capitan ultimo marco mancini

IL PASSATO TORNA SEMPRE – AD INCASTRARE CAPITAN ULTIMO SONO STATE LE MAIL DI SCAFARTO SU MARCO MANCINI: L’AGENTE SEGRETO AVEVA MESSO IN CONTATTO ALFREDO ROMEO CON L’EX UOMO CIA IN ITALIA – I CARABINIERI DI WOODCOCK L’AVEVANO SCOPERTO INDAGANDO SUL CASO CONSIP E L’HANNO DETTO AL LORO EX CAPO

 

Giacomo Amadori per La Verità

 

CAPITANO ULTIMO CON L AQUILACAPITANO ULTIMO CON L AQUILA

L' inchiesta Consip ha fatto un' altra vittima illustre: il colonnello dei carabinieri Sergio De Caprio, meglio noto al grande pubblico televisivo come il «capitano Ultimo». Uno dei carabinieri più noti di questo Paese è stato messo alla porta dall' Aise, i servizi segreti esteri, dopo la pubblicazione delle indiscrezioni giornalistiche (anche della Verità) che hanno svelato i rapporti mai interrotti tra De Caprio, ex vicecomandante dei carabinieri del Nucleo operativo ecologico, e Gianpaolo Scafarto, capitano dello stesso Noe e sino a marzo anima investigativa dell' inchiesta Consip.

 

Michele AdinolfiMichele Adinolfi

La notizia dell' interruzione del rapporto tra De Caprio e l' Aise - anticipata ieri dal Tempo - avrà certamente anche ripercussioni politiche, visto che da mesi l' ufficiale è inviso al Giglio magico e alle sue propaggini nell' Arma, si dice soprattutto dopo la pubblicazione di un' intercettazione imbarazzante, realizzata dal Noe, fra Matteo Renzi e il generale Michele Adinolfi.

 

CAPITAN ULTIMOCAPITAN ULTIMO

Scafarto avrebbe inviato al suo vecchio capo atti d' indagine riguardanti in particolare Marco Mancini, un alto funzionario del Dis, l' ufficio di coordinamento delle agenzie d' intelligence dipendente da Palazzo Chigi. Da sempre gli 007, al contrario delle forze di polizia, sono considerati al servizio del governo e legati alla politica, ma secondo i vertici dell' Aise il gruppo di De Caprio, una ventina di uomini transitati dal Noe ai servizi, si stava comportando come un corpo estraneo e stava interessandosi a questioni che non lo riguardavano.

 

RENZI DEL SETTE eceb71372RENZI DEL SETTE eceb71372

Per questo ora Ultimo e i suoi ragazzi sono stati «restituiti» all' Arma. De Caprio aveva lasciato il vicecomando del Nucleo operativo ecologico nella primavera del 2016, mentre stava decollando l' inchiesta Consip. In quel periodo ebbe un fragoroso scontro con il comandante dell' Arma, Tullio del Sette (poi indagato per rivelazione del segreto d' ufficio dalle procure di Napoli e di Roma). Secondo alcuni i dissapori erano dovuti all' eccessiva indipendenza di Ultimo e al suo legame strettissimo con il pm anglo-napoletano Henry John Woodcock.

MARCO MANCINIMARCO MANCINI

 

Del Sette gli tolse le funzioni di coordinamento della polizia giudiziaria e De Caprio gli inviò una clamorosa lettera aperta. Quindi accettò la proposta di passare ai servizi con l' incarico di direttore della divisione sicurezza, un posto da generale. Un grado che nell' Arma non poteva raggiungere non avendo mai guidato un comando provinciale.

 

Robert GorelickRobert Gorelick

Nonostante l' allontanamento dal Noe, De Caprio e gli altri carabinieri al suo seguito, però, avrebbero continuato a interessarsi dell' inchiesta. «Il tutto a totale insaputa dei vertici dei servizi», hanno fatto trapelare dall' Aise attraverso le agenzie di stampa. I vertici dell' intelligence avrebbero adottato questa decisione «molto dura», essendo «venuto meno il rapporto di fiducia con queste persone». Vertici che sottolineano la loro «totale estraneità» alle attività dei carabinieri «restituiti».

 

Come anticipato dalla Verità, a settembre, Scafarto aveva inviato alcuni documenti riservati a un componente della segretaria di De Caprio, Vincenzo L. M.. Nei due invii di settembre c' erano file riguardanti alcuni pedinamenti e diverse intercettazioni in cui si parlava dei rapporti di Mancini con l' indagato Italo Bocchino, braccio destro dell' imprenditore arrestato Alfredo Romeo. Mancini aveva presentato a Bocchino l' ex numero 1 della Cia in Italia, Robert Gorelick.

ALFREDO ROMEOALFREDO ROMEO

 

Gli investigatori stavano indagando sugli interessi di Romeo per un appalto da 10 milioni di euro della Marina militare americana, quando dalle bobine delle intercettazioni è saltato fuori il nome di Mancini, in passato coinvolto nell' inchiesta sul rapimento dell' imam Abu Omar e nell' indagine sulla security di Telecom, guidata da Giuliano Tavaroli. A Gorelick, tramite Mancini, viene chiesto di aprire un canale con l' ambasciata americana.

 

Italo Bocchino Italo Bocchino

In questo modo lo 007 finisce nell' ultimo capitolo dell' informativa firmata da Scafarto e da altri due colleghi sul «presunto coinvolgimento di personaggi dei servizi segreti». I pedinamenti, del febbraio 2016, riguardavano, invece, un imprenditore, un certo L. C., in contatto con uomini dei servizi e con funzionari dell' Aifa, l' agenzia del farmaco. Infine, il 3 marzo 2017, Scafarto invia un' informativa dell' inchiesta Consip coperta da segreto a Fabio C., sempre membro della segreteria di De Caprio e fuoriuscito dal Noe nel novembre 2016.

 

Di questi perduranti legami tra Ultimo e le sue vecchie indagini, l' Aise non sapeva nulla. E, dopo averlo appreso, ha scelto la linea dell' intransigenza, «allo stato degli elementi attualmente in possesso dei servizi».

 

De Caprio nega di essere stato cacciato, ma rivendica di aver scelto di andarsene autonomamente. Una decisione non certo semplice visto che ritornando all' Arma ha rinunciato alla promozione a generale, per cui gli mancavano circa tre mesi di servizio da direttore di divisione all' Aise.

 

capitan Ultimo e la sua aquilacapitan Ultimo e la sua aquila

Ieri ha diffuso la sua versione tramite un comunicato Ansa: «A seguito di reiterate e diffuse insinuazioni e manipolazioni della realtà apparse su diversi organi di stampa, abbiamo consapevolmente deciso di rientrare nell' Arma al fine di evitare strumentalizzazioni sul nostro operato, sempre corretto, da parte di chiunque, per tutelare l' integrità dell' Aise nella sua interezza e per l' amore che ci lega all' Arma dei carabinieri».

 

Con La Verità Ultimo rivendica la propria scelta «giusta, limpida e bella» e nega diplomaticamente di essere stato «purgato» da Renzi: «Non sono vittima della politica, sono felice, sto bene e ringrazio Dio per tutte le possibilità che mi ha dato e che mi dà tutti i giorni». De Caprio non sa ancora dove verrà ricollocato, ma la prende con la filosofia dei suoi amati nativi americani: «La mia casa è il mondo, il mio tetto è il cielo».

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