mario draghi burocrazia

FARE IMPRESA IN ITALIA È UN’IMPRESA - IL NOSTRO PAESE È SOTTO LA MEDIA OCSE IN TUTTE LE CLASSIFICHE MONDIALI SULLA COMPETITIVITÀ: COLPA DEI TEMPI DELLA GIUSTIZIA CIVILE, DEI COSTI E DELLA TROPPA BUROCRAZIA - IL REPORT DELLA BANCA MONDIALE: L’ITALIA È AL 122ESIMO POSTO SULL’ESECUZIONE DEI CONTRATTI E LA POSSIBILITÀ DI FARLI RISPETTARE. IL RECOVERY E LE RIFORME SONO L’ULTIMA OCCASIONE PER PROVARE A CAMBIARE LE COSE…

Paolo Baroni per "la Stampa"

 

MARIO DRAGHI - QUESTION TIME ALLA CAMERA

Se l' Italia galleggia sempre nella parte bassa di tutte le classifiche mondiali sulla competitività è anche colpa dei tempi troppo lunghi della nostra giustizia civile. Una delle ragioni che non solo imbriglia le nostre imprese, ma soprattutto tiene lontano gli investitori internazionali spaventati dai tempi biblici delle cause istruite davanti ai nostri tribunali.

 

E se l' ultima classifica dell' Imd World Competitiveness Center ci piazza al 44° posto su 63 paesi, quella della Banca Mondiale sui paesi dove è più facile fare affari (Doing business 2020) ci colloca al 58° posto facendoci però precipitare al 122° quando prende in considerazione l' esecuzione dei contratti e la possibilità di farli rispettare.

 

imprenditore e burocrazia

In questo campo, infatti, il nostro paese non solo ha tempi di giudizio infinitamente più lunghi della media Ocse, ma anche costi molto più alti rispetto ai nostri competitor.

 

La pagella sull' Italia

Per stilare questa particolare sottoclassifica la Banca mondiale ha analizzato sia il tempo necessario per far rispettare un contratto attraverso i tribunali, dai tempi per il processo a quelli per ottenere il giudizio, sia il costo per mandare avanti le cause, come pure l' indice della qualità dei processi, dando un voto da 1 a 5 alla struttura del procedimento giudiziario, alla gestione dei casi (0-6), all' automatizzazione delle procedure (0-4) ed alla possibilità di soluzione alternativa delle controversie (0-3).

 

burocrazia 1

Il risultato finale è un punteggio di 53,1 punti su 100, a fronte di 1.120 giorni di media per ottenere una sentenza (ben 840 legati al processo e 270 all' esecuzione della sentenza) ed un costo pari al 27,6% del valore del contenzioso: da mettere in conto infatti c' è un 19% di spese legali, il 3,9 di spese giudiziarie ed il 4,7% di spese di esecuzione.

 

MARIO DRAGHI LOTTA CONTRO LA BUROCRAZIA

Solo il giudizio sulla qualità del nostri tribunali supera la sufficienza (13 punti totali su 18), ma il risultato finale resta ugualmente disastroso. A fronte dei nostri numeri, infatti, in Francia si registra una durata media delle cause di 447 giorni (con un più contenuto 17,4% di incidenza dei costi), in Germania ci si ferma a 499 (ma i costi scendono al 14,4%), Spagna 510 e 17,2%, Svizzera 598 giorni e 24% di costi sul totale. Tutto questo a fronte di una media Ocse che tocca i 598 giorni di durata media delle cause, con i costi che arrivano al 21,5% del totale delle somme in ballo.

 

mario DRAGHI

Stando all' ultimo rapporto realizzato dal Censis per l' Aibe, l' associazione delle banche estere, la strada delle riforme è diventata inevitabile: per migliorare la capacità di attrazione degli investimenti l' Italia dovrebbe intervenire prioritariamente su carico normativo-burocratico (73,2% del panel consultato), carico fiscale (63,4%) e, ovviamente, i tempi della giustizia civile (31,7%).

 

i posti di daddy draghi 6

«Nonostante i progressi dell' ultimo decennio, l' efficienza della giustizia civile in Italia continua ad essere disallineata da quella degli altri Paesi, e in particolare dalle principali economie europee» ha scritto Sara Biglieri, partner di Dentons, una multinazionale di studi legali con uffici in 73 paesi, secondo la quale «una ritardata giustizia si risolve purtroppo in molti casi in una denegata giustizia».

AUTORIZZAZIONI PER APRIRE UN'ATTIVITA' IN ITALIAburocraziaburocraziaburocrazia2I TEMPI DELLE PROCEDUREburocrazia italiana

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…