SIAMO PROPRIO ALLA FINE SE PERSINO LA PROCURA DI MILANO NON SI OPPONE AL LEGITTIMO IMPEDIMENTO DEL PATONZA - MENTRE LA LEGA DICE NO (PER ORA) ALLA RIFORMA DELLE PENSIONI, TIPINI FINI E UDC APRONO AL VOTO: “MA POI SILVIO SE NE VADA” - IL BANANA VEDE NAPOLITANO E POI RIENTRA A PALAZZO GRAZIOLI - IL POSTINO FRATTINI S'INCAZZA COL NANO DELL'ELISEO: NON RIDICOLIZZARE L'ITALIA - IL VATICANO DELLO IOR FA L’INDIGNADO: “SERVE UN AUTORITÀ MONDIALE PER GOVERNARE LA FINANZA” - NEL LIBRO DI VESPA IL CAINANO SPOSA LA VERSIONE DI LAVITOLA SU TARANTINI - VOLI GRATIS, DALEMIX SALDA IL CONTO (NON è UN PO’ TARDI?)…

1. UE A ITALIA, PENSIONI? CALENDARIO SU TUTTO...
(ANSA)
- L'Europa chiede all'Italia "un'agenda di riforme completa con un calendario chiaro, tutti i partner europei devono essere convinti dal suo impegno": lo ha detto il portavoce del commissario Ue agli affari economici rispondendo ad una domanda se l'intervento sulle pensioni italiane sia sufficiente a rispondere alle richieste.

2. VATICANO: URGE AUTORITA' MONDIALE PER GOVERNO FINANZA...
(ANSA)
- Il Vaticano chiede una "riforma del sistema finanziario e monetario internazionale", "una autorità pubblica universale" che governi la finanza. Chiede "multilateralismo" non solo in diplomazia ma per "sviluppo sostenibile e pace". Denuncia il rischio di una generazione di "tecnocrati" che ignori il bene comune.

Il Vaticano chiede inoltre di tornare al "primato della politica" sulla "economia e la finanza". E tra gli obiettivi a medio termine propone per questo la creazione di una Banca centrale mondiale. Lo afferma un documento di Giustizia e pace sulla gravità della crisi mondiale in corso, pubblicato questa mattina.

3. BERLUSCONI RIENTRATO PALAZZO GRAZIOLI...
(ANSA)
- Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è rientrato a palazzo Grazioli dopo essere stato al Quirinale dopo un'ora esatta: il Capo del governo aveva lasciato la sua residenza romana poco prima di mezzogiorno ed è tornato alle 13

4. MAURO (LEGA), BASTA TOCCARE TASCHE PENSIONATI...
(ANSA)
- "Adesso basta. E' arrivato il momento di smetterla di mettere le mani nelle tasche dei lavoratori e dei pensionati". Così Rosi Mauro, Segretario Generale del Sindacato Padano interviene a seguito della ipotesi di riforma del sistema previdenziale, innalzando l'età pensionabile, come chiesto dall'Europa.

Come leader del Sindacato Padano sono pronta a scendere in piazza se verrà innalzata l'età pensionabile", dice Rosi Mauro: "se la Lega accetterà l'innalzamento io dirò no, e mi dimetterò da leader del sindacato"

5. MARONI,VEDREMO CDM MA NOI ABBIAMO GIA' DATO...
(ANSA) - "Vedremo in Cdm, sentiremo le richieste e poi valuteremo", comunque "la nostra posizione è molto chiara sulla riforma delle pensioni: abbiamo già dato, i pensionati hanno già dato". Così il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha risposto a una domanda su un possibile intervento sulle pensioni come richiesto dall'Europa.

Maroni è stato interpellato al termine di un incontro privato col presidente della Provincia di Varese, Dario Galli. "Il sistema è in equilibrio - ha spiegato il ministro a proposito delle pensioni - ed è la Commissione europea che lo dice, con un rapporto sulla sostenibilità dei sistemi previdenziali secondo il quale il sistema italiano è in equilibrio fino al 2060". "Però - ha concluso - non avendo partecipato al vertice europeo sentiremo il presidente Berlusconi cosa ci dirà".

