enrico letta

POSTA! - LA SINISTRA BARZEL-LETTA. UN GIORNO È IN RIVOLTA PER L'INGERENZA DEL VATICANO NEL DDL ZAN, IL GIORNO DOPO ESULTA PER L'INGERENZA DELL'UNIONE EUROPEA NELLA LEGGE UNGHERESE CHE VIETA "LA PROMOZIONE DELL'OMOSESSUALITÀ AI MINORI". I SOLITI DUE PESI DUE MISURE -CONTE NON HA ANCORA ELABORATO LO SFRATTO DA CHIGI: PENOSO IL TENTATIVO DI AGGRAPPARSI IN QUALCHE MODO AI SUCCESSI DEGLI ALTRI... GIUSEPPE STAI SERENO!

Riceviamo e pubblichiamo:

 

Lettera 1

IL SOFAGATE VISTO DA OSHO

Caro Dago, gay, "La nuova legge ungherese è una vergogna!". Per dare contro a Orbán, nel bunker di Bruxelles, la von der Leyen diventa una leonessa nel promuovere i privilegi degli omosex (chissà che cospicui finanziamenti da quella parte!).

 

Davanti a Erdogan, invece, non ha difeso i diritti delle donne. Ha preferito il silenzio. Ritirandosi sul divano in buon ordine e con la coda tra le gambe, come un cagnolino da salotto.

 

Ulisse Greco

 

giuseppe di tommaso

Lettera 2

Caro Dago,

ecco gli eroi che ci possiamo permettere e che ci meritiamo: l'inviato de La Vita in Diretta ci informa che non appena si è reso conto di aver individuato il piccolo scomparso ha agito come segue: "Non a caso ho chiamato, come prima persona quando avevo una tacca di segnale, Alberto Matano, e subito dopo ho chiamato i carabinieri".

Sipario.

 

SR 

 

Lettera 3

Caro e stimato Rob,

 

esultanza di attila fiol

l'Ungheria ha quasi sfiorato la sacrosanta vendetta per la rapina della coppa del mondo da parte della Germania nel 1954.

 

La grande Ungheria di Puskàs fu rimontata (da 2 a 0 a 2 a 3) dai calciatori tedeschi dopati nell'intervallo tra primo e secondo tempo.

 

La prova si ebbe subito dopo: si ammalarono tutti e molti furono colpiti da itterizia. Quella coppa avrebbe dovuto essere tolta alla Germania e consegnata all'Ungheria.

Giancarlo Lehner

 

TERAPIA INTENSIVA

Lettera 4

Caro Dago, l'azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria ha sospeso 15 operatori sanitari che hanno rifiutato il vaccino anti-Covid. Meno male che nel settore c'è sovrabbondanza di personale! E nel caso dovesse esserci qualche posto non coperto si potrebbero metterci i migranti. Che arrivano senza documenti, non si sa da dove, con quali patologie e per fare che cosa: più sicurezza sanitaria e sociale di così!

 

Maury

 

 

Lettera 5

Caro Dago,

monte dei paschi di siena

un tuo lettore si meraviglia perché la Banca d'Italia, di proprietà dello Stato, ha multato il Monte dei Paschi di Siena, anch'esso di proprietà dello Stato.

 

Questo è il tipo di problema informativo per cui le persone non comprendono il funzionamento di uno Stato e di come i burocrati ci perculano tutti i giorni.

 

In realtà, lo Stato è solo azionista, sia di Banca d'Italia che di MPS.

 

monte dei paschi di siena

Nel primo caso, è anche un'azionista di minoranza, dato che la Banca d'Italia appartiene alle maggiori banche italiane e ad alcune europee. E questo è il motivo per cui non possiamo usare la moneta come vogliamo, non possiamo svalutare o agire sull'inflazione: i soldi non sono nostri: sono delle banche.

 

D'altro canto hanno convinto gli italiani che lo Stato si amministra come un condominio. Se un popolo è coglione, merita questo ed altro.

