NAPOLI SPIA - BERSANI VS “GIGGINO ‘O VIGLIACCO”: “DE MAGISTRIS NON OSI DIRE CHE NON POTEVO NON SAPERE PERCHÉ PROPRIO LUI HA USATO IL NON SAPEVO IN UNA SUA INCHIESTA. DIRE QUESTO, È FARE COSE DA VIGLIACCHI” – PIDDINI E VENDOLIANI IN FESTA PER L’AMERICA’S FLOP – ANCHE L'ARANCIONE D’AMATO ACCUSA IL COLPO: I RETROSCENA DELL’INTRECCIO AFFARI-POLITICA SOTTO ‘O VESUVIO, DA D’AMATO A PIERFURBY PASSANDO PER CALTARICCONE, DA NAPOLI EST A BAGNOLI…

Carlo Tarallo per Dagospia

1 - VIGLIACCO A CHI?
Quel "non poteva non sapere" sul caso Penati, condanna politica senza appello by Giggino ‘a Manetta, gli era rimasto proprio sullo stomaco. E Culatello Bersani sabato sera ha legnato alla grande l'ex pm. "De Magistris - riporta il Fatto - non osi dire che non potevo non sapere perché proprio lui ha usato il non sapevo in una sua inchiesta. Dire questo, è fare cose da vigliacchi". Il sindaco arancione aveva lanciato il suo anatema contro Bersani dal palco della festa Pd di Pesaro, suscitando l'ovazione dei sinistrati.

"I leader di partito - aveva smanettato Giggino, a confronto con Ignazio Marino - hanno tutti gli strumenti per selezionare la classe dirigente. Quando parlo di responsabilità politica è questa. Sanno la differenza tra Ignazio Marino e Filippo Penati". E sempre da un palco Pd gli ha risposto Bersani. Sabato sera il segretario si è tolto il macigno dalla scarpa attaccando a testa bassa, da Piacenza, il sindaco di Why Not City, che pure ha contribuito a fare eleggere con il sostegno pieno al ballottaggio e ora appoggia anche in consiglio comunale, pur non avendo assessori in giunta.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09/04/bersani-scatenato-nella-sua-piacenza-de-magistris-dice-cose-da-vigliacco/155152/

2 - AMERICA'S FLOP
I rapporti tra Pd e popolo arancione sono ormai al minimo storico, e alle prossime elezioni sarà un grosso problema per il centrosinistra. Per capire che aria tira bastava ieri ascoltare i commenti dei sinistrati, Sel compresa, sulla clamorosa figuraccia della regata di qualificazione alla Coppa America di vela assegnata a Venezia. Delusione? Scoramento? Macchè. Era tutto un susseguirsi di sghignazzate, battutacce e barzellette sugli annunci boomerang del sindaco.

Una vera e propria goduria per molti piddini e vendoliani parte-nopei e parte-scampati al superflop, che ha travolto nell'ordine Giggino ‘a Manetta, il presidente degli industriali Paolo Graziano e il governatore Stefano Caldoro. Solo formale la delusione di Giggino ‘a Purpetta, ovvero il presidente ultraberluscone della provincia di Napoli Luigi Cesaro, che aveva fiutato il bluff. Defilatissimo anche Riccardo Marone, bassoliniano alla guida di Bagnolifutura, che è pronto a respingere un altro probabile assalto alla sua poltrona.

Si calcola un danno di circa 50 milioni di euro per la mancata assegnazione delle regate del prossimo anno. Bonifiche, infrastrutture, recettività, darsene: in pratica, sarebbe finalmente arrivata la svolta per Bagnoli e per le imprese, che avrebbero messo in moto macchinari e betoniere. Già, ma quali imprese? E chi sarebbe rimasto invece a guardare? Anche (soprattutto) su questo terreno si sarebbe giocata la partita vera, quella che però non comincerà mai.

3 - A CHI LA COLPA? A GRAZIANO!
Ecco la spifferata di un graduato napoberluscone: "Graziano, con il sostegno di Antonio D'Amato, grande elettore di De Magistris, era convinto di avere l'accordo con l'organizzazione statunitense in tasca e ha tirato dentro il sindaco, che subito si è tuffato sulla notizia in cerca di visibilità, pochi giorni dopo essere stato eletto. Caldoro all'inizio era molto scettico, ma poi come sempre si è allineato al sindaco, che vede come un'ancora di salvataggio nel caso di un crollo di Berlusconi. Ed è andato a sbattere quando gli americani si sono resi conto delle mille difficoltà che avrebbero dovuto incontrare a Bagnoli, e hanno virato verso Venezia".

