CASOTTO ALLA MILANESE - NELL’ORDINANZA DI ARRESTO, IL GIP SOSTIENE CHE MILANESE ERA DA FERMARE “CON URGENZA” PER LA SUA PERICOLOSITÀ SOCIALE “ECCEZIONALMENTE ELEVATA” - L’EX BRACCIO DESTRO DI TREMONTI

1 - CORRUZIONE PER IL MOSE IN CARCERE MILANESE EX CONSIGLIERE DI TREMONTI

 Fabio Tonacci per “la Repubblica”

 

MARCO MILANESE DORME SOGNI TRANQUILLI MARCO MILANESE DORME SOGNI TRANQUILLI

Lo hanno arrestato fuori da una gastronomia sulla Cristoforo Colombo a Roma alle 14.20, appena concluso il pranzo con la figlia quindicenne. Marco Milanese, consigliere politico fino al 2011 dell’ex ministro Giulio Tremonti, è stato fermato dai finanzieri che indagano sulle tangenti del Mose e portato nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, in quanto ex militare.

 

Il gip veneziano Alberto Scaramuzza, che ha firmato l’ordinanza, ha considerato attendibile l’accusa di corruzione per la tangente da 500mila euro che Milanese «ha preso da Giovanni Mazzacurati» nel giugno del 2010. «Soggetto in grado di agire all’interno delle pubbliche istituzioni al massimo livello per anni — scrive il gip — per pilotare e modificare delibere di finanziamento nell’esclusivo interesse di gruppo economico», a dimostrazione di un «totale asservimento della propria funzione all’interesse privato». La possibilità della reiterazione del reato ha fatto scattare le manette.

 

L’ex deputato era sorpreso quando è stato avvicinato dai militari della Finanza. Non ha detto niente, ha ricevuto anche la notifica del sequestro di beni per 500mila euro. Adesso la partita giudiziaria, per competenza, passa a Milano, dove sarebbe avvenuto il pagamento della mazzetta. Lunedì i faldoni dell’inchiesta arriveranno sulla scrivania dei pm Roberto Pellicano e Luigi Orsi.

MARCO MILANESE MARCO MILANESE

 

Il gip di Milano ha a disposizione 20 giorni di tempo per rinnovare l’arresto. Il provvedimento era quasi “annunciato”, visto che il nome di Milanese compariva più volte nell’ordinanza che il 4 giugno scorso ha portato all’arresto di 34 persone scoperchiando un sistema di dazioni e favori dietro i milioni che giravano per la realizzazione dell’opera chiamata a salvare Venezia dalle acque alte. Milanese, però, fino a ieri era rimasto a piede libero.

 

2 - “PRESSIONI SU GENERALI E FAVORI AGLI AMICI UN’EMINENZA GRIGIA ANCORA PERICOLOSA”

 Fabio Tonacci per “la Repubblica”

MARCO MILANESE FABRIZIO CICCHITTO MARCO MILANESE FABRIZIO CICCHITTO

 

Marco Milanese ha continuato a “fare” Marco Milanese fino al giorno delle manette. Proprio come quando era il braccio destro di Tremonti, e davanti alla porta della sua segreteria al ministero dell’Economia si mettevano in fila generali e faccendieri, amici e nemici, tutti «a baciargli le pantofole ».

 

Ancora qualche giorno fa, telefonava a ex colleghi del comando generale della Guardia di finanza, faceva pressioni, organizzava incontri riservati con imprenditori bisognosi di appoggi nei dicasteri che contano. Sordo alle notizie delle inchieste di Venezia e Napoli, che gli stavano facendo terra bruciata attorno. Spregiudicato nell’uso di quel suo cellulare che, da uomo di mondo quale è, sapeva essere intercettato. Dunque soggetto da arrestare «con urgenza», scrive il gip Alberto Scaramuzza nelle 247 pagine di ordinanza, «stante una pericolosità sociale eccezionalmente elevata ed un intenso pericolo di reiterazione» del reato di cui è accusato e che lo ha spedito in carcere. La corruzione.

