COSA ASPETTA IL “COINVOLTO E/O RICATTABILE” GRILLI A DIMETTERSI DA MINISTRO? – HA GIA’ PRESO CASA A LONDRA, HA TROVATO UN NUOVO LAVORO IN UNA BANCA D’AFFARI E L’AFFAIRE CHE COINVOLGE L‘EX MOGLIE LISA STA AFFONDANDO IL NEO-AD DI FINMECCANICA ALESSANDRO PANSA - FU PANSA, SECONDO I CARABINIERI, “QUESTI SCENARI… INFLUENZANO IL MINISTRO VITTORIO GRILLI NEL PRENDERE INIZIATIVE E/O DECISIONI… PERCHÉ TUTTI IN QUALCHE MODO SONO COINVOLTI E/O RICATTABILI…”

1- GADGET ARTISTICI, AMICIZIE E DEBITI. UNA RETE PER SALVARE LISA DAL CRAC
Roberto Mania per "la Repubblica"

Cherchez la femme! Tra presunte mazzette in India e possibili creste leghiste c'è una donna anche nell'ultimo scandalo Finmeccanica. Si chiama Lisa Caryl Lowenstein, vive negli Stati Uniti, voleva fare l'imprenditrice dell'arte, si è riempita di debiti. È stata la moglie del ministro dell'Economia e delle Finanze, Vittorio Grilli.

E ora rischia di inguaiare (ma non per ragioni sentimentali) il cinquantenne Alessandro Pansa, neo amministratore delegato della holding dell'aerospazio e della difesa, di cui è primo azionista con il 30,2 per cento lo Stato, cioè il ministero dell'Economia, cioè Vittorio Grilli che è amico di Pansa a sua volta designato di fatto da Grilli dopo che l'ex presidente e a.d del gruppo, Giuseppe Orsi, è finito in galera per ordine del Procura di Busto Arsizio. Un intreccio fittissimo, senza più confine - come in altri casi - tra pubblico e privato. Che poi coincide con il cerchio protettivo costruito intorno alle ambizioni professionali della Lowenstein.

All'inizio c'è solo l'ex consorte da cui è divorziata formalmente da qualche settimana. E c'è un progetto imprenditoriale: si chiama Made in Museum. A cui si affiancano altre due società Mim Merchandising e Style Muffin. L'idea è di produrre oggetti ispirati alle opere d'arte e poi venderli ai turisti. Ci credono le banche che finanziano senza remore. Secondo una ricostruzione del Fatto sono coinvolti diversi grandi istituti di credito: Bnl, Efibanca, Unicredit, Antoveneta, Comit.

Centinaia di migliaia di euro, ma il business non decolla. La Lowenstein si indebita. E sembra scattare il soccorso. Prima del marito, poi degli amici. Grilli, per esempio - stando a una ricostruzione di alcuni protagonisti che però è stata indirettamente smentita ieri dall'interessato -, pare che faccia di tutto (all'epoca è Ragioniere generale dello Stato) perché Arcus (società a capitale pubblico balzata agli onori della cronaca giudiziaria per via delle indagini sul sistema Balducci-Anemone-Bertolaso) affidi qualche consulenza alla moglie. Grilli siede nel consiglio di amministrazione ma non riesce a spuntarla. Crescono i debiti. E, da quanto si intuisce dalla lettera che Grilli ha inviato al Sole 24 Ore, anche i dissidi nella coppia a causa delle «autonome iniziative economiche» della Lowenstein.

A cavallo tra il 2007 e il 2008 intervengono gli amici, sia di Grilli sia della moglie. Spetta ad Alessandro Pansa, all'epoca condirettore generale di Finmeccanica, varcare il portone del sontuoso palazzo milanese di Mediobanca, banca d'affari, per chiedere di ristrutturare il debito (tra i 400 e i 500 mila euro) delle attività imprenditoriali della Lowenstein.
Pansa è anche il responsabile finanza della Finmeccanica, si è formato alla Euromobiliare di Roberto Vitale, come Grilli conosce benissimo il mondo delle merchant bank. Alberto Nagel, ad di Mediobanca, e Maurizio Cereda, direttore finanziario, però dicono di no.

Da lì, ma questa è una deduzione contenuta nella nota informativa dei carabinieri consegnata alla Procura di Busto Arsizio, l'avvio delle presunte consulenze in Finmeccanica dell'ex moglie di Grilli. Per coprire i buchi, quelli che Nagel conferma a Orsi durante un incontro al quale partecipa pure Franco Bonferroni, uomo dell'Udc nel consiglio di amministrazione di Piazza Monte Grappa (dimessosi dopo essere stato coinvolto nell'inchiesta sugli appalti dell'Enav), e ascoltatissimo da Orsi. Che, conversando (senza sapere di essere intercettato) con l'amico Ettore Gotti Tedeschi, ex presidente dello Ior, dice che l'ex moglie di Grilli ha lasciato «qualche casino in giro, di buchi». Gotti Tedeschi: «Pensi che lui (Grilli, ndr) sia ricattabile? ».

«No! no, no! Gli ho sistemato la cosa... era un'imprenditrice, faceva dei casini, e ho visto dei contratti che Finmeccanica ha fatto, con la moglie di Grilli, per sistemare, tipo consulenze inutili».

