IL NOBEL PER LA PACE OBAMA CALZA L’EMETTO: VUOLE UN MANDATO ONU PER BOMBARDARE ASSAD - SI RIPETE IL COPIONE IPOCRITA DI GHEDDAFI MA LA GERMANIA E’ CONTRARIA ALLA GUERRA E RUSSIA E CINA SONO PRO-SIRIA

La Stampa.it

Gli Stati Uniti valutano tutte le opzioni per rispondere al nuovo presunto attacco con armi chimiche in Siria. L'unica esclusa è quella dell'intervento di terra e Barack Obama ha chiesto al Pentagono di tenersi pronto anche alle opzioni militari. La marina degli Stati Uniti ha inviato nel Mediterraneo orientale una quarta nave da guerra armata con missili balistici, ma senza ordini immediati che prevedano alcun lancio di missili contro la Siria.

Secondo il New York Times, i consiglieri di Obama per la sicurezza stanno studiando gli attacchi aerei della Nato in Kosovo del 1999 come possibile modello per agire senza un mandato delle Nazioni unite. Ieri tuttavia Obama aveva frenato sulla possibilità di un intervento militare Usa, sottolineando che servirebbe un mandato Onu.

Intanto a Damasco è arrivata la responsabile Onu per il disarmo, Angela Kane, che farà pressioni sul governo siriano perché autorizzi gli ispettori delle Nazioni unite a indagare sul presunto attacco con armi chimiche di mercoledì. Tutto questo mentre i media di Stato siriani riferiscono che diversi soldati governativi riportano gravi difficoltà respiratorie dopo avere partecipato a un'offensiva nel distretto di Jobar, a est della capitale.

FORZE NAVALI SI PREPARANO A OGNI SCELTA DI OBAMA.
"Il dipartimento della Difesa ha la responsabilità di fornire al presidente le possibilità per le varie eventualità e questo richiede il posizionamento delle nostre forze e dei nostri asset, in modo da essere in grado di potere portare a termine varie opzioni, a seconda di quelle che il presidente potrebbe scegliere", ha spiegato il segretario alla Difesa Usa, Chuck Hagel. Obama in persona aveva infatti chiesto al Pentagono di preparare le opzioni militari, precisando che "richiedono il posizionamento delle nostre forze".

USA-GB INSIEME CONTRO ARMI CHIMICHE
Gli Usa e la Gran Bretagna sono unite nella loro opposizione all'uso delle armi chimiche. Lo comunica la Casa Bianca, riferendo del colloquio telefonico tra Barack Obama e David Cameron. I due leader continueranno a consultarsi sulla Siria e sulle «possibili risposte della comunità internazionale sull'uso di armi chimiche».
La mancata cooperazione di Bashar al Assad con gli ispettori dell'Onu «suggerisce che il regime abbia qualcosa da nascondere» riferisce il portavoce del premier britannico David Cameron dopo la telefonata con Obama.

OBAMA: SERVE MANDATO ONU, NON AGIREMO SOLI.
In una intervista rilasciata ieri al programma 'New Day' della Cnn, tuttavia, Obama aveva frenato sulla possibilità di un intervento militare Usa, sottolineando che servirebbe un mandato Onu. "Se gli Stati Uniti intevenissero e attaccassero un altro Paese senza un mandato delle Nazioni unite e senza chiare prove che possano essere presentate, allora sorgerebbero questioni in termini di diritto internazionale", aveva detto Obama, aggiungendo che l'idea secondo cui gli Stati Uniti possono da soli porre fine alla guerra civile in Siria è "sopravvalutata".

I SOSPETTI SULL'USO DI ARMI CHIMICHE. L'ipotesi di una reazione della comunità internazionale sulla Siria ha preso sempre più corpo dopo l'attacco di mercoledì a est di Damasco, in cui gli attivisti dell'opposizione siriana hanno accusato il regime di Bashar Assad di avere usato gas tossici, fornendo bilanci di vittime che oscillano fra 136 morti e 1.300 morti. Damasco nega di avere usato armi chimiche, definendo le accuse "assolutamente prive di fondamento".

