davide casaleggio rocco casalino

A CHE TITOLO DAVIDE CASALEGGIO, IL LOBBISTA TOP DI HUAWEI, VIENE RICEVUTO IN PRIVATO A PALAZZO CHIGI? - IL PARAGURU GRILLINO VIENE RICEVUTO DA CONTE-CASALINO MA NON TROVA L’ACCORDO NÉ SULL'ALLEANZA PER LE REGIONALI NÉ SULL’ISCRIZIONE DEL PREMIER AI 5 STELLE. ORMAI L’UNICO DI CUI SI PUÒ FIDARE È "DIBBA" - GRILLO E “GIUSEPPI” CHIEDONO L’ALLEANZA CON IL PD E I GRILLINI SI SONO ROTTI DI PAGARE 300 EURO AL MESE A CASALEGGIO...

 

 

1 – CASALEGGIO PROVA A TRATTARE MA SULLE ALLEANZE È ISOLATO

Marco Conti per “il Messaggero”

 

davide casaleggio

Ognuno ci prova. Se non altro per non essere poi additato come il responsabile della sconfitta. E così anche Giuseppe Conte ci mette del suo rinnovando l'appello all'intesa M5S-Pd alle elezioni regionali di fine settembre e Davide Casaleggio lascia Milano per incontrare a palazzo Chigi il presidente del Consiglio, che spinge per l'intesa insieme all'ala governista dei 5S.

 

Davide Casaleggio, che la sera prima ha cenato con Alessandro Di Battista e oggi incontrerà Luigi Di Maio reduce da una trasferta in Bulgaria, nel Movimento ha ormai un peso relativo dimostrato dalle continue defezioni dei parlamentari grillini all'obbligo di versamento all'associazione Rousseau.

davide casaleggio rocco casalino

 

LA TRADIZIONE

«Abbiamo parlato di tutto, anche di questo», ha sostenuto il figlio del fondatore del Movimento confermando che il tema delle elezioni regionali di settembre ha occupato parte delle tre ore, ma che alla fine i due hanno parlato anche di altro. Il quadro delle alleanze - in vista del voto regionale - fatica a comporsi in Puglia, Marche e Liguria.

 

BEPPE GRILLO GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO

Tre regioni che faranno la differenza, mentre in Toscana, Veneto e Campania gli uscenti non dovrebbero incontrare problemi.

 

Anche se Conte, parlando di regionali a margine della conferenza stampa sul decreto semplificazioni, prova a tenersi a distanza, i rischi per il governo si moltiplicano e, come è ormai tradizione, le elezioni regionali rischiano di rappresentare un momento di svolta per l'esecutivo.

 

L'ASSE DEM

Di questo Conte ha parlato a lungo nei giorni scorsi con il segretario del Pd Nicola Zingaretti il quale, al pari di Conte, inizia a scorgere i primi e pesanti malumori nel Pd per un'alleanza con i grillini che non riesce a decollare. Le regionali rappresentano un test, ma il timore di Conte è quello di ripetere il flop umbro.

ALESSANDRO DI BATTISTA DAVIDE CASALEGGIO

 

E' per questo che farà di tutto per tenersi alla larga della campagna elettorale, anche se le ricadute ci saranno e in caso di sconfitta è scontata la richiesta di elezioni anticipate da parte di Lega e FdI.

 

Richiesta che rischia di saldarsi al taglio dei parlamentari e alla crisi economica che in autunno si annuncia molto pesante.

 

davide casaleggio

Beppe Grillo, che lo scorso agosto spinse per la rottura con la Lega e l'intesa con il Pd, di fatto è tornato a guidare il Movimento ed è in contatto quasi quotidiano con il premier Conte, e in ottimi rapporti con il segretario del Pd Zingaretti.

 

L'intesa con il Pd alle regionali, è quindi per Grillo importante per sostenere il governo.

 

beppe grillo davide casaleggio

Anche se nel Movimento non tutti la pensano allo stesso modo e molti sono i nostalgici dell'alleanza con la Lega, il peso che ha il Garante nel Movimento è riuscito a smuovere anche il figlio del fondatore che, arrivato a Roma, ha prima incontrato l'ala movimentista dei 5S cenando in un ristorante di Testaccio con Alessandro Di Battista, Enrico Dettori e Enrica Sabatini.

 

INTENZIONI

conte casalino

Ma più delle intese per le regionali, a Casaleggio interessava conoscere le intenzioni di Conte in merito alla possibile nascita di un partito dell'avvocato del popolo.

 

Conte ha smentito ogni intenzione. Anzi, si è dato disponibile con Casaleggio junior, a dare una mano al Movimento. Di alleanza «strutturale» con il Pd non si sarebbe parlato.

 

Anche se Grillo è convinto che non vi siano alternative all'intesa con il partito che fino a qualche mese fa definiva il Pd, meno elle. Un ragionamento che ieri è risuonato nelle parole di Conte: «Come presidente del Consiglio che porta avanti un progetto politico stiamo facendo digitalizzazione, Italia più verde: non si realizza con forze politiche qualsiasi intercambiabili e io confido che tutti i nostri compagni di viaggio possano, anche nelle occasioni territoriali, dare continuità a questo progetto».

