renzi viale mazzini cavallo rai

PER LA RAI RENZIANA FIOCCANO IPOTESI E CANDIDATURE: MANCANO SOLO GEGIA E IL CANARO - PERDONO QUOTA NOVARI (TRE) E COLAO (VODAFONE), RESTANO FORTI CAMPO DALL’ORTO E CASTELLARI (ENTRAMBI IN VIACOM), MARINELLA SOLDI (DISCOVERY) E ANDREA SCROSATI (SKY)

PATRIZIA GRIECO PATRIZIA GRIECO

1 - MENTANA E MINOLI NELLA ROSA.PARTITA LA TRATTATIVA BIPARTISAN

Annalisa Cuzzocrea per “la Repubblica”

 

Doveva essere una riunione tra il governo e i parlamentari della Vigilanza Rai, un primo giro di orizzonte per decidere i nomi da votare da martedì prossimo per il rinnovo del consiglio di amministrazione di viale Mazzini. Giovedì sera, però, con un sms, era stata “sconvocata” senza troppe motivazioni. Era successo dopo che il governo è andato sotto su un emendamento passato anche con i voti della minoranza pd.

 

vittorio colao vodafonevittorio colao vodafone

«Non vado a trattare i nomi con loro», ha detto un infuriato Matteo Renzi. Così, a vedere il premier, sono stati solo il sottosegretario con delega alle Comunicazioni Antonello Giacomelli, il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi e i capigruppo di Camera e Senato, Ettore Rosato e Luigi Zanda. Sul tavolo, si sono messi i nomi del prossimo direttore generale (che una volta approvata la riforma assumerà i poteri di un vero ad).

antonio campo dall orto lapantonio campo dall orto lap

 

E se la presidente di Enel, Maria Patrizia Grieco, si è sfilata dalla corsa, e perdono quota anche Vincenzo Novari (Tre) e Vittorio Colao (Vodafone), restano forti Antonio Campo Dall’Orto e Andrea Castellari (entrambi in Viacom, il gruppo di Mtv), Marinella Soldi (Discovery) e Andrea Scrosati (Sky). Il presidente del Consiglio li sta sentendo in questi giorni. Sarà sua, la decisione finale. Ma Renzi cerca nomi alti e inattaccabili anche per i prossimi consiglieri Rai: un modo per tacitare la riottosa minoranza pd (che in Vigilanza conta comunque tre combattivi senatori: Federico Fornaro. Miguel Gotor e Claudio Martini) e per mandare un segnale fuori: sulla Rai il governo fa sul serio.

VINCENZO NOVARI AD 3 ITALIAVINCENZO NOVARI AD 3 ITALIA

 

Così, spuntano i nomi di Giulio Anselmi, Paolo Mieli, Giovanni Minoli, Enrico Mentana. E, dal mondo della cultura, quelli di Paolo Baratta, il presidente della Biennale di Venezia. E di Carlo Fuortes, autore del successo dell’Auditorium Parco della Musica e sovrintendente del teatro dell’Opera. A sinistra, non dispiacerebbe Giuseppe Giulietti, il presidente dell’Associazione Articolo 21, che la Rai la conosce a fondo.

 

ANDREA SCROSATI ANDREA SCROSATI

Mentre a destra, si parla della conferma di Antonio Pilati, l’ex commissario Agcom considerato l’”ispiratore” della legge Gasparri (lo sponsorizza Paolo Romani). E del presidente dell’Ordine dei Giornalisti Enzo Iacopino. «Bisognerà vedere i nuovi numeri», spiega Maurizio Gasparri, visto che in Vigilanza ( dove devono essere equamente rappresentate tutte le componenti delle Camere) ci sarà un riequilibrio chiesto da Ncd.

 

MARINELLA SOLDI MARINELLA SOLDI

Con Forza Italia e 5 stelle che perderebbero un consigliere, la prima a favore di Gal e la seconda dei fittiani. Perché se è vero che la maggioranza può eleggere da sola 4 consiglieri, forzisti e grillini uno a testa e tutti gli altri accordarsi su un altro nome, le trattative dovranno partire per forza. Servono infatti i due terzi della commissione, 27 voti, per eleggere il presidente.