A questo proposito Hagel ha detto che gli Stati Uniti si stanno coordinando con la comunità internazionale per determinare "cosa sia avvenuto esattamente". "Stiamo valutando", ha detto il capo del Pentagono, aggiungendo che una determinazione a proposito del presunto uso di armi chimiche va fatta rapidamente perché "potrebbe esserci un altro attacco in arrivo" anche se "non sappiamo" se questo avverrà. Stati Uniti, Regno Unito e Russia hanno tutti invitato il regime di Assad e i ribelli a collaborare con l'Onu e a permettere agli ispettori di accedere alla zona del presunto attacco per compiere verifiche.

NAVI USA POTREBBERO LANCIARE MISSILI TOMAHAWK. Hagel ha inoltre detto che, nonostante la prossima settimana sarà in viaggio nel Sudest asiatico, resterà in contatto con la Casa Bianca a proposito degli sviluppi in Siria e per la pianificazione di una potenziale azione da parte degli Stati Uniti. Le navi della marina statunitense sono capaci di compiere diverse azioni militari, compreso il lancio di missili Tomahawk, che hanno utilizzato per esempio nel 2011 in Libia nell'ambito dell'intervento internazionale che ha portato alla fine del governo di Muammar Gheddafi. Se gli Stati Uniti intendono mandare un messaggio a Bashar Assad, l'azione militare più probabile sarebbe appunto un attacco con missili Tomahawk da una nave nel Mediterraneo.

MODELLO KOSOVO. Mentre Barack Obama valuta le possibili opzioni per rispondere al sospetto attacco con armi chimiche, i suoi collaboratori per la sicurezza nazionale stanno studiando gli attacchi aerei della Nato in Kosovo del 1999 come possibile modello per agire senza un mandato delle Nazioni unite. A riportarlo è il New York Times, che cita fonti proprie.

Il Kosovo è un precedente ovvio per Obama, afferma il quotidiano newyorkese, perché anche in Siria ci sono civili uccisi e la Russia ha legami consolidati con il governo accusato degli abusi. L'intervento americano in Kosovo giunse dopo la brutale repressione degli albanesi compiuta nel 1998 e 1999 dal governo di Slobodan Milosevic, da tempo sostenuto da Mosca. Nel 1999 il presidente Usa Bill Clinton utilizzò l'endorsement della Nato e la logica della protezione dlla popolazione vulnerabile per giustificare 78 giorni di attacchi aerei.

A DAMASCO ARRIVATA RESPONSABILE ONU DISARMO. Intanto stamattina è arrivata a Damasco Angela Kane, responsabile Onu per il disarmo, che farà pressioni sul governo siriano perché autorizzi gli ispettori delle Nazioni unite a indagare sul presunto attacco con armi chimiche di mercoledì. Un team di 20 ispettori Onu si trova infatti già a Damasco per un'indagine sull'uso di armi chimiche, relativa però ad altri tre episodi denunciati precedentemente in tre zone: una è quella del sobborgo Khan al-Assal di Aleppo, dove il 19 marzo è avvenuto un attacco sospetto del quale il presidente Bashar Assad attribuisce la responsabilità ai ribelli; gli altri due luoghi sono stati invece mantenuti segreti. La possibilità di indagare per questi tre casi deriva dall'accordo negoziato a luglio da Kane e dal capo ispettore Ake Sellstrom con le autorità siriane.

A JOBAR SOLDATI RIPORTANO PROBLEMI RESPIRATORI. Poco dopo l'arrivo di Kane i media di Stato siriani hanno riferito che diversi soldati governativi siriani riportano gravi difficoltà respiratorie dopo avere partecipato a un'offensiva nel distretto di Jobar, a est di Damasco. L'agenzia di stampa Sana parla di diversi casi di "soffocamento" e sembra suggerire il fatto che i ribelli a Jobar stiano usando armi chimiche contro le truppe governative.

 

obama assadBARACK OBAMA E MICHELLE CON ANGELA MERKEL FOTO LAPRESSE SIRIA VITTIME DEL GAS NERVINO SIRIA VITTIME DEL GAS NERVINO SIRIA VITTIME DEL GAS NERVINO SIRIA VITTIME DEL GAS NERVINO SIRIA VITTIME DEL GAS NERVINO SIRIA VITTIME DEL GAS NERVINO

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....