 

davide casaleggio rocco casalino 1

 Pur ripetendo di non voler interferire nella scelta dei territori, il messaggio è chiaro. Resta però da capire se l'ala movimentista dei 5S contribuirà al progetto di Grillo, o cercherà di mettersi di traverso rischiando però anche la caduta del governo.

 

LA REAZIONE

Il tour romano del giovane Casaleggio, ha comunque suscitato polemiche nel M5S, anche perchè - forse - la tassa Rousseau inizia a pesare, così come le attività imprenditoriali e le consulenze della Casaleggio che sono aumentate a dismisura negli ultimi due anni.

DAVIDE CASALEGGIO OSPITE DI PORTA A PORTA

 

La domanda «a che titolo Casaleggio è salito a palazzo Chigi», riecheggiava ieri molte considerazioni di parlamentari grillini che temono la sconfitta e elettorale e, soprattutto, la reazione in casa dem.

 

Di contro l'ala movimentista imputa a Conte «un'inaccettabile intromissione» che costringe il premier a precisare da Lisbona: «Nessuna intenzione di tirare per la giacchetta il M5S». Dietro pressione del segretario del Pd, Conte si è quindi mosso e, seppur tra molte cautele, spinge pur nella consapevolezza che non basta un'indicazione nazionale per convincere i meet-up locali che alcune alleanze le rifiutano e le contestano da anni.

grillo enrica sabatini

 

Niente forzature, quindi, anche per evitare che si arrivi magari ad un'intesa che poi l'elettore rifiuta nell'urna. Come è accaduto lo scorso anno in Umbria.

 

 

2 – CASALEGGIO-CONTE, CONFRONTO TESO IL PATRON NON VUOLE INTESE CON IL PD

Domenico Di Sanzo per “il Giornale”

 

 La descrizione dell'attimo dei Cinque Stelle sta tutta nell'ennesimo cortocircuito comunicativo innescato dai suoi leader. Non si sa se la discrepanza tra le dichiarazioni sia voluta o meno, ma Giuseppe Conte e Davide Casaleggio fanno capire l'aria che tira attraverso le loro parole pronunciate prima e dopo il vertice di ieri a Palazzo Chigi.

conte casalino

 

Dice Conte all'una, durante la conferenza stampa sul decreto semplificazioni, quasi a sminuire l'interlocutore che si troverà davanti dopo poco più di una mezz' ora: «Potremo vederci un attimo, avremo una conversazione nel pomeriggio se posso, dipende dai miei tempi stretti», spiega il premier riferito a Casaleggio che ha chiesto di incontrarlo.

 

E chi conosce il carattere del figlio del fondatore del M5s sa quanto poco gli possa stare a genio lo snobismo e la sufficienza di quel presidente del Consiglio per caso, arrivato a Palazzo Chigi grazie ai grillini. Infatti Casaleggio, uscendo da tre ore di confronto serrato, risponde così ai cronisti che lo intercettano nei pressi del Palazzo, chiedendogli se hanno parlato di eventuali accordi Pd-M5s alle prossime regionali: «Abbiamo parlato un po' di tutto, anche di quello».

RAGGI APPENDINO

 

In mezzo c'è una nota del M5s che conferma che tra i temi del faccia a faccia ci sono state anche le prossime regionali. Le differenze rimangono. Anche se i due cercano di attenuarle. Conte vorrebbe rendere organica l'alleanza con il Pd già a partire dalla tornata di settembre, Casaleggio può accettare al massimo, e di malavoglia, delle alleanze locali dove il contesto lo permette, forse alle amministrative dell'anno prossimo, con il rebus della ricandidatura di Virginia Raggi a Roma e di Chiara Appendino a Torino.

 

alessandro di battista virginia raggi

Anche perché le liste e i candidati presidente di settembre hanno già passato il vaglio di Rousseau. E Casaleggio non intende mettere in discussione i verdetti della piattaforma. Un'altra questione sul tavolo è l'iscrizione di Conte al M5s, non più di una tentazione per il premier, auspicata invece da Casaleggio per dirimere l'equivoco del premier «terzo» e provare ad assorbirlo. Mentre Beppe Grillo è pronto a fare un endorsement per favorire le alleanze con il Pd sui territori.

 

SERGIO BATTELLI

E Alessandro Di Battista ormai è l'unico di cui Casaleggio può fidarsi. Oggi è in programma un incontro con Luigi Di Maio per sondare il terreno e capire se l'ex capo politico sta con i filo-Pd oppure ancora con lui. Il deputato Sergio Battelli con Il Giornale riflette: «Non c'è nessuna pregiudiziale verso il Pd, soprattutto in futuro si può costruire un accordo strutturale con il centrosinistra, anche nelle grandi città al voto l'anno prossimo, per il momento si fa dove non ci sono retaggi che lo impediscono».