6. FLI, VOTIAMO RIFORMA MA POI BERLUSCONI SI DIMETTA...
(ANSA)
- "C'é un solo modo per rispondere all'offensivo sorrisetto di Sarkozy: fare le riforme che da troppo tempo son richieste all'Italia. Partendo dall'allungamento dell'età pensionabile, come Fini richiede da oltre un anno". Lo afferma il vicepresidente di Fli, Italo Bocchino. "Fli sfida governo e Pdl a portare in Aula una riforma europea delle pensioni, a prescindere dalle note resistenze leghiste. Siamo pronti a votarla, a patto che un minuto dopo il premier vada al Quirinale a rassegnare le dimissioni. L'Italia non può permettersi un Governo diviso e con credibilità zero".

7. BUTTIGLIONE, UDC VOTERA' RIFORMA BEN FATTA...
(ANSA)
- "Se la riforma delle pensioni con l'innalzamento a 67 anni dell'età pensionabile sarà ben fatta, l'Udc è pronto a votarla": lo ha detto Rocco Buttiglione, commentando con l'ANSA l'esito del vertice europeo di ieri. "Certo - ha osservato - sarebbe stato meglio aver agito non sotto la dettatura dell'Europa".

Per il presidente dell'Udc la richiesta del vertice europeo di Bruxelles va nella direzione auspicata dall'Udc in una posizione pressoché solitaria. "La nostra posizione sulla via da imboccare per uscire dalla crisi, non è cambiata. Noi diciamo: i lavoratori lavorino di più, fino a 67 anni; i ricchi paghino di più attraverso una patrimoniale". Patrimoniale, spiega Buttiglione, che dovrebbe riguardare tutti i patrimoni, immobiliari e mobiliari, superiori a 1,5 milioni.

"Non è pensabile - ha aggiunto Buttiglione - che in un Paese dove il 10% delle famiglie detiene oltre il 50% della ricchezza, non sia possibile chiedere uno sforzo supplementare a chi ha di più per risanare le finanza pubblica". "L'Udc - ha concluso - è pronta a votare una riforma delle pensioni nella direzione auspicata dall'Europa. Però, diciamolo, sarebbe stato molto meglio se il governo l'avesse fatta ascoltando il nostro richiamo nelle Aule parlamentari invece di farsela prescrivere dai partner europei".

8. FRATTINI, INOPPORTUNO RIDICOLIZZARE L'ITALIA...
(Adnkronos)
- "Cercare gesti ed espressioni ridicolizzanti del nostro paese non e' opportuno". E' cosi' che il ministro degli Esteri Franco Frattini ha commentato oggi gli sguardi ironici che si sono scambiati il cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy nel corso della conferenza stampa al termine del summit di Bruxelles.

"Ho sentito le parole del cancelliere Merkel che ha detto che loro si fidano degli impegni vincolanti dell'Italia. Il presidente Sarkozy ha evidentemente un'aspirazione forte di un componente francese nel board della Bce e avrebbe forse desiderato vedere Bisni Smaghi rimosso dall'autorita'. Lui sa che questo non e' possibile e quindi cercare gesti ed espressioni ridicolizzanti del nostro paese non e' opportuno".

9. MILLS: TRIBUNALE, SI' A LEGITTIMO IMPEDIMENTO PREMIER...
(ANSA)
- I giudici del tribunale di Milano hanno concesso il legittimo impedimento, avanzato dai legali si Silvio Berlusconi, e rinviato l'udienza di oggi nella quale era previsto l'interrogatorio in videoconferenza da Londra dell'avvocato inglese.

