NAPOLI FLAMBE’ – DALLA MONNEZZA ALLE MACERIE PER ARRIVARE ALLA CENERE (DOLOSA) DELLA CITTA’ DELLA SCIENZA: ENNESIMA SCONFITTA PER IL NARCISINDACO - LA PROCURA DICE NO AL LEGITTIMO IMPEDIMENTO PER BERLUSCONI - COSENTINO: RESPINTA LA SECONDA ISTANZA DI REVOCA DELLA GALERA - MARA CARFAGNA SI AUTOCANDIDA A SINDACO DI SALERNO - QUAGLIARIELLO PRESIDENTE DEL SENATO CON UN INCIUCIONE PD/PDL?...

Carlo Tarallo per Dagospia

La Città della Scienza di Napoli non c'è più. Una giornata terribile, quella di ieri, iniziata col crollo di un'ala di un edificio alla riviera di Chiaia e conclusa con un rogo, di probabile origine dolosa, che ha completamente distrutto una struttura considerata tra i principali gioielli culturali di Napoli, oltre che uno dei suoi piu' validi attrattori turistici, con una media di 350mila visitatori l'anno.

Il rogo, stando ai primi rilevi, sarebbe di origine dolosa. E stamattina Napoli si è svegliata impoverita, traumatizzata dalle immagini dei resti di quello che era uno dei (pochi) fiori all'occhiello della città. I resti sono stati posto sotto sequestro dalla magistratura. Al momento dell'incendio, nei capannoni non c'era nessuno.

I danni sono ingentissimi: sopravvivono solo i muri perimetrali, l'interno dei padiglioni e' devastato. Le fiamme, ieri sera, hanno illuminato il cielo sull'intera città. Il fronte del fuoco, spettrale, lungo centinaia di metri, ha inghiottito completamente edifici e capannoni. Dei numerosi padiglioni che componevano lo 'science center', solo uno e' stato risparmiato dalle fiamme.

Le testimonianze riferiscono di una estensione rapidissima dell'incendio, complice la gran presenza di legno e altri materiali infiammabili. Luigi de Magistris cinguetta tirando in ballo (non si sa come) schiere di bambini in lacrime: "Oggi migliaia di ragazzi e bambini di Napoli si sono svegliati piangendo per la distruzione di Città della Scienza Napoli è sotto attacco".


2-LA PROCURA DICE "NO" AL LEGITTIMO IMPEDIMENTO PER IL BANANA
Ma quale legittimo impedimento! La Procura di Napoli dice no a Silvio Berlusconi, che era stato invitato a presentarsi per essere interrogato nell'ambito dell'inchiesta sulla compravendita dei senatori. La decisione e' stata comunicata questa mattina all'avvocato Michele Cerabona, uno dei legali del Cavaliere.La Procura aveva indicato tre date - oggi, il 7 e il 9 marzo presso una caserma della Guardia di Finanza a Roma - per interrogare l'ex premier prima di inoltrare eventualmente al gip la richiesta di giudizio immediato.

Berlusconi avrebbe addotto una serie di impedimenti relativi anche ad impegni legati alla sua attività politica: un incontro oggi con i neo eletti parlamentari del Pdl nonche' l'udienza di un processo in corso a Milano, e aveva manifestato disponibilita' per rendere interrogatorio comunque dopo il 15 marzo. Niente da fare! Ma per il Pdl i guai giudiziari in arrivo dallla Torre delle Manette di Napoli non finiscono qui.

3-COSENTINO, ALTRO "NO" ALLA REVOCA DELLA CUSTODIA CAUTELARE
Nicola Cosentino, infatti, farà bene a preparare il borsone: dopo il primo "no" di ieri, questa mattina il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha respinto anche la seconda istanza di revoca dell'arresto per l'ex sottosegretario ed ex coordinatore regionale del Pdl, relativa all'indagine sulla realizzazione di un centro commerciale. Ieri era stata respinta la prima istanza, quella per l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. E ora al piano terra del Padiglione Firenze del Carcere di Poggioreale fervono i preparativi: la cella numero 4 è quasi pronta.

TUTTO IL PDL NEL MIRINO DEI PM NAPOLETANI
Accoglierà Nick 'O Mericano tra 10 giorni, quando non sarà più parlamentare. Cosentino non commenta, non parla con i giornalisti. Ma a chi l'ha sentito non ha nascosto la sua delusione. Contava di poter attendere la sentenza da uomo libero, ora che non è più deputato e non riveste cariche di partito. Ma è proprio il partito, il Pdl, a finire nel mirino dei pm. Le motivazioni del "no" alla revoca della custodia cautelare saranno rese note solo dopodomani, ma il parere contrario del Pm Alessandro Milita (accolto dal Tribunale) è già noto anche nei contenuti. E sono dirompenti.

L'ACCUSA: NICK ESCLUSO MA NON "RIPUDIATO"
Ecco cosa sostiene (tra l'altro) Milita per "smontare" la tesi difensiva, ovvero che l'uscita dalla scena politica di Cosentino potesse consentire una revoca della custodia cautelare: "Non può essere la mancata ricandidatura a far ritenere annullato il potere di influenza politica di un uomo che cosi' potente e' stato per circa venti anni - scrive il pm - soprattutto se quella candidatura è stata una decisone assunta all'ultimo secondo utile dal partito per ragioni di mera opportunita' e convenienza, e non per una reale rottura o per ripudio della personalita' del Cosentino".

"CHE DOVEVA FARE IL PARTITO? MENARLO? SPUTARGLI ADDOSSO IN TV?"
Insomma, nel mirino finisce il Pdl nella sua totalità a partire dal presidente Silvio Berlusconi e dal segretario Angelino Alfano, che più di tutti si è opposto alla ricandidatura di Nick (mentre Denis Verdini era di parere opposto). Quel rocambolesco "no" a Cosentino in lista, per i pm non è stato frutto di una decisione meditata, di una volontà politica di escludere dalle liste i cosiddetti "impresentabili", ma solo un calcolo opportunistico. Soprattutto non c'è stato il necessario "ripudio". "Che doveva fare il partito? Menarlo? Sputargli addosso in tv?" si domandano ora i Banana's. E soprattutto: "Chi sarà il prossimo"?


- Non ditte a Nitto Palma che Mara Carfagna su twitter si autocandida a sindaco di Salerno...

- Non dite a Bersani che alcuni senatori Pd già trattano coi colleghi Pdl per la Presidenza del Senato in caso di "inciucio": tra i più attivi, ci sarebbe Gaetano Quagliariello...

 

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