1. VENT’ANNI DI PARTITI PROGRESSIVAMENTE “IN-CASTA-TI” DALLA STAMPA DI PROPRIETÀ DELLE BANCHE FALLITE, COSTRETTI A CAMBIARE NOME E INDIRIZZO COME DEI RICERCATI, CON TESORIERI INTENTI A RUBARE SOPRATTUTTO PER SE STESSI, NON SONO PASSATI INVANO 2. VENT’ANNI IN CUI I POLITICI PIÙ ACCORTI SI SONO FATTI LE LORO “FONDAZIONI”, PARTECIPANDO A UNA O PIÙ LOBBY, OFFRENDOSI DIRETTAMENTE A QUESTO O A QUELL’IMPRENDITORE DELL’ACCIAIO, DEL GIOCO D’AZZARDO, DELLE ENERGIE RINNOVABILI, DELLE MANUTENZIONI, DEL SETTORE FARMACEUTICO, ETC. VENT’ANNI IN CUI SI È FATTO FINTA DI NIENTE 3. ADESSO CHE L’INCHIESTA SULL’EXPO CI OFFRE UN NUOVO AFFRESCO DELLA CORRUZIONE ITALIANA, TUTTI A STUPIRSI E TUTTI A DIRE, DEGLI ARRESTATI, “NON LO CONOSCO”, “NON LO VEDO DA ANNI”, “SI MUOVEVA PER SE STESSO”. E’ VERO, QUESTA VOLTA I PARTITI NON C’ENTRANO NULLA. IN SCENA CI SONO I MEDIATORI. SONO FATTI APPOSTA, I MEDIATORI, PER ESSERE SCARICATI. E PIÙ I PARTITI SONO DEBOLI, PIÙ LE CRICCHE INCASSANO

a cura di colinward@autistici.org (Special Guest: Pippo il Patriota)


1 - PARTITI DEBOLI, CRICCHE FORTI
Vent'anni di partiti progressivamente indeboliti, costretti spesso a cambiare nome e indirizzo come dei ricercati, con tesorieri intenti più che altro a rubare per se stessi o i loro parenti, non sono passati invano.

Vent'anni in cui i politici più accorti si sono fatti le loro "fondazioni", partecipando a una o più lobby, offrendosi direttamente a questo o a quell'imprenditore dell'acciaio, del gioco d'azzardo, delle energie rinnovabili, delle manutenzioni e dei "servizi generali", del settore farmaceutico, dell'assistenza sanitaria eccetera eccetera. Vent'anni in cui si è fatto finta di niente.

Adesso che l'inchiesta sull'Expo ci offre un nuovo affresco della corruzione italiana, tutti a stupirsi e tutti a dire, degli arrestati, "non lo conosco", "non lo vedo da anni", "si muoveva per se stesso". E' vero, questa volta i partiti non c'entrano nulla. In scena ci sono i mediatori. Sono fatti apposta, i mediatori, per essere scaricati. E più i partiti sono deboli e più incassano.

Gli imprenditori lo sanno e quando si rivolgono a loro non pensano a come raggiungere questi partiti che non prendono sul serio manco loro. Sono interessati a singole cricche e cordate. E i mediatori, non a caso, sono interessati non solo alle mazzette, ma anche le nomine pubbliche (e qui entrano i partiti), perché è mettendo manager pubblici di propria fiducia nei posti chiavi che poi si possono orientare i grossi appalti a proprio piacimento.

E' vero, non è come ai tempi di Tangentopoli. E' peggio. Intorno alla spesa pubblica per infrastrutture e sanità non c'è neppure più la politica. Sono rimasti solo i comitati d'affari e tutto intorno una landa abbastanza desolata.
Tanto per dare una cifra, secondo un rapporto della Guardia di Finanza riportato oggi dal Messaggero, il 68% degli appalti è irregolare, con un record di denunce per frode nelle forniture e turbativa d'asta (p. 5).

2 - E NIENTE, QUESTI CANTANO SUBITO
Nessuno li conosce, nessuno li frequenta, qualcuno a stento se li ricorda. Due degli arrestati di giovedì, però, hanno cominciato a rispondere alle domande dei magistrati e almeno loro potrebbero dimostrare discreta memoria. Logico che mezza Milano, e forse anche qualcun altro tra la Via Emilia e Roma, stia un po' con il fiato sospeso.