Ma tutti, dal giorno dopo, smentiscono. Nell'ordine: Orsi, che "ritratta", Grilli, l'internal audit del gruppo, le cui conclusioni Orsi tuttavia conserva nel cassetto per circa un mese e rende pubbliche solo quando i giornali già ne parlano, e, infine, la Lowentstein, prima con il suo avvocato, poi da New York in un'intervista a Repubblica, l'unica rilasciata sull'affaire Finmeccanica: «Mai visto un centesimo. Centomila euro? Mai visti in nessun contratto con nessuna azienda in nessuna parte del mondo». E poi: «Questa è una storia molto, molto più complicata di quello che crede».

2- "SU FINMECCANICA GRILLI È RICATTABILE"
Guido Ruotolo per "la Stampa"

Il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, interviene sulla «fantomatica» vicenda di «presunte» consulenze Finmeccanica alla sua ex moglie, Lisa Lowenstein. Il ministro, in una lettera al «Sole 24 Ore» che viene pubblicata oggi, sostiene di non aver mai chiesto «favori» per sé o per la ex moglie, e rivela che proprio certe «iniziative economiche» della signora, «sono state causa, non ultime, della separazione».

Grilli rivendica la «stima professionale e l'amicizia personale» con Alessandro Pansa, oggi amministratore delegato di Finmeccanica. E rispetto alla ricostruzione contenuta nell'informativa del Noe dei carabinieri di una missione di Pansa a Mediobanca per cercare di «ristrutturare il debito contratto dalla signora Lowenstein», Grilli afferma di non avere «nulla da aggiungere». Dunque, il ministro riconferma la sua estraneità alla vicenda delle consulenze all'ex moglie. Così come disse quando uscì la notizia (Grilli parlò di «macchina del fango»). Ma per gli investigatori del Noe dei carabinieri, la storia è verissima e Grilli potrebbe essere «ricattato».

«Pensi che Grilli sia ricattabile per questo?». È la sera del 23 maggio scorso. Il giorno prima che il Vaticano decidesse di licenziare il presidente dello Ior, Ettore Gotti Tedeschi. Il banchiere e il presidente di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, due vecchi amici, sono al ristorante «Da Rinaldo al Quirinale».
Non sanno, naturalmente, di essere intercettati. Durante la conversazione conviviale, i due parlano del ministro dell'Economia, Vittorio Grilli. Orsi accenna alla moglie americana, Gotti precisa che i due si sono lasciati da tempo. Orsi aggiunge: «Gli ha lasciato qualche casino in giro... di buchi...»..

E Gotti indaga: «Buchi di che genere? La moglie americana? Pensi che lui sia ricattabile per questo...». Orsi: «No, no, no, gli ho sistemato la cosa». Gotti: «Ma perché la moglie lavorava in Finmeccanica?». Orsi: «No era una imprenditrice, faceva dei casini, e ho visto dei contratti che Finmeccanica ha fatto con la moglie di Grilli, per sistemare tipo consulenze inutili».

Finmeccanica smentisce. In una intervista al «Messaggero», lo stesso Giuseppe Orsi arriva a sostenere: «Vorrei che su questa penosa vicenda di equivoci e gossip velenosi, perché di questo si tratta, calasse un pietoso silenzio. Del resto, tutti hanno smentito. Anche un audit interno».

L'Audit interno ha fatto sapere di aver setacciato tutte le consulenze degli ultimi anni di tutte le aziende del gruppo e il nome di Lisa Lowenstein non è mai comparso: «Nel periodo oggetto di analisi nessuna società del gruppo Finmeccanica ha intrattenuto rapporti con la signora Lowenstein né con le tre società menzionate "Made in museum srl"; "Mim Merchandising srl", "Style Muffin Llc"». Ieri è sceso in campo a difendere Grilli il sottosegretario all'Economia, Gianfranco Polillo: «Il ministro ha chiarito tutto...».

L'informativa del Noe dei carabinieri, invece, fornisce un'altra lettura. «Questi scenari, di estrema delicatezza, che coinvolgono il ministro dell'Economia, la sua ex moglie, l'ad e il direttore generale di Finmeccanica, e altri soggetti a vario titolo coinvolti, si intrecciano con le indagini in corso e influenzano il ministro Vittorio Grilli nel prendere iniziative e/o decisioni a tutela degli azionisti e dell'azienda di Stato, perché tutti in qualche modo sono coinvolti e/o ricattabili, demandando, in ultima analisi, le decisioni alla magistratura».

Durante la cena «Da Rinaldo al Quirinale» il presidente di Finmeccanica racconta altri dettagli su Grilli e i guai economici della ex moglie: «A me l'ha detto Nagel», dice. Gotti Tedeschi: «Ti fidi di Nagel?» Orsi: «No. Però me l'ha detto, due verifiche».

Nagel, Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca e il vicedirettore Maurizio Cereda confermano agli inquirenti di Busto Arsizio, l'11 ottobre scorso, l'episodio: «Nel 2007-2008 - è il succo della loro deposizione - Alessandro Pansa (allora direttore finanziario di Finmeccanica, ndr) ci chiese un aiuto per risanare i debiti per circa 400-500.000 euro della signora Lisa Lowenstein». L'operazione non andò in porto e Pansa - «persona nota per essere vicino al ministro Grilli» - ripiegò sulle consulenze.

 

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