1. PERCHÉ IL MINISTRO GRILLI HA ANCORA UN CONTO ALL’ESTERO IN UN PARADISO FISCALE? 2. IL MINISTRO REPLICA AL “SOLE” CON I DETTAGLI DEL SUO DIVORZIO, DELLA SUA EX MOGLIE PIENA DI DEBITI E ALLA RICERCA DI SOLDI (1,5 MLN SOLO PER CONCEDERE LA SEPARAZIONE) 3. PERÒ NON SMENTISCE DI AVER PAGATO L'ACCONTO SULL'APPARTAMENTO AI PARIOLI (CON UN MUTUO MPS PIÙ ALTO DEL SUO VALORE) CON I FONDI DI UN CONTO OFFSHORE NELL'ISOLA DI JERSEY. NON NEGA DI AVER FACILITATO L'EVASIONE SULLA RISTRUTTURAZIONE. NÉ CHIARISCE I RAPPORTI CON DARIO CUSANI, E I SUOI AFFARI CON IL TESORO 4. “IL GIORNALE” DEDICA ALLA VICENDA UN TITOLO IN PRIMA, ‘’REPUBBLICA’’ LIQUIDA LA FACCENDA CON UN SORPRENDENTE "E' POLEMICA SU GRILLI" A PAG. 17. IL ‘’CORRIERE’’ SE LA CAVA CON UN IMBARAZZATO COLONNINO A PAG. 22. SILENZIO SU ‘’STAMPA’’ E ‘’MESSAGGERO’’

1. GRILLI E IL LABIRINTO DELLE SPESE PER LA CASA
Lettera al "Sole 24 Ore" dell'avvocato di Vittorio Grilli

Sono l'avv. Ida Favero del Foro di Milano con studio in Via Pietro Teuliè n. 16, da anni unico legale che ha sempre rappresentato il ministro prof. Vittorio Grilli sia nella fase di separazione che nella fase di divorzio. Vittorio Grilli è stato marito della sig.ra Lisa Caryl Lowenstein da cui si è separato il 14 ottobre del 2008 ed ha ottenuto in data 1 febbraio 2013 sentenza definitiva di divorzio, avverso la quale la sig.ra Lowenstein ha proposto appello con atto depositato il primo marzo 2013.

La separazione è stata consensuale e la sig.ra Lowenstein, in tre differenti momenti ha volontariamente sottoscritto la separazione consensuale chiusa non con 500mila euro come afferma il giornalista erroneamente sul Sole 24 Ore di ieri, ma prima con 1 milione di euro precedentemente versati dal prof. Grilli alla moglie che diceva di avere debiti personali, oltre ad ulteriori 500mila euro versati quanto a 250mila euro al momento della sottoscrizione della separazione consensuale e 250mila euro la mattina del 14 ottobre 2008 perché la sig.ra Lowenstein intimò che, se non avesse avuto la prova del bonifico di tale ultimo versamento, non avrebbe sottoscritto la separazione consensuale fissata per le ore 15 della medesima giornata.

L'importo di 1,5 milioni di euro è stato guadagnato e risparmiato onestamente dal prof. Grilli negli anni in cui ha lavorato in Inghilterra, e cioè ben prima che gli fosse conferito un incarico politico e/o amministrativo in Italia. Tali danari sono quanto residuava al prof. Grilli al netto di tutte le imposizioni fiscali di legge italiane e straniere e sono rientrati in Italia secondo i canali di legge. Di tutto ciò è precisa traccia nei fascicoli depositati in Tribunale, e non è stato contestato dalla sig.ra Lowenstein.

Il divorzio si è svolto in tre differenti fasi:
1- fase presidenziale che ha rigettato integralmente le richieste economiche della sig.ra Lowenstein formulate nella memoria di costituzione;
2- reclamo in Corte di Appello ex art. 709 ter c.p.c. presentato dalla sig.ra Lowenstein avverso i provvedimenti presidenziali, rigettato dalla Corte di Appello che ha confermato i provvedimenti presidenziali;
3- sentenza definitiva di divorzio che ha rigettato tutte le richieste economiche della sig.ra Lowenstein e condannato la stessa alla rifusione delle spese legali, richieste, e non pagate.

Quindi ben tre differenti Organi giudicanti hanno esaminato dettagliatamente tutti i 44 documenti prodotti dalla Signora Lowestein e tra gli stessi non risultano essere presenti atti che legittimino le ricostruzioni denigratorie che si leggono sul Sole 24 ore. La sig.ra Lowenstein il primo marzo 2013 ha proposto appello avverso la sentenza di divorzio, ma neppure in quella sede sono stati prodotti documenti che avallino dette ricostruzioni denigratorie.

