
"NON POSSIAMO MORIRE CONTIANI” - NEL M5S SI AGITANO LE BUDELLA DI CHI NON VUOLE AFFONDARE AL TRAINO DI CONTE E CASALINO - NON SOLO: MOLTI GRILLINI RICONOSCONO A RENZI DI AVER TOLTO IL VELO AGLI ERRORI DEL GOVERNO, SOPRATTUTTO SULLA PRIMA BOZZA DI RECOVERY PLAN - E GODONO PERCHÉ “GIUSEPPI” HA DOVUTO MOLLARE LA DELEGA SUI SERVIZI, COME CHIESTO INUTILMENTE DAL M5S PIU' VOLTE - GLI ATTACCHI A CRIMI E BONAFEDE: “LORO HANNO SCELTO QUESTA LINEA 'CONTE O MORTE'. CI VUOLE UN LEADER FORTE PER FAR VALERE LE NOSTRE PROPOSTE”
giuseppe conte e luigi di maio
Dario Borriello per LaPresse
Per ora Conte va bene, ma "non possiamo morire contiani". Non sarà il Movimento 5 Stelle a far cadere il presidente del Consiglio, ma a dispetto dello storytelling di questi giorni, nelle pause dei lavori alla Camera, sono in molti i parlamentari che a taccuini spenti smontano di fatto la costruzione dell'immagine di un Cinquestelle compatto ("appiattito" arriva a dire qualche deputato della 'vecchia guardia') sull'ex 'avvocato del popolo'.
Lo strappo di Matteo Renzi ha fatto imbestialire chi già non lo aveva in simpatia, ma sono tanti i portavoce che gli riconoscono il merito di aver fatto notare certi errori "grossolani", soprattutto sulla prima bozza di Recovery plan. Qualcuno arriva anche a riconoscergli "coraggio" per aver 'rotto' lasciando le poltrone, ma tutti sono unanimemente convinti che abbia sbagliato totalmente timing e temi. Ma più che Renzi, sono i commenti al discorso di Conte in aula, a Montecitorio, a tenere banco, tra una sigaretta e l'altra. Soprattutto il passaggio relativo alla cessione della delega sui Servizi, chiesta molte volte dal M5S - pur senza il clamore mediatico di Iv - nei mesi scorsi.
ALFONSO BONAFEDE GIUSEPPE CONTE
"Finalmente si è deciso - si sfoga una deputata del Sud -, dopo che a settembre aveva addirittura messo la fiducia per disinnescare un emendamento della forza politica che ce lo ha portato a Palazzo Chigi…".Poi, ci sono i timori di un pezzo nutrito di parlamentari pentastellati sul nuovo governo che verrà, con il possibile ingresso di centristi e socialisti, "che peraltro sembrano non volerci dare i voti o farli sembrare elemosina politica".
VITO CRIMI GIUSEPPE CONTE STATI GENERALI
La paura è che l'apertura a quelli che Conte chiama i "volenterosi" ricada a valanga sui consensi al Movimento, già sceso sotto la soglia di guardia secondo tutti i sondaggisti.Infine, c'è un discorso interno. Perché un altro tema di cui discutono i pentastellati è la mancanza di peso nelle scelte della maggioranza. "Le nostre proposte non vengono prese in considerazione perché non abbiamo una leadership forte che ci rappresenta", lamentano i deputati, chiedendo di "non fare nomi".
La critica è rivolta soprattutto al capo politico, Vito Crimi, e al capo delegazione, Alfonso Bonafede. "Loro hanno scelto questa linea 'Conte o morte', noi l'abbiamo solo dovuta sposare per non mandare tutto all'aria". Eppure, riferisce una fonte, "noi un leader ce lo abbiamo, ma non stiamo sfruttando la sua forza politica. Ogni riferimento a Luigi di Maio è puramente voluto". Forse la settimana prossima potrebbe esserci un primo voto sulla nuova governance, ma nel corpaccione Cinquestelle c'è il timore che arriverà fuori tempo massimo.