tommaso foti giancarlo giorgetti pnrr

GOVERNO DA RECOVERY: ANCHE SUL PNRR È SCONTRO APERTO TRA LEGA E FDI – GIORGETTI, APPOGGIATO DA SALVINI, VUOLE CHIEDERE A BRUXELLES DI FAR SLITTARE AL 2027 LE SCADENZE DEL PNRR. MA IL MINISTRO MELONIANO PER GLI AFFARI EUROPEI, TOMMASO FOTI, È CONTRARIO ALLO SLITTAMENTO AL 2027, ANCHE SE DEVE AMMETTERE I GRAVI RITARDI: “SULLA SPESA CI SONO DELLE CRITICITÀ” – L'IPOTESI DEI MELONIANI: UN “CONGELAMENTO” DEI FONDI NON UTILIZZATI – LA COMMISSIONE UE HA GIÀ FATTO SAPERE CHE NON C’È MARGINE PER RIMANDARE LA MESSA A TERRA DEL PIANO. IL PROBLEMA È CHE L’ITALIA HA SPESO APPENA 63,5 MILIARDI SU 122 INCASSATI...

Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco e Giuseppe Colombo per “la Repubblica”

 

https://www.repubblica.it/politica/2025/03/31/news/pnrr_richiesta_di_rinvio_apre_fronte_a_destra_foti_fitto-424095932/

 

giancarlo giorgetti tommaso foti foto lapresse

Che ci sia un problema con il Pnrr ormai lo ammette anche Tommaso Foti. «Sulla spesa — dice — ci sono delle criticità». La grande differenza rispetto all’allarme lanciato dal titolare del Tesoro, Giancarlo Giorgetti, è che per il ministro di Fratelli d’Italia – espressione diretta del pensiero di Giorgia Meloni – non è il momento di sollevare pubblicamente la questione della proroga con l’Europa.

 

L’esatto contrario della linea del ministro dell’Economia, che ritiene fondamentale muoversi immediatamente, già alla riunione dell’Ecofin dell’11 e 12 aprile. Un’urgenza condivisa dalla Lega, che nelle prossime ore rilancerà la proposta Giorgetti. Certificando l’apertura di un nuovo fronte dentro la maggioranza. […]

 

Pnrr Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

 Le difficoltà non riguardano solo l’incasso delle tranche. A preoccupare il governo è anche l’impatto del Pnrr sulla crescita. Debole, inferiore alle attese. Un ridimensionamento causato dai progetti in ritardo e ora a rischio, come ha certificato la Ragioneria. La preoccupazione del Tesoro è rimasta tutt’altro che isolata: al contrario è stata certificata dagli esperti.

 

Ma nonostante il quadro complesso, le posizioni sulla proroga restano distanti. Quando venerdì scorso è volato in missione a Bruxelles, Foti si è occupato d’altro, dei fondi di coesione, ma è rientrato in Italia con una certezza: in Europa non tira aria di rinvio per il Pnrr. «In Italia — ha rimarcato — siamo abituati alle proroghe, in Europa un po’ meno». E ha ricordato che il rinvio oltre la scadenza del 2026 ha bisogno del via libera dei Ventisette.

giorgia meloni tommaso foti - foto lapresse

 

Un messaggio di chiusura che la Commissione europea avrebbe recapitato nelle ultime ore anche a Palazzo Chigi, in via informale. Rafforzando così le convinzioni della premier, che insieme a Foti e con la sponda in Europa di Raffaele Fitto, non intende esporre l’Italia sul fronte della proroga. Non è un tabù, ma non è neppure il momento. Non ora — è il ragionamento — che l’Italia sta trattando con l’Ue per dare spazio a InvestEu, il piano di investimenti privati alternativo a ReArm.

 

Non adesso, a più di un anno dalla scadenza del Recovery: il rischio è frenare la spesa invece di velocizzarla, dato che la proroga diventerebbe un deterrente per i ministeri e i Comuni chiamati a mettere a terra le risorse. Allungare, oggi, il Piano sconfesserebbe il richiamo alla responsabilità che proprio Foti ha lanciato negli scorsi giorni.

 

i numeri del pnrr - la stampa

[...] La soluzione semmai è un’altra: congelare le risorse che non si riusciranno a spendere entro il 2026 all’interno di uno o più fondi. Basterebbe questo impegno a salvare i soldi che sarebbero poi spesi negli anni successivi, seguendo un calendario fatto di traguardi e scadenze, proprio come il Pnrr.

 

A differenza della proroga, l’Italia non sarebbe la prima a muoversi dato che la Spagna ha già messo in conto di congelare 70 miliardi del suo Piano. Serve però il via libera di Bruxelles. E lunghe trattative, già avviate dal governo italiano.

 

matteo salvini giancarlo giorgetti voto di fiducia sulla manovra 2024 foto lapresse

Altra cosa è la proroga a cui punta il Carroccio. L’idea di Giorgetti, che chiederà un anno in più, piace a Matteo Salvini. È funzionale al ministro delle Infrastrutture per colmare i ritardi che interessano la realizzazione di alcune tratte ferroviarie. [...]

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA… 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…