“NON TOCCATECI LE VACANZE”! MINISTRI FRANCESI IN RIVOLTA CONTRO I 7 GIORNI DI FERIE CONCESSI DA HOLLANDE PER GUADAGNARE I CONSENSI PERDUTI

Alessandro Carlini per "Libero"

Dopo un anno durissimo per l'amministrazione di François Hollande, segnata da errori, dimissioni, crollo di popolarità e polemiche, ci serviva proprio per i suoi ministri una vacanza estiva. Contavano anche loro di fermarsi col resto dei francesi. E invece il signor «normale», come chiamano Hollande, che in ferie pare si annoi, ha obbligato i suoi collaboratori a fare un periodo molto corto di vacanze scatenando una bufera. A guidare la rivolta interna, che suona più come ammutinamento, è stato il premier francese Jean-Marc Ayrault, al grido di «non toccateci le vacanze».

«Dite al presidente che (a fine estate, ndr.) saremo tutti stravolti e che abbiamo bisogno di vacanze», ha avvertito Jean-Marc Ayrault rivolgendosi ai ministri del suo governo. «È una questione di buon senso: siamo esseri umani, abbiamo bisogno di riposarci, i francesi lo capiscono molto bene», ha continuato il premier, che non aveva mai mostrato segni di divergenza nei confronti del capo dello Stato. Insomma, le vacanze sono sacre e non si toccano.

«Mi pare di capire che premier e Eliseo non siano sulla stessa linea », conferma un ministro aggiungendo: «Il primo ministro ci ha detto di prendere delle vere vacanze, ma il presidente ha una visione più ridotta del concetto», confida un altro. Hollande conserva un brutto ricordo delle sue prime ferie da presidente, nell'agosto scorso, profondamente annoiato nella residenza estiva della presidenza della repubblica nel sud della Francia, al Fort de Bregançon.

Un brutto periodo, che era anche coinciso con il suo primo crollo di popolarità nei sondaggi e con il rapido peggioramento degli indicatori economici e sociali della Francia. Per Hollande è dunque escluso, quest'anno, di dare l'impressione di volersi allontanare dal ponte di comando. E tutti i ministri sono stati pregati di fare lo stesso, mostrandosi attivi e impegnati durante l'estate.

Certo, i membri del governo avranno comunque due settimane di riposo dopo l'ultima riunione del 2 agosto. Ma dovranno essere presenti al seminario governativo del 19 agosto che precede di due giorni la ripresa dei lavori governativi a Parigi. «Durante le vacanze, i ministri devono essere raggiungibili, e devono anche poter rientrare a Parigi in tempi molto brevi, evitando di partire per l'altra parte del mondo », ricordano fonti del governo. Infine, «devono organizzare in modo minuzioso un servizio di permanenza nei loro ministeri affinché la metà del loro gabinetto sia costantemente presente».

Nonostante lo scontento generale, nessuno ha ancora «osato» esternare la propria frustrazione al presidente. Un'occasione sarebbe potuta essere il consiglio dei ministri di ieri ma «non volevamo fare la figura degli sfaticati», spiega un ministro. Hollande ha già fatto sapere che si prenderà «circa una settimana» di vacanze anche se - spiegano all'Eliseo - vacanze è un termine poco appropriato, visto che «lavorerà tutto il tempo. Cambierà giusto luogo e respirerà un po' d'aria buona».

Sembra anche che nessuno voglia più ascoltare il presidente che fa appelli all'austerità. Anche perché i tagli all'amministrazione pubblica fatti da Hollande sono alquanto discutibili. È vero che ha ridotto le spese dell'Eliseo di 6 milioni di euro da quando è arrivato, riducendo drasticamente i costi del predecessore Nicolas Sarkozy. C'è ancora però molto da fare, come spiega il Times, con 92 auto blu, 858 impiegati e una spesa per gli addobbi floreali da 130 mila euro l'anno. Intanto la sua popolarità continua a crollare verso minimi storici.

E lui non perde occasione di fare figuracce. Dopo aver fatto infuriare i giapponesi chimandoli cinesi, François domenica, ospite d'onore al vertice dei Balcani occidentali tenuto a Brdo - vicino a Lubiana - ha parlato del Paese di «Macédonie» intendendo la Macedonia. Peccato però che in francese il nome dello Stato balcanico sia «Macédoine», mentre il termine utilizzato dallo sfortunato presidente si riferisce alla celebre insalata di frutta fresca - in italiano si parla in entrambi i casi di «macedonia».

In precedenza il buon François aveva confuso Egitto con Tunisia e, come detto, in visita a Tokyo, durante una conferenza stampa sulla commemorazione degli ostaggi giapponesi morti in Algeria, si era riferito alla Cina invece che al Giappone. «Esprimiamo le nostre condoglianze al popolo cinese, per i 10 ostaggi che sono morti in Algeria». Gelo in aula. Non si sa come ma l'ospitalità ha prevalso sulla rabbia di Shinzo Abe, premier giapponese. A pensarci bene, una lunga vacanza a Hollande non farebbe poi tanto male.

 

FRANCOIS HOLLANDEFRANCOIS HOLLANDEHOLLANDE JEAN MARC AYRAULTsarkozy lagarde

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…