NUNZIA DI GIROLAMO MARCO MILANESE NUNZIA DI GIROLAMO MARCO MILANESE

 

ALTA CAPACITÀ DI INTERFERIRE

Il ritratto che ne fa Scaramuzza va oltre il Mose, va oltre quella tangente da 500mila euro per lo sblocco di 400 milioni dei fondi Cipe. «Milanese è ancora in grado, adesso, di contare su altissime relazioni che gli permettono di interferire nell’esercizio di pubblici poteri per interessi privati».

 

E di che grana siano fatte tali relazioni, ne ha dato prova negli ultimi trenta giorni. Per esempio contattando un «elevatissimo ufficiale della Gdf», scrive il gip, «per influire su dinamiche interne ai corsi dell’Accademia, ottenendo quanto richiesto». L’Accademia in questione è quella di Bergamo, uno dei più prestigiosi enti universitari militari d’Italia.

ADG-marco_milanese_infoADG-marco_milanese_info

 

Milanese si è interessato dell’esame di un alunno, chiamando un generale. Fonti inquirenti assicurano che non si tratta di Giuseppe Zafaranà, comandante dell’Accademia e vecchia conoscenza di Milanese (entrambi erano nella cordata di Niccolò Pollari, ex capo del Sismi). Del resto di amicizie, in quell’ambiente, il “fu” consigliere di Giulio Tremonti ne coltiva ancora parecchie. «Continua a contattare utenze del Quartier generale della Gdf». Cosa invero non così strana per un ex finanziere in congedo.

 

L’AFFARE DELL’ACQUA MINERALE

Più interessante, invece, è un altro fatto, riportato da Scaramuzza a sostegno dell’urgenza dell’arresto. Milanese è stato contattato da un appartenente al nucleo di Polizia tributaria di Roma – non è un ufficiale, stando a quanto risulta a Repubblica che gli ha chiesto «come favore » di intervenire su una questione relativa alla sospensione da parte del ministero della Salute, di un decreto autorizzativo per l’imbottigliamento e la commercializzazione di un’acqua minerale. Si tratta del decreto ministeriale del 13 febbraio 2014. Con quell’atto sono state sospese cinque autorizzazioni ad altrettante piccole aziende, sparse per l’Italia. È presumibilmente per cercare di farla riottenere a qualcuno che «Milanese organizza, nell’interesse di una ditta privata, incontri riservati».

Marco Milanese Marco Milanese

 

I NUOVI INDIZI

Ma ai pm Stefano Ancilotto, Paola Tonini e Stefano Buccini, interessa di più il passato, in particolare quello di quattro anni fa. Che a presentare Milanese al presidente del Consorzio Venezia Nuova fu il titolare della Palladio Finanziaria Roberto Meneguzzo, ormai lo sanno anche i muri.

 

Nel computer di Meneguzzo è stata trovata una cartella “Calendario”, in cui c’è «la prova» degli appuntamenti. Iniziati nel 2007 con Milanese, un anno prima con Mazzacurati. Dopo il 23 aprile 2010, «due mesi prima della tangente» che sarà pagata materialmente il 14 giugno successivo in un incontro nella sede della Palladio a Milano, i rapporti si intensificano, Meneguzzo e Mazzacurati si sentono 61 volte.

 

MARCO MILANESE HA RICEVUTO L'ONORIFICENZA DELL'ORDINE AL MERITO DELLA REPUBBLICAMARCO MILANESE HA RICEVUTO L'ONORIFICENZA DELL'ORDINE AL MERITO DELLA REPUBBLICA

Bisogna tenere d’occhio quello che succede il 29 aprile di quell’anno, giornata che inizia con la conversazione tra Mazzacurati e Lorenzo Quinzi, capo di Gabinetto dell’Economia. È Quinzi a chiamare, ragguagliandolo delle difficoltà e suggerendo, lui stesso, possibili alternative: «Allora… le soluzioni sono un po’ drastiche… o che loro (il Cipe, ndr) spostano i 400 milioni sulle risorse della legge obiettivo, altrimenti l’alta soluzione drastica, ma non credo che politicamente potrebbe reggere, è quella di far uscire una serie di interventi e inserire soltanto il Mose».