Il Corriere della Sera lo racconta in prima: "Expo, due arrestati ora parlano. E Greganti entrava in Senato". Dentro, "Racconteremo anche degli altri'. Le ammissioni di Paris e Maltauro. Il costruttore: ‘E' peggio di Mani pulite, ho pagato 400mila euro".

Chi per il momento si è avvalso della facoltà di non rispondere è l'ex tesoriere dell'Udc ligure Cattozzo, che avrebbe però chiesto scusa per "il momento di panico" durante l'arresto, quando i finanzieri lo hanno sorpreso mentre cercava di nascondere nelle mutande alcuni post-it che conterrebbero la contabilità delle mediazioni. Sulla Stampa, le ammissioni di Maltauro: "Pagavamo i mediatori. Non c'è alternativa a questo sistema" (p. 4).

Illuminante anche il verbale di Cattozzo, longa manus di Frigerio, sulla sanità: "I manager Asl sono cosa mia e me li coccolo come belle donne. In forno mettiamo 20 stecche per averne 10'. Nella rete della ‘cupola' ben 16 direttori di aziende ospedaliere e 2.700 contatti telefonici" (Repubblica, p. 6).

Sul mitico Compagno "G", tornato in prigione, ancora il Corriere: "Il satellitare di Greganti, ipotesi anti-intercettazione. Trovato un telefono da zone di guerra. Le visite al Senato ogni mercoledì" (p. 4). Non male quello che riferisce a Repubblica un suo storico compagno di partito come Giancarlo Quagliotti, incappato in Tangentopoli ai tempi del Pci e ora ritornato in auge nel Pd torinese di Fassino e Chiamparino: "So che Greganti partecipa agli eventi di partito, come alle feste. Non è mai stato un militante indisciplinato" (p. 9). No, indisciplinato in effetti mai.

Il sistema delle cooperative rosse si chiude a riccio e oggi Mauro Lusetti, erede del ministro Poletti alla guida della Lega Coop, ostenta tranquillità e garantismo con Repubblica: "Le coop sono estranee e non ci servono faccendieri, neanche il compagno G" (p. 7). Il quotidiano diretto da Ezio Mauro si conferma l'organo del partito con la terza intervista difensiva del giorno, offerta a Claudio Burlando ("Puntavano a Sogin attraverso di me' Soltanto millanterie", p. 11). Istruttivo pezzo della Stampa su Claudio Levorato, il capo della Manutencoop, dipinto nientemeno come "l'oligarca rosso" della cooperazione (p. 7).

E proprio a Manutencoop si dedica il Giornale: "Il tesoro delle coop è al Tesoro: il maxi affare da 2,7 miliardi. Manutencoop, coinvolta nelle inchieste su Expo 2015, spera di aggiudicarsi il ricco bando di gara del ministero. Come già successo nel 2013, con 446 milioni incassati" (p. 3).

3 - SCIABOLETTA, L'UOMO CHE NON SAPEVA TROPPO
Da Reggio Calabria escono nuovi particolari sulla vicenda Matacena: "Nelle telefonate Scajola si vanta del suo ‘servizio segreto'. E parla di Berlusconi con Speziali. Il nome dell'ex premier citato in una relazione a Gemayel. Approfondimenti sulla scorta per l'eccessiva disponibilità" (Corriere, p. 8). Sull'utilizzo della scorta, la Stampa parla di un'indagine per peculato e sottolinea il silenzio dei sindacati di polizia (p. 8).

Dal carcere, intanto, escono le prime reazioni di Scajola: "Lo sfogo dell'ex ministro in carcere: io come Andreotti, dovranno scusarsi. Al senatore Barani: la richiesta d'arresto precede la presentazione delle liste elettorali. ‘Siamo in una dittatura, mi accusano del reato di amicizia" (p. 9).

4 - FARE CAMPAGNA SUI BARCONI (E SUI MORTI)
Giusto qualche titolo sparso per vergognarsi un po'. Corriere: "Migranti, l'Italia accusa l'Europa. Renzi: salvano le banche, fanno morire madri e bambini" (p. 1). Stampa: "Alfano minaccia l'Europa: ‘Li lasceremo andare tutti". "Bruxelles respinge le critiche: ‘Da Roma propaganda elettorale" (p. 3). Propaganda elettorale? La risposta arriva dal Giornale di Berlusconi, con questo bel titolo di prima pagina: "Alfano naufraga: centinaia di morti".