 

E quindi, Matteo Renzi dovrà parlare anche con Forza Italia (anche se nel governo più che su un dialogo Renzi-Berlusconi si scommette su una trattativa tra i capigruppo al Senato Luigi Zanda e Paolo Romani). Quel che è certo, è che sarà un week end di telefoni roventi. Maurizio Gasparri mette già i primi paletti: «La Todini no, l’avevamo messa noi nel cda e si lamentava dell’ingerenza dei partiti! Minoli no. E neanche Anselmi, o Mieli. Troppo di sinistra, andrebbero bene se ci fosse il Pcus. Se fanno così noi proponiamo Maurizio Belpietro».

paolo mielipaolo mieli

 

I 5 stelle in Vigilanza - a partire dal presidente Roberto Fico stanno sentendo l’opinione di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, ma non sottoporranno le loro scelte al blog. «Abbiamo un “mandato a decidere” dall’assemblea congiunta - spiega il senatore Alberto Airola - si fidano di noi. Ma il nome lo diremo solo quando avremo sentito l’interessato. E spiegheremo tutto con un post. Quel che conta, è che ci stiamo riferendo ai requisiti che abbiamo cercato di introdurre nella riforma». Tra i candidati possibili ci sono Milena Gabanelli e - new entry -Carlo Freccero. Ma alcuni parlamentari, rivela l’ Adnkronos , hanno un’altra idea: «E se nominassimo Beppe Grillo? ».

giulio anselmigiulio anselmi

 

2 - ENRICO MENTANA: “ROTTAMATORE? MATTEO FA COME I VECCHI POLITICI”

Gianluca Roselli per il “Fatto quotidiano”

 

Matteo Renzi non è stato diverso dagli altri. La sua rottamazione si è fermata davanti ai cancelli di Viale Mazzini”. Enrico Mentana, uno dei giornalisti più popolari d’Italia e direttore del TgLa7, guarda da una certa distanza alla riforma della Rai in salsa renziana che ieri ha visto il primo passaggio a Palazzo Madama. E al governo che si appresta a rinnovare i vertici aziendali con la vecchia legge Gasparri.

 

Direttore, deluso da questa riforma?

Non sono deluso perché non mi aspettavo nulla. Questa non è una riforma della Rai, ma una semplice riforma della governance. Si dice la montagna e il topolino, qui non siamo nemmeno al topolino! Si sarebbe dovuto mettere le mani su tutto il resto: struttura, contenuti, ruolo del servizio pubblico. E mettere una distanza tra la politica e l’azienda. Ma questa è una richiesta impossibile da fare ai politici, Renzi compreso.

urbano cairo enrico mentana  urbano cairo enrico mentana

 

Perché?

Perché la politica non ha alcun interesse a tirarsi fuori dalla Rai. Perché mai dovrebbe farlo? Che interesse avrebbe? Io sono arrivato in Rai nel 1980 e posso dire che per la politica è una cosa assolutamente innaturale separarsi dalla tv di Stato. E anche in Rai non vedo chissà quale spinta verso l’emancipazione dai partiti. È una situazione che va bene a tutti.

 

Non crede che chi si pone come il grande rottamatore avrebbe dovuto avere più coraggio?

Guardi, la stessa domanda l’ho rivolta io al premier un anno fa. E la risposta fu: da chi dovrebbero essere scelti i vertici della tv di Stato se non dalla politica? Da questo punto di vista il premier non ha fatto il “sorcio”, è stato coerente.

 

Renzi, però, ha sempre detto di guardare al modello Bbc...

MENTANA SENZA LUCE IN STUDIO MENTANA SENZA LUCE IN STUDIO

Non è questo il punto. Per mettere una distanza tra l’azienda e la politica ci sono solo due strade. La prima è mettere la Rai sotto il controllo di un’Authority il più possibile indipendente, in modo da porre un paletto tra gli appetiti dei partiti e l’azienda. Oppure la privatizzazione.

 

Lei cosa sceglierebbe?

Io lavoro nel privato, lascio a lei intuire...

 

Come giudica questa riforma della governance?

RAI di viale Mazzini RAI di viale Mazzini

È una Gasparri 2.0. Si è aggiornatala vecchia legge con qualche modifica, come i maggiori poteri del direttore generale che sarà ancora più legato a Palazzo Chigi. Concordo sul ruolo di capo azienda forte, ma poi bisogna vedere chi ci metti. Per il resto, aspettiamo, il testo definitivo ancora non c’è.

