PROVE TECNICHE DI RIPRESINA – L’AUMENTO DEL PIL NEL PRIMO TRIMESTRE (+0,3%) NON È ANCORE TECNICAMENTE LA FINE DELLA RECESSIONE, MA DICE CHE IL VENTO È GIRATO – PADOAN PARLA DI “SVOLTA”, PERÒ SIAMO ANCORA IN DEFLAZIONE – I SEGNALI POSITIVI DI MILANO

1.L’ITALIA RIACCENDE I MOTORI PIL +0,3% NEI PRIMI TRE MESI PADOAN: “SIAMO ALLA SVOLTA”

Elena Polidori per “la Repubblica

 

L’Italia riaccende i motori. Per la prima volta dopo ben cinque trimestri di mancata crescita, il Pil riconquista il segno “+”.

 

matteo renzi pier carlo padoanmatteo renzi pier carlo padoan

Le ultime stime dell’Istat dicono che nei primi tre mesi del 2015 il Prodotto interno lordo nazionale è salito dello 0,3%, il livello più alto da quattro anni, superiore alle attese. E’ poca cosa, ma è meglio di niente. Soprattutto se si guarda al passato: un Pil sempre negativo da metà del 2011 per due anni filati; una tenue ripresina nel terzo trimestre del 2013 e poi di nuovo giù fino ad oggi.

 

Il premier Renzi, alle prese con la riforma scolastica, in un video apparso sul sito del governo dichiara: «Oggi abbiamo avuto finalmente, dopo una dozzina di trimestri, il segno più al Pil. Ma non servirà a niente tornare a crescere nelle statistiche se non torniamo a crescere nelle scuole». In un twitter, parla di «passi avanti» sull’economia come sulla flessibilità e l’immigrazione. «C’è ancora molto da fare», è il messaggio.

 

piercarlo padoan  con la mogliepiercarlo padoan con la moglie

Il ministro Padoan, pur riconoscendo che «è presto per cantare vittoria», segnala una «svolta» e si dice convinto che il governo «ha creato le condizioni per cogliere la finestra di opportunità» determinata dal quantitative easing e dal mini-prezzo del petrolio. Nei calcoli del Tesoro il dato, superiore alle loro previsioni, «rende più a portata di mano» l’obiettivo di un Pil a più 0,7% a fine anno, come ipotizzato dal Def.

 

Caute le parti sociali: il presidente della Confindustria giudica il risultato «positivo ma non entusiasmante»; i sindacati ritengono che il Pil avanzi «a passo di lumaca»; i consumatori che «è troppo poco per accendere entusiasmi». La leader della Cgil Camusso sostiene che le mosse della Bce e il calo del prezzo del petrolio «potrebbero determinare da soli un Pil superiore». Perciò sono le sue parole- «continuiamo, come dimostrano le tante vertenze aziendali, ad essere in una stagione in cui la crisi del sistema produttivo è ancora molto impegnativa».

CAMUSSO CONTRO RENZI CAMUSSO CONTRO RENZI

 

Il presidente dell’Abi Patuelli parla di «ragionevole ottimismo».

Addio recessione, allora? Tecnicamente ce ne vorrebbero due di trimestri positivi per dire che l’Italia è fuori dal tunnel. Inoltre è tornata la deflazione: ad aprile, su base annua, i prezzi risultano in calo dello 0,1%. Ma il segno più è comunque tornato esattamente nella misura che Eurostat assegna all’Italia. Stessa percentuale di crescita anche per la Germania, che però delude. La Francia invece fa meglio con un Pil in salita dello 0,6%. La Spagna arriva anche a quota più 0,9. L’economia greca, invece, ripiomba in recessione con due trimestri negativi: - 0,2% ora e - 0,4 negli ultimi tre mesi del 2014.

maurizio gasparri antonio patuellimaurizio gasparri antonio patuelli

 

 

2. EFFETTO EXPO, NEGOZI E MUTUI

Ettore Livini per “la Repubblica

 

L’era del “Condorino” è finita. A Milano il vento è girato. La ripresa c’è, un pezzo della città — quello che se lo può permettere — ha ripreso a spendere. E Davide D’Alto, titolare di Bike Republic lungo l’Alzaia Naviglio Grande, sta rivedendo il suo assortimento di biciclette: Olanda e Condorino, le Ryanair a due ruote (si fa per dire, il prezzo è 240-260 euro), non tirano più. «La gente ha riaperto il portafoglio — racconta — . Fino all’anno scorso studiavano per ore i modelli più costosi.

