NITTO PALMA CONVOCATO IN PROCURA A SALERNO COME PERSONA INFORMATA SUI FATTI PER L’INCHIESTA SULLE FALSE TESSERE PDL - IL PD SCIPPA LO SLOGAN A DE MAGISTRIS E NON LO INVITA ALLA MANIFESTAZIONE (INVECE C’È MICHELE EMILIANO) - IL PENTITO LO RUSSO RACCONTA CHE L’EX CAPO DELLA MOBILE PISANI (QUELLO CHE HA ARRESTATO IL BOSS DEI BOSS ZAGARIA) GLI CHIESE DI VERIFICARE SE NARDUCCI (EX PM DI CALCIOPOLI, ORA ASSESSORE CON GIGGINO) FACESSE USO DI COCAINA - IL NOMIGNOLO DEI POLIZIOTTI PER NARDUCCI: “PEPPE ‘O SCEMO”…

Carlo Tarallo per Dagospia

1- Nitto Palma convocato in Procura! Venerdì prossimo, secondo un attendibilissimo dagospiffero, l'ex Ministro della Giustizia, attuale coordinatore campano del Pdl, sarà ascoltato come persona informata dei fatti dai magistrati di Salerno che indagano sui presunti brogli nel tesseramento.

Morti e feriti iscritti e sospetti di interferenza della camorra nella campagna adesioni: questi gli elementi all'attenzione della Procura. Nittonapalm non commenta, ma è incazzato come una iena. "E' stato nominato a fine gennaio - commenta un pidiellino doc - mentre il tesseramento si è chiuso tre mesi prima...".

2 - Ma come? Il Pd "scippa" a Luigi De Magistris il suo slogan preferito? E lui manco viene invitato alla manifestazione? Eh già: domani e dopodomani a Genova seconda assemblea nazionale degli amministratori del Partito Democratico. Si chiamerà "Italia Bene Comune", ma a Giggino ‘a Manetta non è stato riconosciuto il copyright.

Tra i partecipanti (oltre naturalmente a Sfanculatello Bersani) anche il sindaco di Bari Michele Emiliano, ex leader del movimento arancione, affossato dalle recenti inchieste. A proposito: ma come avrà reagito il narcisindaco alle disavventure dell'amico pugliese? Sarà sinceramente dispiaciuto oppure, come sussurrano alcuni fedelissimi, "non gliene può fregà de meno?". Ah saperlo...

3- Ucci ucci, che casini per Pino Narducci: l'ex pm di Calciopoli, oggi assessore alla sicurezza della Giunta Arancione, si ritrova all'improvviso protagonista del processo in corso a Napoli a carico tra gli altri dell'ex capo della squadra mobile Vittorio Pisani, il superpoliziotto che ha arrestato (quando era già sotto inchiesta per favoreggiamento e abuso d'ufficio) il boss dei boss dei casalesi Michele Zagaria.

Tutto nasce dai verbali e dall'audizione del collaboratore di giustizia Salvatore Lo Russo, ex superboss di Miano, detto ‘o Capitone, nell'ambito del procedimento per il presunto riciclaggio di soldi della camorra. "Ricordo - dice a verbale Lo Russo in un interrogatorio del 2010 venuto a galla ieri - che in un'occasione il dottor Pisani mi chiese informazioni circa il fatto che c'era un carabiniere che si recava nella zona della Torretta per acquistare cocaina per il dottor Narducci.

Rimasi sbalordito da quanto diceva, in quanto conoscevo la fama del dottor Narducci di magistrato integerrimo". Comunque sia, sbalordimento a parte, Lo Russo racconta di aver chiesto informazioni sul tema all'ispettore Damiano Lisena, colui che gli aveva presentato Pisani. Il pm Amato prosegue la lettura del verbale: "Di lì a poco chiesi a Damiano che tipo fosse il dottor Narducci e lui rispose che loro non lo tenevano in nessuna considerazione, precisandomi che anche nelle occasioni in cui operava direttamente con loro (i poliziotti, ndr) ne parlavano come Peppe ‘o scemo".

Apriti cielo! Manco il tempo di leggere i lanci di agenzia di ieri sera e questa immane tarantella tra Lo Russo, Pisani, la cocaina e quel nomignolo appioppato all'assessore fa salire alle stelle la temperatura a Palazzo San Giacomo. Pino Narducci parla con De Magistris e poi vola in Procura per essere ascoltato dai magistrati. E oggi dice la sua, buttando altra carne sulla brace:

"'E' fatto notorio - spiega Narducci - a Napoli, in ambienti giudiziari e investigativi, che da 15-20 anni sono considerato da Pisani foriero di molte sue disavventure. Una circostanza che lo stesso Pisani non ha mai nascosto". Narducci collega il tentativo di tirarlo in ballo alle sue inchieste sul clan Giuliano di Forcella, che videro coinvolti alcuni esponenti di polizia accusati di collusione.

"Dopo l'omicidio di un esponente del clan Giuliano - aggiunge l'ex pm - avvenuto nel luglio 1998, fu intercettata una telefonata tra Pisani, all'epoca capo della sezione omicidi della squadra mobile, e il boss latitante Guglielmo Giuliano. Una vicenda anomala. Quella indagine - aggiunge Narducci - fu tra le più scomode mai fatte a Napoli. Erano anni difficili, io e altri colleghi indagavamo sui rapporti collusivi tra camorra e forze dell'ordine.

Io ero stato individuato come il pm più ostinato nell'attività di indagine e nella ricerca di prove su elementi collusivi. E' lusinghiero che un capo camorra si sia detto sbalordito delle insinuazioni di Pisani e abbia affermato che negli ambienti camorristici ero considerato integerrimo. Io invece non sono sorpreso e sbalordito, ma indignato". E adesso? Sotto ‘o Vesuvio gli addetti ai livori ne sono certi: il processo-Pisani è destinato a produrre sconquassi. I veleni sono solo all'inizio? Why not!

 

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