OPERAZIONE BANANA SPY - IL CAVALIER POMPETTA FU ATTENZIONATO AL G20: ALLEATO “SOSPETTO” PER I LEGAMI CON PUTIN

Gian Micalessin per "il Giornale"

«Gli analisti di Washington apprezzano molto gli eccellenti riferimenti sulle relazioni italiano-russe e gradirebbero qualche informazione aggiuntiva sull'argomento poiché l'Italia è uno dei partner strategici della Russia in Europa c'è un significativo interesse da parte dell'esecutivo a conoscere le politiche dell'Italia verso la Russia e i fattori che indirizzano tali politiche.

Qualsiasi informazione riguardante le relazioni tra funzionari di alto livello e in particolare quelle tra il primo ministro Silvio Berlusconi e il primo ministro russo Vladimir Putin o il presidente russo Dimitri Medvedev e sulla politica dell'Italia nei confronti della Russia sarà molto apprezzata».

Così inizia il cablogramma segreto indirizzato il 28 gennaio 2010 dall'ufficio del Segretario di Stato americano Hillary Clinton all'ambasciata statunitense di Roma e Mosca. Quel cablogramma svelato da Wikileaks suona doppiamente inquietante alla luce delle rivelazioni del Guardian di Londra sulle sistematiche intercettazioni effettuate dal Gchq (Government communications headquarters) britannico e dalla Nsa (National security agency) americana ai danni dei capi di Stato intervenuti al G20 di Londra del 2 aprile 2009.

L'elemento più inquietante sono le date. Dal cablogramma della Clinton di fine gennaio 2010 s'intuisce che le relazioni tra Silvio Berlusconi e i leader russi, primo fra tutti Vladimir Putin, sono da tempo nel mirino dell'intelligence e della politica americana. Il cablogramma fa riferimento, infatti, a un file C-RE9-02730 contenente le informazioni sullo stesso tema. Nel file C-RE9-02730 sono custodite dunque anche le informazioni carpite intercettando il telefono e le mail di Silvio Berlusconi durante il G20 del 2 aprile 2009. In quei giorni Berlusconi è già un alleato nel mirino.

Come già raccontato da Il Giornale, subito dopo l'insediamento dell'amministrazione di Barack Obama il governo italiano viene derubricato da alleato «affidabile» ad alleato «sospetto». All'origine delle preoccupazioni democratiche vi sono gli incontri del 2 aprile 2008 tra il presidente dell'Eni Paolo Scaroni e Vladimir Putin nella dacia di Ogaryovo serviti a definire l'intervento di Gazprom in Libia e Algeria con l'aiuto dell'Eni e la partecipazione italiana al progetto Southstream. Quei protocolli d'intesa diventano un atto d'accusa nei confronti del governo Berlusconi sospettato di favorire una manovra a tenaglia per imporre all'Europa l'egemonia energetica di Mosca.

A far paura è soprattutto il South Stream, il progetto di gasdotto italo-russo-turco destinato a portare il gas del Caspio in Puglia e nel Friuli Venezia Giulia, tagliando fuori l'Ucraina e passando per Turchia, Serbia e Slovenia. Un programma in diretta competizione con il Nabucco, il progetto di gasdotto voluto da Ue ed Usa per vendere in Europa il gas dell'Azerbaijan ed evitare così qualsiasi dipendenza dalla Russia volute da Ue ed Usa per vendere in Europa il gas dell'Azerbaijan ed evitare una dipendenza da Mosca.

Il vero problema è quali altre informazioni vengano carpite dal telefono e dalle mail del Cavaliere, quanto a lungo proseguano le operazioni di spionaggio e come vengano utilizzate le informazioni politiche e private così raccolte. Il cablogramma del 28 gennaio oltre far intuire un'attività di spionaggio prolungata nel tempo fa anche capire che le indagini più pressanti devono concentrarsi su Silvio Berlusconi e sulle attività dell'Eni.

Al punto 2 della parte B del cablogramma la Clinton chiede dettagliate informazioni sulle «relazioni tra i responsabili dell'Eni, incluso il presidente Scaroni, e i funzionari del governo italiano specialmente Silvio Berlusconi...». Insomma alla fitta attività dei magistrati di Milano che indagano sul premier s'aggiungono le indagini americane stimolate da Hillary Clinton. Due attività sicuramente indipendenti, ma arrivate a compimento il 15 febbraio 2011 quando a Milano viene depositato il rinvio a giudizio sul caso Ruby che incrina la credibilità nazionale e internazionale del premier accelerandone la fine del mandato.

In questo clima d'interesse diffuso per le attività del premier e delle nostre aziende che spazia da Milano a Washington è particolarmente interessante anche l'indagine sulle cosiddette mazzette pagate dall'Eni-Saipem in Algeria. Un'inchiesta chiusa dal Procura della Repubblica di Milano che riguarda, casualmente, un altro degli argomenti cardine su cui Hillary Clinton sollecitava maggiori informazioni.

 

Berlusconi e PutinBerlusconi e PutinPUTIN MEDVEDEV BADMINTONHILLARY CLINTON BOTOXATA PREMIA GLI STILISTI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)