Johnkoenig

 

Lettera 6

nicola tanturli

Caro Dago, per cercare il piccolo Nicola Tanturli (2 anni), ritrovato dopo 36 ore a 3 km da casa, lo Stato è sceso in campo con polizia, carabinieri, vigili del fuoco, droni, elicotteri e cani molecolari. Insomma, i genitori che si erano ritirati in campagna per vivere in armonia con la natura e non inquinare, in poche ore hanno fatto produrre alle squadre di ricerca e soccorso l'anidride carbonica e l'inquinamento che probabilmente avrebbero prodotto in tutta l'esistenza adottando uno stile di vita simile a quello di tutte le altre famiglie normali.

 

Max A.

 

ddl zan Paul Richard Gallagher

Lettera 7

Caro Dago, la "nota verbale" del Vaticano sul ddl Zan? Non è opera dell'entourage del Papa. Ah, ecco! È opera dell'entourage di Orbán?

 

Ricky

 

ENRICO LETTA

Lettera 8

Caro Dago, la sinistra barzel-Letta. Un giorno è in rivolta per l'ingerenza del Vaticano nel ddl Zan. Il giorno dopo esulta per l'ingerenza dell'Unione Europea nella legge ungherese che vieta "la promozione dell'omosessualità ai minori". I soliti due pesi due misure.

 

Sonny Carboni

 

mario draghi giuseppe conte

Lettera 9

Caro Dago, il Sig. Conte non ha ancora elaborato lo sfratto da Chigi, come peraltro il suo collega-antagonista Letta.

 

Per Conte la cosa è più grave perché oggi con le vaccinazioni in corsa, i primi robusti segnali di ripresa economica, l'arrivo dei primi miliardi di aiuti UE, lui vivrebbe la sua stagione d'oro che, nei suoi sogni lo avrebbe portato al Colle.

 

Ma come tutti i mediocri non si rende conto di aver proprio lui sprecato l'occasione della vita (che non si presenterà più,  al massimo può ambire a diventare capo di scappati di casa) avendo affidato il piano vaccinale a chi pensava ai gazebo firmati invece che ai vaccini, il Recovery plan a fantasiosi inutili "Stati Generali" concependo un piano che ha fatto inorridire i tecnici UE e suonare tutti gli allarmi del Quirinale! Ora appare anche penoso il tentativo di aggrapparsi in qualche modo ai successi degli altri... Giuseppe stai sereno!

FB

 

Lettera 10

ddl zan

Dago darling, un vero tsunami è quello provocato dal ddl Zan, fortemente voluto dai sinistrati convertiti al capitalismo selvaggio (quello stesso dei nuovi schiavi della logistica, ecc. ecc.) e massonico.

 

Riducendo tutto ai minimi termini, vien di pensare che sta succedendo una novità assoluta: il Vaticano sta cercando di tutelare quel poco di libertà di pensiero che è rimasto. E meno male che siamo in un regime di "buoni ecolò"! Quegli stessi che si battono per salvare il pianeta e poi obbligano gli italiani a gettar via (dove?) 30 milioni di televisori, pieni zeppi di materiali fortemente inquinanti. Ossequi

 

Natalie Paav

 

Lettera 11

Dago,

c'era una volta un idealista che voleva la transizione della rappresentanza democratica on the web, un comunicatore dalla comicissima efficacia e un popolo di giovani che li seguivano come si fa con le stelle (cinque) che indicano le rotte.

 

BEPPE GRILLO

Tre elementi chiari e distinti che formarono quel movimento che raccolse un terzo dei voti validi alle politiche del 2018. Oggi leggo che gli avvocati del comunicatore e quelli dell'avvocato emerso da una nota scuderia di legali in quel di Roma (Alpa) si vedranno per definire i loro poteri e le loro competenze, due soggetti mai votati che avranno la guida di quel movimento.

