orban von der leyen

IL PARACULISMO DEGLI EURO-FALCHI - L’UNGHERIA DI ORBAN, CHE FINO A IERI ERA NEL MIRINO PER LE VIOLAZIONI AI DIRITTI CIVILI E LE SVOLTE AUTORITARIE, ORA DIVENTA OTTIMO ALLEATO DI PAESI BASSI, AUSTRIA E SVEZIA PER INTRALCIARE IL RECOVERY FUND DELLA VON DER LEYEN, ACCUSATO DI ESSERE TROPPO SBILANCIATO A FAVORE DEI PAESI DEL SUD - AL FRONTE SI UNISCE LA REPUBBLICA CECA…

Antonio Pollio Salimbeni per “il Messaggero”

VIKTOR ORBAN GIUSEPPE CONTE

 

È stato il primo confronto politico sul pacchetto di proposte per la ripresa, centrato sul nuovo fondo Ue sostenuto da un'emissione di obbligazioni comunitarie di portata storica (in tutto 750 miliardi) e sul bilancio 2021-2027. Ed è stato un assaggio di quanto avverrà nella riunione dei capi di stato e di governo il 19. I ministri finanziari concordano sul fatto che le risorse «vanno usate per assicurare la ripresa e raggiungere obiettivi comuni di transizione ecologica e digitale», però sui dettagli si litiga non poco. Il ministro croato Zdravko Maric lo ha ammesso: «C'è difficoltà a raggiungere un consenso sulla scelta degli indicatori per identificare con precisione le aree colpite dalla pandemia».

DOMBROVSKIS

 

Il vicepresidente della Commissione Dombrovskis indica che «complessivamente c'è un sostegno abbastanza ampio alla proposta della Commissione, base della discussione». Tuttavia aggiunge: «Non stupisce» che la discussione sia difficile visto che si tratta di scelte di grande importanza che coinvolgono impegni finanziari rilevanti». Preoccupato che il negoziato si trascini per settimane, fa appello ai governi affinché raggiungano «rapidamente un'intesa».

 

PRESTITI E SOVVENZIONI

VIKTOR ORBAN

Si discute molto sull'equilibrio tra prestiti agli Stati e sovvenzioni a fondo perduto (complessivamente attraverso vari canali 250 e 500 miliardi rispettivamente). Sulle condizioni per ottenerli, risorse contro impegni precisi a realizzare gli investimenti e le riforme interne. Sulla ripartizione dei fondi. Il confronto è difficile perché il fronte dei Paesi «frugali» è convinto a dare battaglia è rafforzato da alcuni paesi dell'Est come Ungheria e Cechia, preoccupati di perdere terreno sulla ripartizione delle risorse del bilancio dell'Unione.

 

URSULA VON DER LEYEN E MARK RUTTE

L'austriaco Bluemel dice che la proposta von der Leyen così com'è «non è accettabile in termini di volume e per i contenuti: occorre sapere come e da chi verrà rimborsato il debito». Il governo olandese ha inviato al Parlamento nazionale un documento nel quale ribadisce che non c'è una motivazione chiara a sostegno dei sussidi, che deve essere esercitata la massima vigilanza sul modo in cui gli Stati attuano le riforme per rafforzare l'economia «riducendo il debito, riformando le pensioni e migliorando la capacità amministrativa». Il premier ceco Babis si è messo sulla scia dei frugali: «La disoccupazione non deve avere un ruolo importante nella ripartizione delle risorse, chi riesce a mantenerla bassa non dovrebbe essere svantaggiato».

SEBASTIAN KURZ CON LA MASCHERINA

 

L'Ungheria contesta la ripartizione delle risorse del fondo per la ripresa e la resilienza, squilibrata a beneficio del Sud. Insomma non è un caso che il ministro Gualtieri abbia commentato: «La proposta della Commissione è un compromesso equilibrato e non deve essere ridimensionata». Intanto si apre un altro fronte: il presidente dell'Eurogruppo Mario Centeno si è dimesso da ministro. Forse sarà il prossimo governatore della banca centrale portoghese. Il successore sarà eletto a luglio, venerdì via alle candidature. Interessati sarebbero il lussemburghese Gramegna e l'irlandese Donohoe, ma l'esponente più forte appare essere al momento la spagnola Calvino. La carica tocca al fronte socialista.

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…