tria conte salvini di maio

"PREVISIONI DI CRESCITA TROPPO OTTIMISTICHE” - L’UFFICIO PARLAMENTARE DI BILANCIO BOCCIA IL DEF - L'AUDIZIONE DEL PRESIDENTE PISAURO E I MOTIVI DELLA MANCATA "VALIDAZIONE" – LA PALLA PASSA A TRIA - ECCO COSA PUO’ SUCCEDERE ORA - CONTE: "LA MANOVRA NON CAMBIA, SI RAFFORZA" - SALVINI E DI MAIO: "TIRIAMO TRANQUILLAMENTE E ORGOGLIOSAMENTE AVANTI"

conte di maio salvini

Da ansa.it

"I numeri della manovra di bilancio non sono assolutamente in discussione, anzi la manovra stessa si rafforza con il piano di investimenti per il Paese di cui domani discuteremo insieme alle principali aziende di Stato nel corso della cabina di regia qui a Palazzo Chigi". Lo afferma il premier Giuseppe Conte. Di Maio-Salvini, manovra non cambia, andiamo avanti . Così i due vicepremier davanti a P.Chigi: 'Il tetto 2,4% resta'.

 

A vertice iniziato sulla manovra ha in scena un vero e proprio blitz, davanti Palazzo Chigi, di Luigi Di Maio e Matteo Salvini, i due vicepremier e leader dei partiti di maggioranza. E' un blitz non programmato, tanto che i cronisti che seguivano il vertice sulla manovra nella sede del governo sono avvertiti solo pochi istanti prima. Di Maio esce in maniche di camicia, Salvini in giacca senza cravatta e i due, ad una manciata di minuti dalla bocciatura dell'Ubp della Nadef, assicurano davanti alle telecamere che sulla nota di aggiornamento "tiriamo tranquillamente e orgogliosamente avanti". I due vicepremier poi arrivano fino al limite della piazza antistante Palazzo Chigi dove, dietro le transenne che la separano da via del Corso, sono acclamati da una scolaresca che passava di lì. Subito dopo Di Maio e Salvini rientrano a Palazzo Chigi.

tria conte di maio salvini

 

La bocciatura del Def da parte dell'ufficio parlamentare di bilancio? "Ascoltiamo tutti ma gli italiani ci chiedono di tirare dritto". Così risponde Matteo Salvini in una dichiarazione a piazza Colonna. "Cambiare" l'impostazione della manovra "sarebbe tradire i cittadini", afferma il leader M5s Luigi Di Maio.

 

2. PREVISIONI TROPPO OTTIMISTICHE

Gianni Trovati per www.ilsole24ore.com

 

Le previsioni di crescita alla base della manovra sono «troppo ottimistiche», e ci sono «forti rischi al ribasso» per la congiuntura debole e le «turbolenze finanziarie».

EUROPE THE FINAL COUNTDOWN

È per queste ragioni che l'Ufficio parlamentare di bilancio, cioè l'Authority istituita dalla riforma dei conti attuativa del Fiscal Compact, ha negato la «validazione» del programma posto dal governo alla base della Nota di aggiornamento al Def. Arriva così, nell'audizione serale alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, la prima bocciatura ufficiale del documento governativo, criticato in commissione anche da Bankitalia e Corte dei conti. Ora basta che un terzo dei componenti della commissione, con una mossa scontata per l'opposizione, chieda al governo di tornare Parlamento per attivare il meccanismo del «comply or explain».

 

Il ministro dell'Economia, insomma, può adeguarsi alle indicazioni dei tecnici, con una revisione al ribasso delle stime di crescita che però imporrebbe di ripensare tutto l'impianto della manovra, oppure spiegare perché intende tenersi fedele ai numeri. Ma l'intoppo non è da poco.

 

L'agenda di Tria è fittissima. Secondo quanto risulta all’agenzia Radiocor, il ministro dell’Economia sarà costretto a un tour de force: risponderà infatti domani in Parlamento alle obiezioni formulate dall'Ufficio parlamentare di Bilancio. In serata, poi, partirà per Bali dove è in programma il meeting annuale del Fondo monetario fino a sabato 13.

salvini di maio

 

Altrettanto proibitivo è il calendario della manovra, perché entro lunedì sera va inviato a Bruxelles il Draft Budgetary Plan, cioè il programma dettagliato delle misure della manovra che andrà all'esame della commissione. E la data europea non ammette proroghe.

 

L'unico precedente in materia non aiuta a trovare la strada percorribile. L'Upb bocciò nell'autunno del 2016 anche le previsioni di crescita elaborate dal governo Renzi, e l'allora ministro dell'Economia cambiò i numeri fissando nel progetto di bilancio per la Ue un deficit al 2,3% invece che all'1,9% indicato nella NaDef. Un po' più di disavanzo rendeva verosimili le stime di crescita esaminate dall'Authority italiana. Ma Padoan poteva farlo senza sforare le regole Ue. Tria non è nella stessa condizione.

tria conte di maio salvini casalino

 

3. DEF BOCCIATO

Annalisa Cangemi per www.fanpage.it

 

Arriva la prima bocciatura per il Def: l'Ufficio parlamentare di bilancio non valida le previsioni macroeconomiche 2019 contenute nel quadro programmatico della Nota d'aggiornamento al Def, specificando che "i significativi e diffusi disallineamenti relativi alle principali variabili del quadro programmatico rispetto alle stime elaborate dal panel dei previsori rendono eccessivamente ottimistica la previsione di crescita sia del Pil reale (1,5%) sia di quello nominale (3,1%), variabile quest'ultima cruciale per la dinamica degli aggregati di finanza pubblica". A dirlo è il presidente, Giuseppe Pisauro, davanti alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato.

 

Il motivo della mancata validazione è da rintracciare nella deviazione "significativa" della regola sul saldo strutturale a cui si aggiunge una deviazione significativa "anche per la regola della spesa": "Nel caso lo sforzo di bilancio per il 2019 venisse confermato nel Documento programmatico di bilancio (DPB) e se tale sforzo fosse giudicato dalla Commissione Ue chiaramente al di sotto di quanto raccomandato dal Consiglio a luglio (aggiustamento strutturale di 0,6 punti), essa potrebbe considerare come ‘particolarmente grave' il mancato rispetto delle regole del Patto".

giovanni tria

 

Il presidente Pisauro ha poi sottolineato che l'incidenza sul Pil degli investimenti dovrebbe aumentarne dall'1,9 per cento del 2018 al 2,3 per cento nel 2021, "obiettivo certamente condivisibile ma particolarmente ambizioso se raffrontato all'andamento recente". Secondo l'Ufficio parlamentare di bilancio i dati mostrano come gli investimenti presentino tassi di variazione negativi dal 2010 al 2017 e nel 2018 dovrebbero registrare una riduzione del 2,2 per cento a fronte di un incremento previsto nel Def del 2,5 per cento. Nella Nota si programmano invece aumenti degli investimenti del 16 per cento nel 2019, 10,7 per cento nel 2020 e 7,1 per cento nel 2021.

tria conte di maio salvini 1di maio salvini

 

Ultimi Dagoreport

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…