 

LUIGI DI MAIO - DAVIDE CASALEGGIO - PIETRO DETTORI

Resta la freddezza dei parlamentari per la visita di Casaleggio. Un deputato ridacchia amaro e si trincera dietro un «no comment». Un'altra fonte parlamentare è più dura: «Il premier vede chi vuole, ma mi chiedo a che titolo Casaleggio venga ricevuto a Palazzo Chigi».

conte casalino DAVIDE CASALEGGIO ALL ONU

 

raggi appendino

 

Ultimi Dagoreport

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin terre rare

FLASH! – L’EX COMICO ZELENSKY SI È RIVELATO MOLTO PIÙ ABILE DI TANTI DIPLOMATICI - LA POLIZZA SULLA VITA DELL’UCRAINA È STATA LA FIRMA DELL’ACCORDO SULLE TERRE RARE, CHE RAPPRESENTA UNA “GARANZIA DI SICUREZZA” DI AVERE TRUMP DALLA SUA PARTE - COME POTRANNO GLI AMERICANI PERMETTERE A PUTIN DI PRENDERSI IMPIANTI E MINIERE IN COMPROPRIETÀ USA-UCRAINA? L’INTESA SUI MINERALI HA SORPRESO "MAD VLAD": ERA CONVINTO CHE ZELENSKY NON AVREBBE MAI MESSO DA PARTE L’ORGOGLIO, FERITO CON L’UMILIAZIONE ALLA CASA BIANCA…

marina paolo berlusconi antonio tajani ursula von der leyen antonio angelucci

DAGOREPORT – GETTATA DALLO SCIROCCATO TRUMP NEL CESTINO DELL'IRRILEVANZA, MELONI ARRANCA IMPOTENTE, E SI SPACCA PURE LA FAMIGLIA BERLUSCONI: ALL’EUROPEISTA MARINA SI CONTRAPPONE IL TRUMPIANO ZIO PAOLO (TRA I DUE C’È STATO UN BOTTA E RISPOSTA TELEFONICO CON CAZZIATONE DELLA NIPOTINA: MA TU, CHI RAPPRESENTI?) – UNICO MINISTRO DEGLI ESTERI EUROPEO AD ESSERE IGNORATO DAL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO MARCO RUBIO, TAJANI E' IMPOTENTE DAVANTI ALLE SBANDATE ANTI-UE DI SALVINI (IN COMPAGNIA DI MARINE LE PEN) E AL CAMALEONTISMO-BOOMERANG DELLA ''GIORGIA DEI DUE MONDI", FINITA "ESPULSA'' DALL'ASSE MACRON-MERZ-TUSK – E QUANDO RICICCIA LA QUESTIONE DEL MES (L'ITALIA E' L'UNICO DEI 27 PAESI EU CHE NON L'HA RATIFICATO), SI APRE UNA NUOVA CREPA TRA FORZA ITALIA E LEGA – L’ASSALTO DI “LIBERO” E “TEMPO” A URSULA VON DER LEYEN (IL MELONIZZATO ANGELUCCI È TORNATO SALVINIANO?) - UNICA SODDISFAZIONE: FINCHE' L'ALTERNATIVA SI CHIAMA ELLY SCHLEIN, GIUSEPPE CONTE E FRATOIANNI-BONELLI, IL GOVERNO DUCIONI CAMPA TRANQUILLO...

donald trump - mohammed bin salman - netanyahu al jolani

DAGOREPORT - QATAR-A-LAGO! A GUIDARE LE SCELTE DI DONALD TRUMP, SONO SOLTANTO GLI AFFARI: CON IL TOUR TRA I PAESI DEL GOLFO PERSICO, IL TYCOON SFANCULA NETANYAHU E SI FA "COMPRARE" DA BIN SALMAN E AL-THANI – LA FINE DELLE SANZIONI ALLA SIRIA, LE TRATTATIVE DIRETTE CON HAMAS PER LA LIBERAZIONE DELL'OSTAGGIO ISRAELIANO, IL NEGOZIATO CON L’IRAN SUL NUCLEARE E GLI AIUTI UMANITARI USA A GAZA: ECCO COSA DARA' TRUMP AGLI STATI ARABI IN “CAMBIO” DEL FIUME DI PETROLDOLLARI IN DIREZIONE WASHINGTON - IL TYCOON MANIPOLA LA REALTÀ PER OCCULTARE IL FALLIMENTO DELLA POLITICA DEI DAZI: MA SE ENTRO IL 30 GIUGNO NON SI TROVA L'ACCORDO, L’UE È PRONTA ALLA RITORSIONE – APPUNTI PER LA DUCETTA: COME DIMOSTRA L’ISRAELIANO “BIBI”, SEDOTTO E ABBANDONATO, NON ESISTONO “SPECIAL RELATIONSHIP” CON IL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO MA SOLO CIO' CHE GLI CONVIENE… - CIRCONDATO DA YES MEN E MILIARDARI IN PREDA AI DELIRI DELLA KETAMINA COME MUSK, A FAR RAGIONARE TRUMP È RIMASTO SOLO IL SEGRETARIO AL TESORO, SCOTT BESSENT...