Nell'ottobre 2011 la sig.ra Lowenstein, come sono in grado di provare, mi ha avvicinata ed intrattenuta in un ristorante milanese chiedendomi di richiedere al prof. Grilli un ingente somma di denaro nel tentativo di trarre il massimo profitto dalla vicenda divorzile. Come mio dovere ho contattato il prof. Grilli e riferito quanto sopra. Su precisa indicazione del prof. Grilli ho risposto alla sig.ra Lowenstein che aveva scelto la sede sbagliata, e che la sede giusta era solo quella di rappresentare le sue pretese all'Autorità Giudiziaria e di non chiedere in un ristorante denaro per tacere non si sa che cosa.

Tali fatti ho immediatamente riferito alla difesa della sig.ra Lowenstein avv. Santagata di Bologna.
Nulla la sig.ra Lowenstein mi risulta aver denunciato all'Autorità Giudiziaria e nulla la sig.ra Lowenstein ha prodotto nel senso indicato nella causa di divorzio allora in corso e neppure adesso in appello.

La Signora Lowestein, stando alle notizie di stampa, dopo la sconfitta economica nel primo grado della causa di divorzio, tenterebbe di divulgare ora, senza provare, circostanze o false, o mistificate, o narrate in modo erroneo e tale da ingenerare equivoci e sospetti sul Prof. Grilli.
Avv. Ida Favero
Studio Legale Favero
Milano


2. NOTA DEL "SOLE 24 ORE"

Il portavoce del ministro, Filippo Pepe, ha inviato ieri al Sole 24 Ore i moduli RW (resi disponibili anche sul sito del Mef) relativi alle dichiarazioni dei redditi 2003 per l'anno 2002, 2004 per l'anno 2003, 2005 per l'anno 2004 presentate dal professor Vittorio Grilli. E ha fatto presente che «per quanto riguarda l'anno fiscale 2002 il professor Grilli per un periodo di tempo ha lavorato in Inghilterra e nello stesso anno è rientrato stabilmente in Italia. Dalle dichiarazioni si evince chiaramente che le giacenze all'estero sono regolarmente dichiarate e quindi sottoposte a tassazione. Si evince, inoltre, che nel 2003 e nel 2004 si è proceduto al rientro degli investimenti finanziari in Italia»


3. LA RISPOSTA DI CLAUDIO GATTI, GIORNALISTA DEL "SOLE 24 ORE"

Tramite il suo avvocato, Ida Favero, il Ministro Grilli non contesta né nega un singolo dato di un lungo articolo che di dati ne elenca moltissimi - e in modo estremamente dettagliato. Non smentisce di aver pagato l'acconto sull'appartamento da lui comprato ai Parioli con i fondi di un conto offshore - nell'isola del Canale di Jersey. Non nega di aver facilitato l'evasione delle imposte sulla ristrutturazione di quell'abitazione per via di pagamenti in contanti sui quali non è stata applicata l'Iva. Né chiarisce meglio i propri rapporti con Dario Cusani, fratello gemello di Sergio, che promuoveva parenti e amici per affari con il Tesoro.

In una nota sul sito del Mef, il Ministro si limita a ribadire quello che ci aveva detto ieri - e che avevamo puntualmente riportato nel l'articolo - e cioè di aver sempre dichiarato al Fisco di avere conti all'estero (come dimostrano le sue dichiarazioni dei redditi del 2003, 2004 e 2005 allegate).

Approfittiamo dell'opportunità per invitare però il Ministro a spiegare ai nostri lettori e agli italiani perché mai abbia ancora un conto non solo all'estero ma in un paradiso fiscale. A noi ha detto che «è rimasto aperto perché... riaprire quei conti é problematicissimo». Forse per gli italiani ha una risposta più convincente.

L'avvocato Favero contesta infine un dettaglio del box, e cioè la cifra di mezzo milione con cui il professor Grilli ha "saldato" 20 anni di matrimonio con Lisa Lowenstein. Il legale sostiene che la cifra corretta è di tre volte superiore. Ma il milione aggiuntivo a cui fa riferimento risale a ben prima. E non aveva nulla a che vedere con la separazione.

 

La casa di Vittorio Grilli ai ParioliVITTORIO GRILLI jpegLISA LOWENSTEIN EX MOGLIE DI VITTORIO GRILLI.VITTORIO GRILLI E LISA LOWENSTEINISOLA DI JERSEY jpegISOLA DI JERSEY jpegMONTI GRILLI D'Alema pensatore di Dario Cusani

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?