 

GLI INCONTRI E LA TANGENTE

Mazzacurati, però, al telefono non gli dice che ha più di un asso ancora da giocare. Sulla sua agenda sono appuntati, quel giorno, due incontri: ore 13 on. Milanese, ore 15.30 dottor Gianni Letta a Palazzo Chigi. Alle 17 Mazzacurati chiama trionfante la sua segretaria Ornella Malusa: «È andata bene, è andata bene... con Milanese, lui ha chiamato dappertutto. E stranamente tutti gli hanno detto che non c’era nessun problema… li ha aggrediti molto. Ha parlato con Iafolla e Incalza (capo di gabinetto e capo missione delle Infrastrutture, ndr)... e gli han detto che non esiste, che stia tranquillo…».

 

MARCO MILANESEMARCO MILANESE

Il 13 maggio 2010 il Cipe delibera a vantaggio del Consorzio, nonostante Tremonti stesso all’inizio non fosse favorevole. Sapeva cosa stava tramando il suo collaboratore? Sapeva che «Milanese – come scrive il giudice - è stato determinante con una norma ad hoc per salvare il finanziamento del Mose»? E perché cambiò idea? Solo lui potrà spiegarlo.

 

marco milanesemarco milanese

Torniamo a quei giorni. Ora che il “lavoro” è stato fatto, la “cupola” deve rimediare i soldi che sfamino l’appetito di Milanese. Il giorno fissato è il 25 maggio, il luogo è la sede del Consorzio. Ci sono Mazzacurati e gli imprenditori Baita, Mazzi, Tomarelli. Sono i big che stanno lavorando a paratoie e cerniere nella Laguna. «Dagli interrogatori si evince la piena conferma della collegialità della decisione in ordine alla raccolta e destinazione dei soldi alla coppia Milanese-Meneguzzo». Denaro che Milanese si intascherà, ricevendolo dalle mani di Mazzacurati, il 14 giugno seguente.

Ultimi Dagoreport

marina paolo berlusconi antonio tajani ursula von der leyen antonio angelucci

DAGOREPORT – GETTATA DALLO SCIROCCATO TRUMP NEL CESTINO DELL'IRRILEVANZA, MELONI ARRANCA IMPOTENTE, E SI SPACCA PURE LA FAMIGLIA BERLUSCONI: ALL’EUROPEISTA MARINA SI CONTRAPPONE IL TRUMPIANO ZIO PAOLO (TRA I DUE C’È STATO UN BOTTA E RISPOSTA TELEFONICO CON CAZZIATONE DELLA NIPOTINA: MA TU, CHI RAPPRESENTI?) – UNICO MINISTRO DEGLI ESTERI EUROPEO AD ESSERE IGNORATO DAL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO MARCO RUBIO, TAJANI E' IMPOTENTE DAVANTI ALLE SBANDATE ANTI-UE DI SALVINI (IN COMPAGNIA DI MARINE LE PEN) E AL CAMALEONTISMO-BOOMERANG DELLA ''GIORGIA DEI DUE MONDI", FINITA "ESPULSA'' DALL'ASSE MACRON-MERZ-TUSK – E QUANDO RICICCIA LA QUESTIONE DEL MES (L'ITALIA E' L'UNICO DEI 27 PAESI EU CHE NON L'HA RATIFICATO), SI APRE UNA NUOVA CREPA TRA FORZA ITALIA E LEGA – L’ASSALTO DI “LIBERO” E “TEMPO” A URSULA VON DER LEYEN (IL MELONIZZATO ANGELUCCI È TORNATO SALVINIANO?) - UNICA SODDISFAZIONE: FINCHE' L'ALTERNATIVA SI CHIAMA ELLY SCHLEIN, GIUSEPPE CONTE E FRATOIANNI-BONELLI, IL GOVERNO DUCIONI CAMPA TRANQUILLO...