 

Addio alla piattaforma formulata dall'idealista, al web, all'uno vale uno. Riecheggia fortissimo l'eco del comico, quello di andare dove dovevano andare rivolto agli avversari di un tempo, oggi soci di governo e delle liste comunali prossime sventure.

 

La transizione può dirsi compiuta.

Saluti - peprig -

 

Lettera 12

joe biden recep tayyip erdogan 2

Caro Dago, oggi Ursula von der Leyen proporrà di dare altri 3,5 miliardi di euro da qui al 2024 al dittatore turco Recep Tayyip Erdogan (oltre ai 6 già versati negli ultimi cinque anni) affinché fermi i migranti. E poi la "vergogna" sarebbe la legge ungherese che tutela i minori dall'assalto Lgbt!

 

Ezra Martin

 

Lettera 13

Caro Dago,

 

Ritengo sbagliato che la scelta di inginocchiarsi o di non inginocchiarsi in onore del movimento Black Lives Matter prima dell’inizio di una partita di calcio al campionato europeo debba essere fatta insieme da tutti i componenti della squadra azzurra come qualcuno ha proposto.

 

italiani inginocchiati per il black lives matter

Tale scelta ha una valenza chiaramente politica per cui è strettamente personale e non ha senso una scelta collegiale.

 

Mi sembra giusto quindi che ognuno si comporti come vuole.

 

Detto questo mi sembra ancor più sbagliato il fatto che i giocatori prima di iniziare una partita siano costretti a scegliere se inginocchiarsi o non inginocchiarsi per onorare un movimento che con il calcio non ha nulla a che fare e di cui magari, chi deve scegliere se inginocchiarsi oppure no, non sa nulla.

 

Sulla base di quale principio si impone ai giocatori di dover scegliere se inginocchiarsi o non inginocchiarsi prima di iniziare una partita di calcio?

 

gli inginocchiati di italia galles

A me pare che imporre a qualcuno di fare una scelta sia una vera e propria violenza in quanto costringe i giocatori a scegliere manifestando in tal modo a tutti le propri convinzioni politiche che sono e devono restare riservate.

 

Cosa c’entra il calcio o qualsiasi altro sport con il doversi inginocchiare per questo o quel motivo?

 

A me sembra che ci sia in atto un tentativo di imporre le proprie idee politiche sfruttando qualsiasi occasione come ad es. una partita di calcio internazionale.

 

italia galles inginocchiati 9

Seguendo la stessa logica, dovremmo tutti decidere se inginocchiarci per una causa qualsiasi, e di cause altrettanto meritevoli di attenzione anche è più della Black Lives Matter c’è ne sono molte, prima di un concerto o prima di uno spettacolo teatrale o prima di iniziare a lavorare o prima dell’inizio delle lezioni scolastiche, etc. etc.

 

Può darsi che mi sbagli, ma la richiesta di inginocchiarsi per qualche iniziativa in qualsiasi occasione mi sembra una vera e propria forzatura che ricatta le persone che volenti o nolenti ne sono coinvolte e sono costrette a scegliere manifestando a tutti la propria opinione che, per la natura della scelta, è necessariamente politica.

 

In conclusione non mi sembra lecito che per combattere una violenza che esiste in qualche parte del mondo si eserciti una sostanziale violenza su persone che nulla hanno a che fare con la violenza che si vorrebbe combattere.

 

Pietro Volpi

Lovere (Bg)

 

Lettera 14

Caro Dago, una giovane escursionista romena è morta in un incidente sul ghiacciaio della Marmolada a circa 3.100 metri di quota. La ragazza è precipitata in un crepaccio per oltre 30 metri, insieme a un compagno di escursione che è stato recuperato in vita e trasferito in ospedale. Visto? Quando il ghiacciaio si sarà completamente sciolto grazie al riscaldamento globale, questo tipo di incidenti non potranno più succedere.