 

Per poi scegliere quelli low cost al momento di pagare ». Ora le gerarchie si sono ribaltate. Condorini & C. sono finiti nella parte più defilata del negozio. E in bella vista ci sono le bici da 360-390 euro — «ne vendo molte di più» — assieme a quelle elettriche (con prezzi a quattro cifre) «tornate di moda per i week-end in Liguria e Toscana».

 

TURISTI DUOMO MILANOTURISTI DUOMO MILANO

Effetto Expo, ma non solo. «Milano è rinata» hanno certificato New York Times e Financial Times , abbagliati da grattacieli, archistar, Salone del Mobile e dalle fondazioni degli stilisti mecenati. La ripresa meneghina però, vista dal basso, viaggia a due velocità. Velocissima su alcune spese voluttuarie e nei quartieri centrali o alla moda. Con il freno a mano tirato appena fuori dall’”Area C”, dove la crisi non ha mai smesso di mordere. Le cose, intendiamoci, vanno meglio rispetto al resto del paese: nel primo trimestre dell’anno l’industria lombarda ha creato 16mila nuovi posti di lavoro.

 

La produzione sta crescendo da cinque trimestri (+0,2% l’ultimo). «A Milano tra gennaio e marzo sono nate 184 nuove imprese commerciali — calcola Erica Corti della Camera di Commercio — . Un +1%, rispetto al — 0,7% dell’Italia ».

 

La distribuzione della nuova ricchezza però è — molto Pikettyanamente — a macchia di leopardo. «Mi dispiace deluderla, ma qui le cose non sono migliorate — racconta Anna, cassiera alla Coop di via Arona, zona Sempione — . Si contano ancora i centesimi. La ripresa? Non pervenuta. Salvo forse per il cibo biologico. Per il resto, si tira la cinghia».

turandot renzi e pisapiaturandot renzi e pisapia

 

I dati confermano: lo scontrino medio battuto nei supermercati delle cooperative a Milano è rimasto stabile. E gli unici settori merceologici in positivo sono gli alimenti naturali e il cibo per animali di alta qualità. Cose, direbbero qui sotto la Madonnina, un po’ da sciuri.

 

Per ritrovare la città dove il barometro è già sul bel tempo basta spostarsi qualche centinaio di metri verso il centro e l’Arco della Pace. «Sarà perché abbiamo lanciato un nuovo modello, ma quest’anno di gente qui in concessionaria se ne vede molta di più» assicurano alla Lario Auto di via Francesco Ferruccio, dove in vetrina ci sono Jaguar e Land Rover. C’è chi può, evidentemente.

PULIZIA MILANOPULIZIA MILANO

 

La Milano che non è mai arrivata nemmeno ai Condorini è ferma invece alle vacche magre. Per conferma basta bussare al Compro Oro “Magic Gold” di Viale Troja, circonvallazione esterna. «Di gente che viene a impegnare le sue gioie per pagare affitto e bollette ce n’è un filo meno — dice Ezio seduto dietro il bancone — . Ma poca roba. E forse perché non ha più nemmeno un braccialetto da piazzare».

 

Gli ottimisti suggeriscono di portare pazienza. Il mercato della casa — un termometro della ricchezza diffusa — dà segni di ripresa, dicono. «Ho passato metà della mattinata a dirottare clienti verso l’ufficio mutui» racconta Alessandra allo sportello Unicredit di Corso Vercelli. Dal primo gennaio all’8 maggio, la banca di Piazza Cordusio ne ha concessi 71 milioni solo a Milano, quanti ne aveva fatti in tutto il 2013. Inutile dire che anche qui il boom viaggia a due velocità. «Vuole la verità? Nel nostro quartier la crisi non è mai arrivata», raccontano all’agenzia Tempocasa di via Boni, zona Solari, dove trovare un metro quadro a meno di 5mila euro è utopia.

case milanocase milano

 

L’apertura della bellissima Fondazione Prada nella zona industriale di Largo Isarco non è bastata invece a riportare il sorriso, due passi più in là, sul volto del titolare dell’Immobiliare San Luigi, tra lo scalo di Porta Romana e Piazza Corvetto. «Nel 2010 ci mettevo 2 mesi per vendere un appartamento. Ora ce ne vogliono anche otto. Il tutto malgrado abbia tagliato i prezzi del 20%». Siamo a poche centinaia di metri dall’ingresso nelle autostrade. La Milano con i danè non si è mai fermata in aree come questa (sbagliando, sono splendide). Massimo ci passa. Direzione mare per i week-end. Il traffico del sabato e domenica sulla Milano-Genova è aumentato nel 2015 del 2,7%. La crisi, per chi può permettersi il fine settimana in Riviera, è davvero finita.

 

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