 

Ora si andrà al rinnovo con la legge Gasparri. Non si poteva attendere l’approvazione della riforma?

Se non è zuppa è panbagnato. Il Cda era scaduto, quindi bisognava procedere. Con grande vantaggio del Pd che, visti i sontuosi numeri in Parlamento, potrà fare il bello e il cattivo tempo nel consiglio di amministrazione. Diciamo che il partito di maggioranza non aveva alcun interesse a temporeggiare.

 

Berlusconi non avrebbe saputo fare di meglio...

Non faccio paragoni di questo tipo. Dico però che dal 1994, da quando c’è il bipolarismo, non ricordo un vertice Rai che non abbia rispecchiato gli equilibri politici. E d’altronde quando il board di un’azienda viene nominato dalla politica, è normale che la consideri come suo azionista di riferimento.

ANNA MARIA TARANTOLA DAVANTI AL CAVALLO DI VIALE MAZZINI ANNA MARIA TARANTOLA DAVANTI AL CAVALLO DI VIALE MAZZINI

 

Come vede il futuro dell’azienda Rai?

Il problema a Viale Mazzini è che il 99 per cento del suo personale fa parte della vecchia generazione. Come anche per la carta stampata, c’è il problema di rinnovare per stare al passo coi tempi e intuire cosa vogliono i giovani. La Rai andrebbe tutta ripensata e invece sono ancora lì a scannarsi su chi deve fare il direttore delle sedi regionali.

viale mazzini medium viale mazzini medium

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…

silvia toffanin francesca fialdini giorgia cardinaletti tommaso zorzi alessandro giuli pietro tatafiore barbara castorina

A LUME DI CANDELA - TOMMASINO ZORZI NON SARÀ OPINIONISTA AL “GRANDE FRATELLO”: NONOSTANTE LE SPINTE DI CASCHETTO, IL SUO NOME È STATO BOCCIATO – CI MANCAVA IL MINISTRO GIULI-VO IN VERSIONE OFFICIANTE: HA CELEBRATO IL MATRIMONIO DEL SUO CAPO UFFICIO STAMPA, PIERO TATAFIORE, CON BARBARA CASTORINA, TITOLARE DELL'AGENZIA VISVERBI CHE HA ASSISTITO IN PASSATO PROFESSIONALMENTE GIULI (AVRÀ RIFILATO UN ALTRO PIPPOZZO SUL “PENSIERO SOLARE”?) - BIANCA BERLINGUER E ILARIA D'AMICO (CHE LASCIA CASCHETTO) NELL'AGENZIA DI PRESTA - GIORGIA CARDINALETTI AL POSTO DI FRANCESCA FIALDINI - DOPO LA CHIUSURA DI TANGO, COSTAMAGNA OSPITE SU RETE 4 (NEL PROGRAMMA DOVE LAVORA IL SUO COMPAGNO) - LUI È UN POLITICO DI PRIMO PIANO, LEI È UNA BELLA GIORNALISTA. I DUE SONO STATI AMANTI E LUI HA FAVORITO LA SUA ASCESA. DURANTE UNA RECENTE INTERVISTA HANNO FATTO FINTA DI NON CONOSCERSI DANDOSI DEL LEI. DI CHI STIAMO PARLANDO?

luca zaia matteo salvini francesco acquaroli conte bonelli schlein fratoianni matteo ricci

DAGOREPORT - DALLA RIFORMA ELETTORALE AL RIMPASTO DI GOVERNO, IL FUTURO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È APPESO COME UN CACIOCAVALLO AL SUO PRIMO TEST CRUCIALE: LE REGIONALI – SCATENEREBBE UNO SCONQUASSO NELLA LITIGIOSA COALIZIONE DI GOVERNO SE FRATELLI D'ITALIA DOVESSE PERDERE LE MARCHE, DOVE LA RICONFERMA DEL MELONIANO ACQUAROLI E' INCERTA - A QUEL PUNTO, A NOVEMBRE, LA MELONA VORRÀ ASSOLUTAMENTE IMPORRE UN CANDIDATO ALLA FIAMMA NEL VENETO LEGHISTA - LA DUCETTA HA BEN RAGIONE DI PRETENDERLO: MALGRADO IL SUO 28-29%, ATTUALMENTE FDI GOVERNA SOLO IN TRE REGIONI: MARCHE, ABRUZZO E LAZIO - PER FARCELA, LA DUCETTA DOVRA' CONVINCERE LUCA ZAIA AD APPOGGIARE, COL 40% DI CONSENSI DI CUI GODE LA SUA LISTA, IL SUO CANDIDATO ALLA PRESIDENZA - NEL CASO IN CUI IL "DOGE" NON ACCETTI LA PROPOSTA, A QUEL PUNTO, GIÀ TAGLIATO FUORI DA SALVINI, LE AMBIZIONI DI ZAIA DI RICOPRIRE UN DOMANI LA PRESIDENZA DELL'ENI O MAGARI LA CARICA DI MINISTRO DOVRA' RIPORLE NEL CASSETTO DEI SOGNI...

