgio Meletti per "il Fatto quotidiano"

"Me lo ricordo bene il congresso Ds del 2001. Se viene fuori che sono girati dei soldi per condizionarlo giuro che la class action la faccio io". Scherza? "Un po'"

Vicenda dolorosa, come dice Pier Luigi Bersani?
Certamente sì. Dolorosissima.

Sconvolgente, come dice Massimo D'Alema?
No. Io non sono sorpreso.

Fabio Mussi, 63 anni, padre nobile di Sinistra e Libertà dopo una vita da fratello siamese di Massimo D'Alema ai vertici del Pci prima e nei Ds poi, vive lo scandalo Penati come un dramma collettivo. "Dico subito che prescindo dal dato giudiziario e dall'esito dell'inchiesta. C'è una grande questione politica. Bersani, con cui ho lavorato a lungo e che stimo, deve affrontare di petto la vicenda, guardare alle sue radici, dare un segno forte a tutta la sinistra, che deve riflettere sulla direzione di marcia".

Più che direzione di marcia qui si parla di autostrade.
Prego il Signore che non ci sia connessione tra l'acquisto delle azioni della Milano-Serravalle fatta da Penati nel 2005 e la scalata alla Banca nazionale del lavoro lanciata negli stessi mesi dall'Unipol di Gianni Consorte.

E se il Signore non la esaudisce? Verrebbero coinvolti i vertici dei Ds e del Pd?
È un'ipotesi che non contemplo. Sarebbe la bomba atomica. Un sacco di gente dovrebbe andare a casa.

Penati è un mariuolo? O è un pezzo del sistema?
Non è un mariuolo. Karl Schmitt, grande filosofo della destra, disse in un'intervista degli anni ‘50 che quando c'è un potere costituito la vera lotta è per la conquista dell'anticamera del sovrano. Eletto Bersani segretario, Penati ha conquistato l'anticamera. Dobbiamo chiederci come sia arrivato così in alto.

Portando tangenti?
Non lo so e non è questo il punto. Questa vicenda ci racconta una dolorosa verità sul neo-riformismo, e sulla deriva culturale che ci ha portato dal Pci ai Ds e al Pd. Mi ha colpito che di fronte allo scandalo dirigenti lombardi del Pd hanno detto con rimpianto che Penati era un modernizzatore.

Lui che con i soldi della Provincia di Milano finanziava le ronde e non si vergognava di essere chiamato leghista. Io invece me ne vergognerei, e per questo quando mi propose di fare un comizio con lui per le Regionali del 2010 mi sono chiesto che cosa avessimo in comune e gli ho detto di no.

Penati è anche l'uomo che nel 2001 lascia il Comune di Sesto e diventa segretario della federazione di Milano mentre si infiamma il congresso Ds che porterà Piero Fassino alla segreteria mettendo in minoranza l'anima di sinistra che lei guidava.
Me lo ricordo bene. Ho visto che Bersani ha parlato di una class action degli iscritti contro i giornali ostili. Se per caso viene fuori che in quel congresso sono girati dei soldi per condizionarne l'esito giuro che la class action la faccio io a loro.

Scherza?
Un po'.

C'è un nesso tra lo spostamento a destra che lei ha denunciato per anni, fino ad andarsene alla nascita del Pd, e la questione morale?
Certo che c'è. E non perché gli uomini di sinistra abbiano un Dna migliore, che è una sciocchezza: le persone non possono vantare un Dna diverso, i partiti devono. È una certa visione della politica che ti vieta comportamenti disonesti.

Una visione dei contenuti o dello stile?
Le due cose non si distinguono più. Lo ha scritto Anthony Giddens, teorico del blairismo: se vuoi capire un'evoluzione politica, guarda allo stile di vita dei leader. Qui, grazie a Berlusconi e a chi ne ha subito il fascino, è passata l'idea che la ricchezza dimostra la tua bravura. Così con lo slogan della modernizzazione ci hanno riportati al Medioevo. Un moderno capitalismo dovrebbe essere l'opposto: per diventare ricco devi dimostrarti bravo. Qui tutt'al più devi dimostrarti furbo.

Anche tra i dirigenti della sinistra?
Bè, io sono convinto che quando Enrico Berlinguer denunciò la questione morale nella famosa intervista a Scalfari del 1981, accusava i partiti di governo, ma cominciava a percepire che qualcosa succedeva anche a casa sua. Berlinguer vedeva il futuro quando diceva che la questione morale si pone quando i partiti diventano macchine di potere. Testuale.

Molti continuano a negare che ci sia una questione morale a sinistra.
Non io. Nel 2005 ho fatto una dura battaglia interna sulla vicenda delle scalate bancarie. Ricordo che Fassino non riusciva a scrivere una mozione su quel caso che ci andasse bene. Alla fine mi disse: scrivila tu. Non volevano il nostro voto contrario. In quei mesi feci anche, con Cesare Salvi, una mozione sulla questione morale dentro il partito, in seguito alle Regionali della Campania. Giorgio Napolitano la lesse e volle essere il terzo firmatario.

Qual è il problema?
Sono tre. Primo, l'idea che per vincere bisogna convergere su tutto e con tutti. Infatti le hanno perse tutte e Milano l'ha riconquistata Pisapia, non Penati. Secondo: il cedimento a un pensiero dominante secondo il quale il capitalismo è ineluttabile, che tutto è inevitabile, che devi subire e adattarti per mostrarti uomo di mondo. Da tutto questo consegue il terzo problema, quello doloroso davvero.

Quale?
La politica, quando non vede la crisi del capitalismo e non se ne occupa, abbassa lo sguardo verso terra e si mischia con gli affari. Non riesce a stare dignitosamente al di sopra, stabilendo le regole del gioco, ma entra in partita, scegliendosi l'imprenditore amico da aiutare e per cui tifare. La chiamano modernità.

Faccia degli esempi a sinistra.
Aspetti, dobbiamo chiarire una cosa. Nella destra vediamo cose molto più gravi, perché certe distorsioni sono connaturate a quel mondo. Insomma, le differenze ci sono. Però... scalata a Telecom Italia dei ‘capitani coraggiosi' di Colaninno. Scalata Unipol alla Bnl. E uno stile in costante discesa. Telefonate, incontri segreti, sussurri, strizzate d'occhio. Ma che cosa gli è preso nel cervello a questi qui?

A questi chi?
Ai dirigenti politici che vivono così. Ma anche a tanti militanti che mostrano simpatia per chi non è moralista, per chi sa come va il mondo, per chi sa godersi la vita e fa i soldi, pur rimanendo un leader di sinistra. A quelli che vedono un dirigente cooperativo come Consorte che ha messo da parte 50 miliardi di lire, per consulenze... e non gli si accenda la lampadina.

Quale lampadina?
Quella che si accende in me che ripenso a mio zio dirigente cooperativo per una vita e morto con una pensione da operaio. Io di fronte ai soldi di Consorte mi sento personalmente ingiuriato. Li sento come un'offesa alla storia della mia famiglia, alla memoria della nonna di mia moglie che nel ‘44 a Piombino ha fondato con altre donne la cooperativa La Proletaria per resistere al mercato nero. La base del Pd è fatta da milioni di persone ammodo. Meritano molto di più.

 

penatipenati bersani penati bersaniPIERO FASSINO MASSIMO D'ALEMA CON LA FASCIA DA 'NOBILUOMO'ebia20 fabio mussiCOLANINNO Enrico Berlinguer9 gio consorte lappisapia

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...