CINGUETTII DAL QUIRINALE - PASQUALE CASCELLA, CAPO UFFICIO STAMPA DI NAPOLITANO, SU TWITTER: "LEGGO GRAVI ESPRESSIONI DIFFAMATORIE NEI CONFRONTI DI NAPOLITANO ALLE QUALI IL PRESIDENTE NON PUÒ PURTROPPO REAGIRE" - BELLA NAPOLI HA SCELTO LA STRADA “ISTITUZIONALE” SOLLEVANDO IL CONFLITTO DI ATTRIBUZIONE E NON RISPONDE ALLE PROVOCAZIONI DI TONINO DI PIETRO - IN DIFESA DEL COLLE, SI SCHIERA L’INTERO ARCO COSTITUZIONALE: ZANDA (PD), MANTINI (UDC), NAPOLI (PDL) E DELLA VEDOVA (FLI)…

1 - NAPOLITANO-PM: CASCELLA,GRAVISSIME DIFFAMAZIONI CONTRO COLLE
(ANSA) - "Leggo gravi espressioni diffamatorie nei confronti di Napolitano alle quali il presidente non può purtroppo reagire". Lo scrive il portavoce del capo dello Stato Pasquale Cascella su Twitter.


2 - NAPOLITANO-PM: ZANDA, E' IN CORSO CAMPAGNA DIFFAMATORIA IDV
(ANSA) - "Dice bene il dottor Pasquale Cascella, consigliere del presidente Napolitano. E' in corso, in particolar modo da parte dell'onorevole Di Pietro, una vera e propria campagna diffamatoria nei confronti del presidente della Repubblica che va molto oltre la libera manifestazione di opinioni politiche". Lo afferma il vicepresidente dei senatori del Pd Luigi Zanda.

"Quello che impressiona - spiega Zanda - è la tecnica utilizzata in questa campagna. La procura di Palermo ha dichiarato 'irrilevanti' le intercettazioni illegali del presidente Napolitano. Per Di Pietro non conta niente. Sostiene che il Capo dello Stato ostacola la verità, non vuole far sapere cosa sia successo. Il metodo è questo: si usano mezze affermazioni, allusioni e insinuazioni per ferire l'onorabilità e la correttezza istituzionale di chi, per obbligo costituzionale, si trova nell'impossibilità di difendersi". "Le reiterate affermazioni dell'on. Di Pietro nei confronti del presidente Napolitano - conclude il vicepresidente dei senatori del Pd - configurano un'assoluta violazione delle più elementari regole che in una democrazia rappresentativa presiedono non solo i rapporti fra un parlamentare e il Capo dello Stato, ma anche i rapporti civili tra le persone".

3 - NAPOLITANO-PM: MANTINI, DI PIETRO SI SCUSI CON CAPO STATO
(ANSA) - "E' inaccettabile accusare il Capo dello Stato di voler ostacolare l'accertamento della verità sulle morti per mafia, Di Pietro si corregga e porga le sue scuse". Lo afferma in una nota Pierluigi Mantini, Responsabile Riforme Istituzionali Udc. "Di Pietro - ricorda Mantini - è stato uomo delle istituzioni, non può nutrire un tale disprezzo né formulare accuse gratuitamente offensive e lesive dell'onore della massima carica dello Stato, garante della legalità e dell'unità della nazione. La condotta di Napolitano è stata corretta e trasparente e la Corte Costituzionale stabilirà se vi è stato un conflitto di attribuzioni tra poteri. Lo Stato democratico e di diritto - conclude - ha principi e regole anche se Di Pietro sembra ignorarli".

4 - NAPOLITANO-PM: O. NAPOLI, C'E' NEMICO INTERNO, DI PIETRO-PM
(ANSA) - "C'é un nemico interno che scava come una talpa per affossare l'Italia. Una volta ha il volto di Antonio Di Pietro, un'altra di un pm alla ricerca della ribalta, un'altra ancora di tutti e due". Lo dice il vice presidente del ruppo pdl alla Camera Osvaldo Napoli. "L'attacco del leader dell'Italia dei Valori al presidente della Repubblica - sottolinea - è la conseguenza di alcuni fatti politici: Di Pietro correrà da solo alle elezioni politiche; spera di ottenerle a ottobre, attaccando furiosamente il Capo dello Stato, garante istituzionale degli equilibri politici costruiti attorno al governo Monti;

ha individuato nel Pd il suo avversario e la sinistra, divisa più che mai, si prepara a un sanguinoso regolamento di conti. Il risvolto terribile di tutto questo è il mutismo di Bersani e del suo partito. Stanno pietrificati, come il topo davanti al serpente che, infatti, ne farà un sol boccone. Certo è che il leader dell'Italia dei Valori, al quale poco importa di accertare le verità, come politico oggi, come pm ieri, si sta rivelando un alleato oggettivo di chi specula contro l'Italia".

5 - NAPOLITANO-PM: DELLA VEDOVA, DI PIETRO SCONSIDERATO
(ANSA) - "La reazione sconsiderata di Di Pietro al conflitto di attribuzione sollevato dal Quirinale conferma che l'iniziativa del Presidente Napolitano a tutela delle prerogative istituzionali del Capo dello Stato, e non della propria posizione in un'indagine che né lo riguarda, né lo coinvolge, era non solo giusta, ma urgente e necessaria". Lo scrive in un articolo pubblicato su Libertiamo.it il capogruppo di FLI alla Camera, Benedetto Della Vedova.

"L'indagine sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia giungerà prima o poi a un esito nella sede che le è propria, quella giudiziaria. Il necessario chiarimento sulle garanzie che la Costituzione e la legge riservano al Presidente della Repubblica giungerà presto, grazie all'iniziativa di Napolitano, da parte della Consulta - prosegue Della Vedova -. Visto che in un caso o nell'altro saranno dei giudici a decidere, ai politici oggi spetta responsabilmente di non usare i materiali d'indagine come strumento di minaccia e di pressione nei confronti degli avversari politici e perfino del Capo dello Stato. Che qualcuno lo faccia - conclude Della Vedova - è una ragione in più per non farlo e tenere un atteggiamento diverso".

 

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