 

Cocit

 

queer 2

Lettera 15

Caro Dago. "No alle discriminazioni Lgbt in Ue". L'appello di 16 leader europei. "L'odio, l'intolleranza e la discriminazione non hanno posto nella nostra Unione", scrivono i capi di Stato in una lettera. Ma quale "Nostra Unione"? Ci sono ben 11 stati che non hanno firmato. Questi signori o hanno problemi con la matematica o sono talmente arroganti da pensare di avere il diritto di parlare a nome degli altri anche quando non la pensano come loro.

 

Scottie

 

Caro Dago,

 

federico rampini a quarta repubblica 2

Lettera 16

Federico Rampini, sul suo account twitter, sostiene che "ci sono dubbi sul livello di immunità garantita dai vaccini made in China". Basterebbe cambiare laboratorio e rivolgersi a quello dove è stato creato il virus, mi sa che lì sono più bravi.

 

Un caro saluto,

 

Mary

 

Lettera 17

giorgia meloni e viktor orban

Caro Dago, Ungheria, Orban: "La nostra legge non è contro i gay, non la ritiriamo. Non abbiamo una legge contro l'omosessualità in Ungheria, abbiamo una legge che difende genitori e bambini".

 

E infatti chi ha un minimo di sale in zucca capisce che è una legge di buon senso. I minori vanno lasciati crescere in pace e non bombardati con la propaganda gay. Tra l'altro hanno sempre spiegato che l'orientamento sessuale non è una scelta ma una cosa con cui si nasce. E quindi a quale scopo bisognerebbe fare pubblicità per una cosa simile?

 

A.G.

 

beppe grillo antonio di pietro

Lettera 18

Caro Dago, Antonio Di Pietro torna in politica. Speriamo con l'appoggio di Marco Travaglio. La mascotte menagramo che non può mancare ad un partito manettaro che si rispetti. Tonino Di Pietro 1, Antonio Ingroia, M5s. Tutti colati a picco grazie anche ai "fondamentali" suggerimenti del direttore de Il Fatto Quotidiano.

 

Yu.Key

Ultimi Dagoreport

marina paolo berlusconi antonio tajani ursula von der leyen antonio angelucci

DAGOREPORT – GETTATA DALLO SCIROCCATO TRUMP NEL CESTINO DELL'IRRILEVANZA, MELONI ARRANCA IMPOTENTE, E SI SPACCA PURE LA FAMIGLIA BERLUSCONI: ALL’EUROPEISTA MARINA SI CONTRAPPONE IL TRUMPIANO ZIO PAOLO (TRA I DUE C’È STATO UN BOTTA E RISPOSTA TELEFONICO CON CAZZIATONE DELLA NIPOTINA: MA TU, CHI RAPPRESENTI?) – UNICO MINISTRO DEGLI ESTERI EUROPEO AD ESSERE IGNORATO DAL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO MARCO RUBIO, TAJANI E' IMPOTENTE DAVANTI ALLE SBANDATE ANTI-UE DI SALVINI (IN COMPAGNIA DI MARINE LE PEN) E AL CAMALEONTISMO-BOOMERANG DELLA ''GIORGIA DEI DUE MONDI", FINITA "ESPULSA'' DALL'ASSE MACRON-MERZ-TUSK – E QUANDO RICICCIA LA QUESTIONE DEL MES (L'ITALIA E' L'UNICO DEI 27 PAESI EU CHE NON L'HA RATIFICATO), SI APRE UNA NUOVA CREPA TRA FORZA ITALIA E LEGA – L’ASSALTO DI “LIBERO” E “TEMPO” A URSULA VON DER LEYEN (IL MELONIZZATO ANGELUCCI È TORNATO SALVINIANO?) - UNICA SODDISFAZIONE: FINCHE' L'ALTERNATIVA SI CHIAMA ELLY SCHLEIN, GIUSEPPE CONTE E FRATOIANNI-BONELLI, IL GOVERNO DUCIONI CAMPA TRANQUILLO...

