koons firenze renzi nardella emiro

1. COSE MAI VISTE: A FIRENZE ARRIVA L'EMIRO MILIARDARIO CHE HA SALVATO IL CULO AD ALITALIA E NARDELLA E RENZI COPRONO IL FAUNO DI KOONS PERCHÉ SI VEDONO I GENITALI! - BONAMI: ''ANDIAMO A BOMBARDARE I FONDAMENTALISTI ISLAMICI PERCHÉ DISTRUGGONO PALMIRA, POI QUANDO VENGONO A CASA CI INCHINIAMO E GLI DIAMO PURE DA MANGIARE?"

1. NARDELLA COPRE I GENITALI DI KOONS PERCHÉ ARRIVA L'EMIRO MILIARDARIO

Francesco Bonami per Dagospia

palazzo vecchio mostra di koonspalazzo vecchio mostra di koons

 

E il sindaco se la fece sotto! Arriva Matteo il Magnifico con lo sceicco degli Emirati Arabi e Dario o' Picciriddu accetta che davanti all'opera di Jeff Koons del fauno con gli attributi al vento si metta un bel paravento! Poi ci si lamenta che l'Isis butti giù il tempio di Palmyra. Un paravento davanti ad un’opera d'arte in una società civile e democratica dove regna la libertà di espressione è la stessa zuppa fatte le debite differenze.

 

matteo renzi e mohammed bin zayed al nahyan a firenze  8matteo renzi e mohammed bin zayed al nahyan a firenze 8

Nardella accetta di essere censurato a casa sua solo perché' arriva un ricco ma retrogrado sceicco che ha salvato il culo all'Alitalia. Se Nardella avesse avuto le stesse cose che ha nascosto al Fauno Barberini avrebbe dovuto dire all'amico di merende Matteo "Sai, a casa mia l'arte è libera. Lo sceicco portalo all'enoteca Pinchiorri dove sono tutti vestiti".

 

matteo renzi e mohammed bin zayed al nahyan a firenze  4matteo renzi e mohammed bin zayed al nahyan a firenze 4

È chiaro che Palazzo Vecchio non è casa di Nardella ma ancora un pied-à-terre di Renzi. Ma la domanda è perché' la censura solo sull'arte contemporanea e non un bel tanga al David, al Nettuno o al Perseo che hanno la stessa roba fra le gambe del povero fauno. È chiaro che Nardone il Fifone usa Koons quando gli fa comodo e lo nasconde quando il padrone chiama. Che andiamo a bombardare i fondamentalisti islamici, se quando vengono a casa nostra gli diamo pure da mangiare?

 

 

1. LA VISITA DELL'EMIRO A PALAZZO VECCHIO

Claudio Bozza per http://corrierefiorentino.corriere.it/

 

matteo renzi e mohammed bin zayed al nahyan a firenze  3matteo renzi e mohammed bin zayed al nahyan a firenze 3

In barba al cerimoniale, il premier Matteo Renzi è arrivato sull’arengario di Palazzo Vecchio quasi fischiettando. E quando i giornalisti gli hanno chiesto come stava, l’ex sindaco di Firenze ha intonato: «Sa-lu-ta-te la ca-po-lista!», giusto per ricordare che la Fiorentina è prima in classifica in solitaria, cosa che non succedeva da quasi 17 anni. È iniziato così il vertice bilaterale di martedì a Firenze, dove il premier Renzi ha ricevuto lo sceicco Mohammed Bin Zayed Al Nahyan. Il principe ereditario degli Emirati Arabi è stato accolto in piazza Signoria con i massimi onori, per ricambiare l’ospitalità di gennaio, quando Renzi volò ad Abu Dhabi. Quel vertice bilaterale andò così bene sul fronte economico, che Palazzo Chigi si mise subito al lavoro per concretizzare gli accordi commerciali.

matteo renzi e mohammed bin zayed al nahyan a firenze  2matteo renzi e mohammed bin zayed al nahyan a firenze 2

 

E ancora una volta, confermando la volontà di de-romanizzare la diplomazia, Renzi ha scelto la sua città per suggellare i rapporti economici e di amicizia con una super potenza. La visita dello sceicco, il cui patrimonio di famiglia si aggira attorno ai 150 miliardi di dollari, è stata preparata per giorni con attenzione maniacale ai dettagli. A tal punto che, per non turbare la sensibilità dell’illustre ospite, il cerimoniale di Palazzo Chigi e quello di Palazzo Vecchio hanno provveduto a coprire con un paravento (carta decorata con gigli) un nudo dell’artista Jeff Koons.

 

matteo renzi e mohammed bin zayed al nahyan a firenze  1matteo renzi e mohammed bin zayed al nahyan a firenze 1

Per la precisione si tratta di Gazing Ball (Barberini Faun), calco in gesso di una scultura del periodo greco-romano, alla quale Koons ha aggiunto, in posizione di equilibrio precario, una sfera di colore azzurro e a specchio. Una cautela (eccessiva?) o una richiesta dello staff dello sceicco. Nei Paesi arabi, anche se alcuni sono abbastanza tolleranti, è normale oscurare le parti sessuali. È un codice di decoro: niente nudi o immagini e spettacoli ritenuti poco decorosi, persino il sospensorio dei ballerini all’Opera rientra in questi casi. Così per non rischiare incidenti istituzionali, a Palazzo Vecchio si è preferito oscurare in blocco il nudo realizzato da Koons, già marito dell’ex pornostar Cicciolina.

fauno  barberini jeff koons a firenzefauno barberini jeff koons a firenzematteo renzi e mohammed bin zayed al nahyan a firenze  7matteo renzi e mohammed bin zayed al nahyan a firenze 7matteo renzi e mohammed bin zayed al nahyan a firenze  5matteo renzi e mohammed bin zayed al nahyan a firenze 5fauno barberini jeff koons a firenzefauno barberini jeff koons a firenzejeff koons firenzejeff koons firenzejeff koons a firenze 06jeff koons a firenze 06jeff koons a firenze 01jeff koons a firenze 01jeff koons a firenze 07jeff koons a firenze 07matteo renzi e mohammed bin zayed al nahyan a firenze  6matteo renzi e mohammed bin zayed al nahyan a firenze 6

Ultimi Dagoreport

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…