I fedelissimi di Valium Caldoro tentano di svicolare: "La filiera istituzionale - dribblava ieri un caldoriano di strettissima osservanza - vedeva il Comune come diretto interlocutore dell'Unione Industriali. La Regione ha fatto tutto ciò che poteva".

E i giggino's? Giornataccia quella di ieri: "E' stata una doccia fredda - commenta un esponente dell'armata brancarancione - inutile negarlo. Ora vogliamo capire cosa è successo, se qualcuno ha sbagliato valutazioni, trascinandosi dietro le istituzioni, dovrà assumersi pubblicamente le proprie responsabilità". Ed è proprio Paolo Graziano, il protagonista di questa tarantella destinato a restare con il cerino acceso in mano.

4 - PRONTO BISI? SONO LUCA...

A giugno, infatti, furono pubblicati gli atti dell'inchiesta P4. In una conversazione con Luigi Bisignani, intercettata e trascritta, Luca Cordero di Montezemolo aveva definito il neopresidente degli industriali napoletani "un giovane senza arte né parte" criticandolo per aver accettato un presunto veto della Marcegaglia sulla vicepresidenza per Gianni Punzo, presidente di Cis-Interporto e suo grande amico. Avrà brindato anche Montezemolo alla giornata più nera di Graziano?
Ah, saperlo...
http://napoli.repubblica.it/cronaca/2011/06/24/news/montezemolo_su_graziano_giovane_senza_arte_n_parte-18155765/

5 - GIGGINO, D'AMATO, PIERFURBY, CALTARICCONE E GLI ALTRI...
In tanti infatti vedono nella mancata assegnazione delle regate a Why Not City da parte dell'Authority degli eventi della Coppa America un colpo durissimo per lui e per il suo grande sponsor Antonio D'Amato, ormai segnalato stabilmente nell'orbita dell'Udc di Casini, che è anche l'unico partito sempre e comunque risparmiato dalle sciabolate polemiche di Giggino ‘a Manetta.

D'Amato ha pubblicamente sostenuto la scalata a Palazzo San Giacomo dell'ex pm, avvenuta sbaragliando Letta-Lettieri, che dell'ex numero uno di Confindustria è nemico giurato.

Un patto, quello D'Amato - Casini - De Magistris (con la benedizione di Caltagirone, che sotto ‘o Vesuvio ha grandi interessi, leggi Cementir, proprio a Bagnoli) sfociato nell'elezione a sorpresa di Raimondo Pasquino, candidato a sindaco terzopollista, a presidente del consiglio comunale con i voti dei comunisti e degli arancioni.

Ecco perché ieri, secondo i soliti addetti ai livori, anche gli avversari del tandem Graziano - D'Amato in Confindustria non si sarebbero certo strappati i capelli per l'America's Flop. A partire da Gianni Punzo, smontezemolato presidente di Cis-Interporto, che entrò in forte polemica con Graziano al momento della sua elezione.

E proprio il duello Punzo - Graziano era stato al centro, poche settimane fa, di un altro caso scottante, che ora torna di grande attualità considerate le acque agitatissime in cui si trova a navigare il presidente degli industriali, che ieri ha chiesto 48 ore di tempo al sindaco per tentare una via d'uscita sotto forma dell'assegnazione al Golfo di Napoli di una regata del 2013.
http://www.lettera43.it/politica/12929/le-mani-sulla-citta.htm

 

de magistris con la bandanaPIERLUIGI BERSANI rc23 antonio damatoLUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO UMBERTO PIZZI Raimondo Pasquino CASINIFRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE Paolo Graziano

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI SERGIO MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA LEADER DI FRATELLI D'ITALIA VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA ALL'EUROPA E LONTANA DAL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO, EVITANDO OGNI COLLISIONE CON LA FRANCIA E FACENDO ASSE CON GERMANIA E POLONIA - MA ''IO SONO GIORGIA" HA DAVANTI DUE OSTACOLI: L'ESTREMISMO "PATRIOTA" DI SALVINI E LO ZOCCOLO DURO DI FRATELLI D'ITALIA GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...