5 - GRILLO AFFONDA LA FAMOSA STAGIONE DELLE RIFORME?
A quattro mesi scarsi dal famoso patto del Nazareno, legge elettorale e nuovo Senato sembrano fermi inchiodati. Per la Stampa, "La paura di Grillo incrina il patto sulle riforme. Berlusconi: la strada di Renzi non può essere la nostra. Importanti operatori di Borsa ieri davano per certa la vittoria grillina alle europee" (p. 10). Vedremo oggi come se la caverà Renzi all'Expo di Milano e se Grillo farà il suo annunciato show di "disturbo" nel capoluogo lombardo.

Intanto Berlusconi, come raccontano il Giornale e Libero (p. 8), dopo le dentiere promette di alzare le pensioni minime a 1000 euro per tutti. Insomma, punta sempre più chiaramente su casalinghe e pensionati.

6 - AUTUNNO 2011, CHE SUCCESSE VERAMENTE AL G20 DI CANNES
Dopo un lungo lavoro di inchiesta, il Financial Times ha pubblicato una ricostruzione del vertice internazionale del novembre 2011 al quale seguì la caduta del governo Berlusconi sotto i colpi dello spread. Il Corriere la prende larga: "L'euro e il piano della Merkel. Cosa accadde (davvero) nel 2011. I retroscena del vertice di Cannes del novembre di tre anni fa. Tremonti: non era una crisi italiana ma della moneta unica. Lagarde: Draghi ha detto le parole giuste al momento giusto" (p. 31).

La Stampa invece ci lavora un po' e parte da un libro dell'ex ministro Geithner: "L'ex ministro Usa: dall'Europa ci proposero di far cadere Silvio. Ovviamente dissi a Obama che non potevamo starci. Ci sarebbe stato utile avere un leader migliore, ma non potevamo farci coinvolgere in un complotto" (p. 10).

Libero fa un resoconto meno paludato del reportage dell'FT: "E la Merkel pianse con Obama: ‘Obbedisco alla Bundesbank'. Il Financial Times ricostruisce il punto più drammatico della crisi dell'euro. E rivela di quando Angela disse "nein" a Barack: ‘Niente soldi per l'Ue, decidono i banchieri'. Obama vuole l'uso delle risorse Fmi. La Buba dice no e la Cancelliera ‘ricatta' l'Italia" (p. 13).

7 - SUPERSPOT!
Lo Squalo prepara il consolidamento del mercato europeo. Repubblica: "Studio Sky europea'. Murdoch conferma. Dubbi dell'Antitrust. L'inglese BSkyB ha avviato ‘colloqui preliminari'. Con Germania e Italia un colosso da 25 milioni di clienti. Serve una risposta a Telefonica, Mediaset e Hulu che stanno rivoluzionando le pay tv" (p. 26). Chissà se in questo momento Silvio e Marina Berlusconi hanno la testa, oltre che le munizioni, per partecipare ad armi pari a un riassetto del genere.

8 - ALI-TAGLIA QUASI ARABA
"Alitalia, banche più morbide. Sì di governo e azionisti all'alleanza con Abu Dhabi" (Repubblica, p. 24). La Stampa enfatizza il ruolo delle banche: "L'asse Intesa-Unicredit si prepara a tagliare fino a metà del debito. L'esecutivo studia le possibili compensazioni" (p. 21). Del resto si sa che per le banche la partita doppia è sempre positiva.

9 - A COSA SERVONO I GIORNALI
Davanti ai cancelli della Fiat di Pomigliano sono stati fotografati ragazzi con la maglietta "Speziale libero", ma al Corriere della Fiat tengono alta la guardia: "La tentazione di spostare i toni della violenza dagli stadi alle altre aree di malessere potenziale è troppo forte perché non ci sia un impegno (comune) a evitarlo. Le tute blu meritano più rispetto di questa maglietta inneggiante alla violenza" (p. 17). Giustissimo: le tute blu meritano più rispetto. In generale.

 

primo gregantiPRIMO GREGANTIGIANSTEFANO FRIGERIO expo milano jpegcity life milano expo giancarlo quagliotti claudio levorato manutencoop CLAUDIO SCAJOLA CHIARA MATACENA CON LA FIGLIASchermata alle chiara rizzo matacena b d e ab e fe c d grillo RENZI E GRILLO a b a e db d dbecd f Blair e Murdoch amici da trent anni alitalia etihad

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...