Oggi in aula era previsto l'interrogatorio in videoconferenza da Londra di David Mills, l'ex coimputato di Silvio Berlusconi, condannato in primo e secondo grado a 4 anni e mezzo di carcere e assolto per prescrizione dalla Cassazione. Un'udienza, come ha spiegato Niccolò Ghedini, uno dei difensori del premier "per noi davvero troppo importante perché non ci sia la presenza del diretto interessato. Perciò chiediamo al tribunale di voler ritenere legittimo l'impedimento e sospendere la prescrizione fino al giorno in cui non fisserà di nuovo la rogatoria" per sentire in videoconferenza l'avvocato inglese.

Inoltre il legale del premier, scusandosi per il disagio, ha chiesto di poter fissare l'audizione di Mills almeno per la prossima settimana in quanto per questa, a partire da mercoledì, Berlusconi è di nuovo impegnato in un nuovo Consiglio europeo e in un altro vertice dell'eurogruppo a partire da mercoledi" prossimo. Il pm De Pasquale non si è opposto ritenendo difficile "non superare questo legittimo impedimento" soprattutto per l'incontro fissato per oggi alle 12.00 con Napolitano. Berlusconi inoltre avrà un colloquio con il ministro Tremonti e poi il Consiglio dei ministri straordinario.

Il pm pur rimettendosi al tribunale ha chiesto inoltre di rinviare l'udienza per l'interrogatorio del presidente del Consiglio, in calendario per venerdì 28 ottobre ma che a questo punto salterà, subito dopo l'interrogatorio di Mills.

10. BERLUSCONI, IO COMPRARE SILENZIO?RIDICOLO...
(ANSA)
- Silvio Berlusconi giudica "un sospetto infondato e ridicolo" quello di aver voluto comprare il silenzio di Tarantini e Lavitola. Lo dice a Bruno Vespa per il libro "Questo Amore" in uscita il 28 ottobre da Rai Eri - Mondadori. Il premier sottolinea peraltro che i 500 mila euro di cui si parla sono solo un quarto di quanto ogni giorno il suo gruppo versa al fisco, cioé 2,1 milioni di euro.

Il giro di denaro tra lei, Lavitola e Tarantini - dice Vespa - ha fatto sospettare ai pubblici ministeri che dovesse comprare il silenzio di queste persone. "Un sospetto infondato e ridicolo. Dopo lo scandalo della sanità a Bari - dice il premier - Tarantini si ritrovò sul lastrico. Venne da me sua moglie a dirmi che non avevano neppure i soldi per la cena delle loro bambine. Mi commossi. Era molto triste vedere qualcuno che si era conosciuto in una condizione di grande benessere, finito in una situazione così drammatica. Fu così che cominciai ad aiutarli.

Poi Lavitola, che conosceva i Tarantini perché accompagnava il figlio alla stessa scuola della loro figlia, fece di testa sua chiedendomi in seguito di rimborsargli quanto aveva anticipato".

11. D'ALEMA SALDA IL CONTO DEI VOLI GRATUITI...
RdG per "Il Messaggero"
- D'Alema è corso ai ripari. Indagato a Roma per "finanziamento illecito ai partiti" ha provveduto a saldare il conto di 6-7 mila euro con la Rotkopf di Viscardo Paganelli. L'avvocato Luongo spiega che "a trarre in inganno il leader del Pd era stato Morichini, il quale aveva assicurato che i voli erano nella sua diretta disponibilità". Soltanto nel corso dell'interrogatorio D'Alema ha scoperto l'esistenza di fatture, intestate non già all'amico ma alla sua società Soluzioni di Business, peraltro non saldate: un parlamentare non può ricevere regali da società o imprese.

Secondo il legale "la sua posizione non può comunque essere accostata alle ipotesi di corruzione contestate a Paganelli e Morichini". Che, a quanto si apprende, prima che l'inchiesta sulle tangenti Enac decollasse, era in procinto di divenire presidente della Rotkopf. Insomma la partita giocata dal manager di SdB era ben più ampia di "contributi" in cambio di favori, ma D'Alema non lo sapeva.

 

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