stefano belingardi clusoni belen rodriguez

DAGOREPORT - LA ''FARFALLINA'' DI BELEN È TORNATA A BATTERE. DOPO UN’ESTATE TURBOLENTA DI SCAZZI E POLEMICHE, PER LA "SCIO-GIRL" ARGENTINA È ARRIVATO UN NUOVO E AITANTE  BELLIMBUSTO - LUI È STEFANO BELINGARDI CLUSONI, ARCHITETTO MILANESE CHE, CON IL SUO STUDIO "BE.ST", NEGLI ULTIMI ANNI HA RIDISEGNATO LO SKYLINE DELLA CITTÀ MENEGHINA - GALEOTTO UN LOCALE IN SARDEGNA, DOVE I DUE SONO STATI PIZZICATI A BACIARSI CON PASSIONE, INCURANTI DEGLI SGUARDI INDISCRETI - A CONFERMARE LA LIASON È LA STESSA BELEN CON UN CAROSELLO DI FOTO SU INSTAGRAM SULLE SUE "HERMOSAS VACACIONES” -DALLO SCAZZO CON IL BENZINAIO ALLE PATATINE LANCIATE IN UN LOCALE: L’ESTATE IRREQUIETA DELL'EX DI CORONA E DE MARTINO - VIDEO

stefano de martino striscia la notizia antonio ricci gerry scotti la ruota della fortuna pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - PIER SILVIO, QUESTA VOLTA, HA VINTO. PIAZZARE LA “RUOTA DELLA FORTUNA” NEL VUOTO PNEUMATICO DELLA PROGRAMMAZIONE ESTIVA, È STATA UNA MOSSA SCALTRA ALL’INSEGNA DI UN SOLO IMPERATIVO: FIDELIZZARE IL PUBBLICO DEI TELE-MORENTI - L’OPERAZIONE È RIUSCITA, IL PAZIENTE È ANCORA IN VITA, MA È SOLO IL PRIMO ROUND DI UNA GUERRA ANCORA MOLTO LUNGA: GIÀ IN SOVRAPPOSIZIONE, IERI SERA, “AFFARI TUOI” ERA LEGGERMENTE IN VANTAGGIO SUL PROGRAMMA DI GERRY SCOTTI, E LA SCELTA DI FAR RIPARTIRE LA TRASMISSIONE DI DE MARTINO DI MARTEDÌ, ANZICHE' DI LUNEDI', HA LASCIATO INTERDETTI GLI ADDETTI AI PALINSESTI - COMUNQUE VADA IL DUELLO NEI PROSSIMI DUE MESI, “PIER DUDI”, ALLA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, ERA STATO CATEGORICO: "'STRISCIA LA NOTIZIA' INIZIERÀ A NOVEMBRE. ANCHE SE CIÒ CHE VA IN ONDA, E NON SARÀ COSÌ, DOVESSE FARE UN TRILIONE DI ASCOLTI" - GLI ESORDI CON MARIA DE FILIPPI, IL FLOP ALL'''ISOLA DEI FAMOSI'' CONDOTTA DALLA MARCUZZI, PRESTA CHE LO SBOLOGNA E LA RISCOSSA CON CASCHETTO (E TANTI ''PACCHI'' A MO' DI CULO): L'IRRESISTIBILE ASCESA DI STEFANO DE MARTINO, ALFIERE DI RAI-MELONI, CHE SOGNA IL FESTIVAL DI SANREMO - VIDEO