donald trump - mohammed bin salman - netanyahu al jolani

DAGOREPORT - QATAR-A-LAGO! A GUIDARE LE SCELTE DI DONALD TRUMP, SONO SOLTANTO GLI AFFARI: CON IL TOUR TRA I PAESI DEL GOLFO PERSICO, IL TYCOON SFANCULA NETANYAHU E SI FA "COMPRARE" DA BIN SALMAN E AL-THANI – LA FINE DELLE SANZIONI ALLA SIRIA, LE TRATTATIVE DIRETTE CON HAMAS PER LA LIBERAZIONE DELL'OSTAGGIO ISRAELIANO, IL NEGOZIATO CON L’IRAN SUL NUCLEARE E GLI AIUTI UMANITARI USA A GAZA: ECCO COSA DARA' TRUMP AGLI STATI ARABI IN “CAMBIO” DEL FIUME DI PETROLDOLLARI IN DIREZIONE WASHINGTON - IL TYCOON MANIPOLA LA REALTÀ PER OCCULTARE IL FALLIMENTO DELLA POLITICA DEI DAZI: MA SE ENTRO IL 30 GIUGNO NON SI TROVA L'ACCORDO, L’UE È PRONTA ALLA RITORSIONE – APPUNTI PER LA DUCETTA: COME DIMOSTRA L’ISRAELIANO “BIBI”, SEDOTTO E ABBANDONATO, NON ESISTONO “SPECIAL RELATIONSHIP” CON IL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO MA SOLO CIO' CHE GLI CONVIENE… - CIRCONDATO DA YES MEN E MILIARDARI IN PREDA AI DELIRI DELLA KETAMINA COME MUSK, A FAR RAGIONARE TRUMP È RIMASTO SOLO IL SEGRETARIO AL TESORO, SCOTT BESSENT...

andrea delmastro emanuele pozzolo

FRATELLI D'ITALIA HA ESPULSO EMANUELE POZZOLO! - IL PARLAMENTARE GIÀ SOSPESO DAL PARTITO, IMPUTATO PER PORTO ABUSIVO DI ARMI PER LA SPARO DEL CAPODANNO 2024, HA RACCONTATO A "REPORT" LA SUA VERITA’ SULLA VICENDA (PER POI FARE DIETROFRONT: "MAI DATO INTERVISTE, MI HANNO REGISTRATO") - POZZOLO HA CONTRADDETTO LE VERSIONI DEGLI ALTRI PARTECIPANTI ALLA FESTA, SOSTENENDO CHE DELMASTRO ERA PRESENTE AL MOMENTO DELLO SPARO - DONZELLI, CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA, AVEVA CONVOCATO IL DIRETTIVO DEL PARTITO CHE HA DECRETATO ALL'UNANIMITÀ L’ESPULSIONE DI POZZOLO...

pupi avati antonio tajani

DAGOREPORT! PUPI, CHIAGNE E FOTTI – ASCESE, CADUTE E AMBIZIONI SBAGLIATE DI PUPI AVATI, “CONSIGLIERE PER LE TEMATICHE AFFERENTI AL SETTORE DELLA CULTURA” DI ANTONIO TAJANI - IL REGISTA CHE AI DAVID HA TIRATO STOCCATE ALLA SOTTOSEGRETARIA AL MIC, LUCIA BORGONZONI, È LO STESSO CHE HA OTTENUTO DAL DICASTERO FONDI PER OLTRE 8 MILIONI DI EURO TRA IL 2017 E IL 2023 – L’IDEA DI UN MINISTERO DEL CINEMA AVALLATA DA TAJANI (“IL GOVERNO VALUTERÀ") PER TOGLIERE I QUASI 700 MILIONI DI EURO CHE IL MIC HA IN PANCIA PER PROMUOVERE, A SPESE DEI CITTADINI, IL CINEMA ITALICO – IL SEQUESTRO DEI BENI PER EVASIONE IVA DA 1,3 MILIONI CON L'INCREDIBILE REPLICA DI PUPI: “NON E’ UN BEL MOMENTO PER IL CINEMA ITALIANO...” - LA SUA SOCIETA', ‘’DUEA FILM’’, CHE DA VISURA PRESSO LA CAMERA DI COMMERCIO DI ROMA È IN REGIME DI CONCORDATO PREVENTIVO, DEVE A CINECITTÀ CIRCA 400 MILA EURO PER UTILIZZO DEGLI STUDI - L’86ENNE AVATI STA PER INIZIARE IL SUO 46ESIMO FILM (“NEL TEPORE DEL BALLO”) PER UN BUDGET DI 3,5 MILIONI CHE GODE GIÀ DI UN DOVIZIOSO FINANZIAMENTO DI RAI CINEMA DI UN MILIONE... – VIDEO

