
AVVISATE GIORGIA MELONI CHE, NEL 2019, STREPITAVA PER L'ABOLIZIONE DELLE ACCISE SUL CARBURANTE: OGGI FARE UN PIENO DI BENZINA COSTA 15 EURO IN PIÙ RISPETTO AL 2020. PER IL GASOLIO, SUL QUALE IL GOVERNO DUCIONI HA AUMENTATO LE TASSE, VA PERFINO PEGGIO (17 EURO) - NELLA SETTIMANA DI FERRAGOSTO IL PREZZO MEDIO PER LA "VERDE" È STATO DI 1,7 EURO AL LITRO. 1,63 PER QUANTO RIGUARDA IL DIESEL (RISPETTIVAMENTE IL 21,7% E IL 27% IN PIÙ RISPETTO ALLO STESSO PERIODO DI CINQUE ANNI FA) - VIDEO
giorgia meloni contro le accise su benzina e diesel nel 2019 2
(ANSA) - Per la prima volta l'esodo estivo non è stato caratterizzato dai soliti rincari speculativi dei carburanti che, negli ultimi anni, hanno accompagnato le partenze degli italiani. Tuttavia, non è tutt'oro quello che luccica, e i consumatori continuano a pagare il prezzo delle anomalie che caratterizzano il settore.
Lo afferma il Codacons, che ha realizzato una elaborazione sui listini di benzina e gasolio alla pompa. Secondo i dati del Mase, nella settimana di Ferragosto il prezzo medio della benzina sulla rete si è attestato a 1,701 euro al litro, quello del gasolio a 1,631 euro/litro, con un calo progressivo iniziato a fine giugno - analizza l'associazione –
Nello stesso periodo del 2020, la verde costava 1,398 euro al litro, il diesel 1,284 euro/litro: questo significa che rispetto alle vacanze estive di 5 anni fa, gli italiani pagano oggi la benzina il 21,7% in più, e addirittura il 27% in più il gasolio. Tradotto in soldoni, un pieno di verde costa oltre 15 euro in più sulle vacanze estive del 2020, +17,3 euro un pieno di gasolio.
Una stangata che, moltiplicata per i milioni di spostamenti in auto registrati in questi giorni di esodo e controesodo, genera un salasso complessivo da centinaia di milioni di euro a carico delle famiglie italiane.
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La riduzione dei prezzi di benzina e gasolio registrata nelle ultime settimane non basta: ci sono ampi margini per una ulteriore riduzione dei listini alla pompa, anche in considerazione del fatto che le quotazioni petrolifere sono calate di oltre il -16% da giugno a oggi, mentre nello stesso periodo i prezzi di benzina e gasolio si sono ridotti appena del -2%.
È vero che le quotazioni petrolifere non sono l'unico indice che determina il prezzo dei carburanti alla pompa, ma al tempo stesso una riduzione così forte del greggio avrebbe dovuto influire maggiormente sui listini praticati al pubblico, anche in considerazione della velocità con cui i prezzi di benzina e gasolio sono saliti dopo lo scoppio della guerra in Iran, conclude il Codacons.