donald trump - mohammed bin salman - netanyahu al jolani

DAGOREPORT - QATAR-A-LAGO! A GUIDARE LE SCELTE DI DONALD TRUMP, SONO SOLTANTO GLI AFFARI: CON IL TOUR TRA I PAESI DEL GOLFO PERSICO, IL TYCOON SFANCULA NETANYAHU E SI FA "COMPRARE" DA BIN SALMAN E AL-THANI – LA FINE DELLE SANZIONI ALLA SIRIA, LE TRATTATIVE DIRETTE CON HAMAS PER LA LIBERAZIONE DELL'OSTAGGIO ISRAELIANO, IL NEGOZIATO CON L’IRAN SUL NUCLEARE E GLI AIUTI UMANITARI USA A GAZA: ECCO COSA DARA' TRUMP AGLI STATI ARABI IN “CAMBIO” DEL FIUME DI PETROLDOLLARI IN DIREZIONE WASHINGTON - IL TYCOON MANIPOLA LA REALTÀ PER OCCULTARE IL FALLIMENTO DELLA POLITICA DEI DAZI: MA SE ENTRO IL 30 GIUGNO NON SI TROVA L'ACCORDO, L’UE È PRONTA ALLA RITORSIONE – APPUNTI PER LA DUCETTA: COME DIMOSTRA L’ISRAELIANO “BIBI”, SEDOTTO E ABBANDONATO, NON ESISTONO “SPECIAL RELATIONSHIP” CON IL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO MA SOLO CIO' CHE GLI CONVIENE… - CIRCONDATO DA YES MEN E MILIARDARI IN PREDA AI DELIRI DELLA KETAMINA COME MUSK, A FAR RAGIONARE TRUMP È RIMASTO SOLO IL SEGRETARIO AL TESORO, SCOTT BESSENT...

andrea delmastro emanuele pozzolo

FRATELLI D'ITALIA HA ESPULSO EMANUELE POZZOLO! - IL PARLAMENTARE GIÀ SOSPESO DAL PARTITO, IMPUTATO PER PORTO ABUSIVO DI ARMI PER LA SPARO DEL CAPODANNO 2024, HA RACCONTATO A "REPORT" LA SUA VERITA’ SULLA VICENDA (PER POI FARE DIETROFRONT: "MAI DATO INTERVISTE, MI HANNO REGISTRATO") - POZZOLO HA CONTRADDETTO LE VERSIONI DEGLI ALTRI PARTECIPANTI ALLA FESTA, SOSTENENDO CHE DELMASTRO ERA PRESENTE AL MOMENTO DELLO SPARO - DONZELLI, CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA, AVEVA CONVOCATO IL DIRETTIVO DEL PARTITO CHE HA DECRETATO ALL'UNANIMITÀ L’ESPULSIONE DI POZZOLO...

pupi avati antonio tajani

DAGOREPORT! PUPI, CHIAGNE E FOTTI – ASCESE, CADUTE E AMBIZIONI SBAGLIATE DI PUPI AVATI, “CONSIGLIERE PER LE TEMATICHE AFFERENTI AL SETTORE DELLA CULTURA” DI ANTONIO TAJANI - IL REGISTA CHE AI DAVID HA TIRATO STOCCATE ALLA SOTTOSEGRETARIA AL MIC, LUCIA BORGONZONI, È LO STESSO CHE HA OTTENUTO DAL DICASTERO FONDI PER OLTRE 8 MILIONI DI EURO TRA IL 2017 E IL 2023 – L’IDEA DI UN MINISTERO DEL CINEMA AVALLATA DA TAJANI (“IL GOVERNO VALUTERÀ") PER TOGLIERE I QUASI 700 MILIONI DI EURO CHE IL MIC HA IN PANCIA PER PROMUOVERE, A SPESE DEI CITTADINI, IL CINEMA ITALICO – IL SEQUESTRO DEI BENI PER EVASIONE IVA DA 1,3 MILIONI CON L'INCREDIBILE REPLICA DI PUPI: “NON E’ UN BEL MOMENTO PER IL CINEMA ITALIANO...” - LA SUA SOCIETA', ‘’DUEA FILM’’, CHE DA VISURA PRESSO LA CAMERA DI COMMERCIO DI ROMA È IN REGIME DI CONCORDATO PREVENTIVO, DEVE A CINECITTÀ CIRCA 400 MILA EURO PER UTILIZZO DEGLI STUDI - L’86ENNE AVATI STA PER INIZIARE IL SUO 46ESIMO FILM (“NEL TEPORE DEL BALLO”) PER UN BUDGET DI 3,5 MILIONI CHE GODE GIÀ DI UN DOVIZIOSO FINANZIAMENTO DI RAI CINEMA DI UN MILIONE... – VIDEO