al thani bin salman zayed donald trump netanyahu saudita sauditi

DAGOREPORT – DOMANI TRUMP VOLA NEL GOLFO PERSICO, AD ATTENDERLO MILIARDI DI DOLLARI E UNA GRANA - PER CAPIRE QUANTI AFFARI SIANO IN BALLO, BASTA APRIRE IL PROGRAMMA DEL FORUM DI INVESTIMENTI USA-ARABIA SAUDITA. CI SARANNO TUTTI I BIG DELL’ECONOMIA USA: MUSK, ZUCKERBERG, ALTMAN, BLACKROCK, CITIGROUP, ETC. (OLTRE AL GENERO LOBBISTA DI TRUMP) - SAUDITI, EMIRATINI E QATARIOTI SONO PRONTI A FAR FELICE L'AMERICA "MAGA". MA PER INCASSARE LA CUCCAGNA, TRUMP QUALCOSA DEVE CONCEDERE: I REGNI MUSULMANI ARABI PERDEREBBERO LA FACCIA SENZA OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DI UNO STATO PALESTINESE - L'INCONTRO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI SAUDITA E IRANIANO PER UNA PACE TRA SCIITI E SUNNITI - PRESO PER IL NASO DA PUTIN SULL’UCRAINA E COSTRETTO DA XI JINPING A RINCULARE SUI DAZI, IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI UN SUCCESSO INTERNAZIONALE, ANCHE A COSTO DI FAR INGOIARE IL ROSPONE PALESTINESE A NETANYAHU…

starmer - zelensky - macron - tusk - merz - a kiev giorgia meloni fico putin

DAGOREPORT – DOVEVA ESSERE UNA “PONTIERA”, GIORGIA MELONI ORMAI È UNA “PORTIERA”. NEL SENSO CHE APRE E CHIUDE IL PORTONE AGLI OSPITI IN ARRIVO A PALAZZO CHIGI: L’ULTIMO CHE SAREBBE DOVUTO ARRIVARE TRA FRIZZI E LAZZI È ROBERT FICO, IL PREMIER SLOVACCO UNICO LEADER EUROPEO PRESENTE ALLA PARATA MILITARE, A MOSCA, SCAMBIANDOSI SMANCERIE CON PUTIN - PER NON PERDERE LA FACCIA, LA DUCETTA HA DOVUTO RIMANDARE LA VISITA DI FICO A ROMA AL 3 GIUGNO - QUESTI SONO I FATTI: L’AUTOPROCLAMATASI “PONTIERA”, TOLTA LA PROPAGANDA RILANCIATA DAI TROMBETTIERI DI ''PA-FAZZO'' CHIGI, NON CONTA NIENTE SULLO SCENA INTERNAZIONALE (LA PROVA? IL VIAGGIO DI MACRON, MERZ, STARMER E TUSK A KIEV E IL LORO ACCORDO CON TRUMP) - RUMORS: IL TEDESCO MERZ PERPLESSO SUL VIAGGIO IN ITALIA DI LUGLIO. E MELONI PUNTA A INTORTARLO DOMENICA ALLA MESSA DI INIZIO PONTIFICATO DI LEONE XIV, IN PIAZZA SAN PIETRO...