renzi pierino scuola asino

PD NEL BARATRO: IL PARTITO DI RENZI CROLLA AL 32%, PERDENDO 9 PUNTI RISPETTO A UN ANNO FA. GRILLINI AL 26%, SALVINI+BANANA ARRIVANO AL 28%. LA NEMESI DELL'ITALICUM: SE CONTINUA COSÌ, ALLE PROSSIME ELEZIONI RENZI AL BALLOTTAGGIO MANCO CI ARRIVA!

Ilvo Diamanti per "la Repubblica"

 

renzi su chi e salvini su oggirenzi su chi e salvini su oggi

Dal sondaggio condotto nei giorni scorsi da Demos per l’Atlante Politico emerge un Paese deluso. Inseguito dai fantasmi del passato. Assediato “dal mondo”. Matteo Renzi e il suo governo non riescono più a rassicurarlo. E il suo partito, il PD, per questo, arretra vistosamente. Rispetto alle Europee di un anno fa. Ma anche rispetto agli ultimi mesi. Non per caso, le elezioni amministrative che si sono svolte nelle scorse settimane, in numerose regioni e città italiane, non sono andate bene per il Centrosinistra. Secondo 3 elettori su 4, avrebbero indebolito il governo.

 

Le stime elettorali, elaborate da Demos, lo mostrano in modo esplicito. Il Pd (o il PdR di Renzi, il discorso non cambia), scende al 32%. Quasi 9 punti in meno rispetto alle Europee del maggio 2014. Ma 4 punti in meno anche rispetto al sondaggio dello scorso marzo. Si tratta del dato più basso da un anno a questa parte. Mentre il M5s tocca il livello più alto: il 26%. D’altronde, alle recenti elezioni regionali, dove non aveva mai brillato, ha conseguito un risultato considerevole.

 

BERLUSCONI  SALVINIBERLUSCONI SALVINI

Così, Pd e M5s oggi appaiono più vicini. Come non era più avvenuto, dopo le elezioni politiche del 2013. Gli altri seguono molto distanziati. In primo luogo, la Lega di Salvini e Forza Italia, entrambi intorno al 14%. In competizione per la leadership della Destra. La rincorsa della Lega, dunque, sembra un po’ rallentata. Mentre FI, parallelamente, dopo mesi di declino, mostra capacità di “resistenza”, se non di rilancio.

 

La debolezza del Pd riflette, almeno in parte, la perdita di appeal del suo leader. Un effetto inevitabile, al tempo della personalizzazione politica. Matteo Renzi, infatti, oggi è valutato positivamente da circa il 41% degli elettori: 8 punti in meno rispetto a tre mesi fa. Ma oltre 30 rispetto a un anno fa. All’indomani del successo alle Europee. Resta, tuttavia, il leader più apprezzato, in Italia.

Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse

 

Minacciato, però, da un sentimento anti-politico diffuso. Non per caso, i personaggi politici che gli si avvicinano maggiormente – e che aumentano il loro grado di popolarità – sono Matteo Salvini (37%) e Beppe Grillo (31%). Le figure di riferimento della Lega e del M5s. Canali e altoparlanti del malessere contro la politica e i politici. (Dunque, anche contro se stessi…).

 

Un sentimento che spira forte. Alimentato dai continui episodi di corruzione. Che, secondo il 47% degli elettori, oggi sarebbe più diffusa rispetto ai tempi di Tangentopoli. Solo il M5s non sembra infettato questo male oscuro. E ciò contribuisce a spiegare la crescita dei consensi nei suoi riguardi.

 

GRILLO E DI MAIO GRILLO E DI MAIO

Se il passato incombe sulla politica, il presente ci “assedia”. E diffonde paure. La paura degli “altri”. I disperati. Gli immigrati che tentano di raggiungere le nostre coste, dal Nord Africa. A migliaia. Per proseguire, verso altri Paesi. Oltre metà degli italiani, il 51%, pensa che sia opportuno “respingerli” piuttosto che “accoglierli” (41%). Mentre gran parte degli intervistati si sente minacciata, comunque: disturbata, dagli “altri”, che stanno ai margini delle nostre città. Quasi il 70%, infatti, vorrebbe che i campi Rom venissero (eufemisticamente) sgombrati.

 

IMMIGRATI MILANO CENTRALEIMMIGRATI MILANO CENTRALE

Queste ombre “minacciose” rendono il clima d’opinione particolarmente sfavorevole nei confronti della politica. Ne beneficiano, soprattutto, gli imprenditori anti-politici, come Grillo e il M5s. E i “collezionisti delle paure” (per citare Ezio Mauro), come Salvini e la sua Lega di Destra. Il premier e il governo, invece, per usare una tautologia, danno l’idea di non riuscire a “governare” i problemi che assillano la nostra società. Il nostro Paese. Non per caso, il giudizio sulle diverse politiche appare più negativo rispetto a quello complessivamente espresso nei confronti del governo.

 

IMUIMU

Infatti, meno di due cittadini su dieci valutano positivamente l’azione del governo in tema di tasse, poco più di due in materia di immigrazione. Meno di tre persone su dieci, inoltre, si dicono soddisfatte delle politiche sul lavoro. Il consenso, invece, cresce in merito alle riforme istituzionali e del sistema elettorale. E, ancora, alla riforma della scuola. Ma il gradimento, comunque, rimane basso. Di poco superiore a un terzo dei cittadini.

 

DISOCCUPAZIONE GIOVANILE DISOCCUPAZIONE GIOVANILE

Tuttavia, è molto ridotta la quota di elettori che pensa a una crisi politica ravvicinata. Gran parte degli italiani (circa il 40%) crede a Renzi, quando “ promette” che il suo governo resterà in carica fino al termine della legislatura.

 

Il premier, dunque, prosegue la sua marcia. Ma quasi per inerzia. Per mancanza di alternative. Sicuramente, non appare “veloce” come qualche mese fa. E i “fatti” promessi, più che fatti, oggi, risultano “promesse”. Così si spiega la sua immagine, un po’ sbiadita. Che si riflette sul consenso al Pd. In sensibile calo.

 

Renzi senatoRenzi senato

O forse è vero il contrario. La credibilità di Renzi risulta sbiadita per la perdita di identità e di radicamento del Pd, dimostrata alle recenti Regionali e Comunali. Ma ciò non cambia il significato di questo Atlante Politico. Che evoca un Paese un po’ spaesato. E un po’ disincantato. Perché credeva di aver trovato un governo in grado di governare e un leader forte in grado di comandare. E ora crede – teme – di essersi illuso. O peggio: sbagliato.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)