al thani bin salman zayed donald trump netanyahu saudita sauditi

DAGOREPORT – DOMANI TRUMP VOLA NEL GOLFO PERSICO, AD ATTENDERLO MILIARDI DI DOLLARI E UNA GRANA - PER CAPIRE QUANTI AFFARI SIANO IN BALLO, BASTA APRIRE IL PROGRAMMA DEL FORUM DI INVESTIMENTI USA-ARABIA SAUDITA. CI SARANNO TUTTI I BIG DELL’ECONOMIA USA: MUSK, ZUCKERBERG, ALTMAN, BLACKROCK, CITIGROUP, ETC. (OLTRE AL GENERO LOBBISTA DI TRUMP) - SAUDITI, EMIRATINI E QATARIOTI SONO PRONTI A FAR FELICE L'AMERICA "MAGA". MA PER INCASSARE LA CUCCAGNA, TRUMP QUALCOSA DEVE CONCEDERE: I REGNI MUSULMANI ARABI PERDEREBBERO LA FACCIA SENZA OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DI UNO STATO PALESTINESE - L'INCONTRO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI SAUDITA E IRANIANO PER UNA PACE TRA SCIITI E SUNNITI - PRESO PER IL NASO DA PUTIN SULL’UCRAINA E COSTRETTO DA XI JINPING A RINCULARE SUI DAZI, IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI UN SUCCESSO INTERNAZIONALE, ANCHE A COSTO DI FAR INGOIARE IL ROSPONE PALESTINESE A NETANYAHU…

starmer - zelensky - macron - tusk - merz - a kiev giorgia meloni fico putin

DAGOREPORT – DOVEVA ESSERE UNA “PONTIERA”, GIORGIA MELONI ORMAI È UNA “PORTIERA”. NEL SENSO CHE APRE E CHIUDE IL PORTONE AGLI OSPITI IN ARRIVO A PALAZZO CHIGI: L’ULTIMO CHE SAREBBE DOVUTO ARRIVARE TRA FRIZZI E LAZZI È ROBERT FICO, IL PREMIER SLOVACCO UNICO LEADER EUROPEO PRESENTE ALLA PARATA MILITARE, A MOSCA, SCAMBIANDOSI SMANCERIE CON PUTIN - PER NON PERDERE LA FACCIA, LA DUCETTA HA DOVUTO RIMANDARE LA VISITA DI FICO A ROMA AL 3 GIUGNO - QUESTI SONO I FATTI: L’AUTOPROCLAMATASI “PONTIERA”, TOLTA LA PROPAGANDA RILANCIATA DAI TROMBETTIERI DI ''PA-FAZZO'' CHIGI, NON CONTA NIENTE SULLO SCENA INTERNAZIONALE (LA PROVA? IL VIAGGIO DI MACRON, MERZ, STARMER E TUSK A KIEV E IL LORO ACCORDO CON TRUMP) - RUMORS: IL TEDESCO MERZ PERPLESSO SUL VIAGGIO IN ITALIA DI LUGLIO. E MELONI PUNTA A INTORTARLO DOMENICA ALLA MESSA DI INIZIO PONTIFICATO DI LEONE XIV, IN PIAZZA SAN PIETRO...