
“PUTIN HA CHIESTO A TRUMP CHE L’UCRAINA CEDA IL DONETSK” – SECONDO IL “WASHINGTON POST IL LEADER DEL CREMLINO, CHE VUOLE PAPPARSI LA REGIONE DA 11 ANNI, NON STA FACENDO MARCIA INDIETRO RISPETTO ALLE RICHIESTE PASSATE CHE HANNO PORTATO IL CONFLITTO A UNA SITUAZIONE DI STALLO – DOPO L’INCONTRO TESO ALLA CASA BIANCA IN CUI TRUMP CON TONO "DURO" HA DETTO NO ALLA FORNITURA DEI MISSILI TOMAHAWK A KIEV, GLI EUROPEI FANNO QUADRATO INTORNO A ZELENSKY: “SERVE UN PIANO DI PACE COME PER GAZA, NO ALLA CAPITOLAZIONE” – IL TIMORE E’ CHE TRUMP STIA SEGUENDO LA LINEA MORBIDA CON MOSCA PER STACCARLA DALLA CINA. E SAREBBE PRONTO A SACRIFICARE L’EUROPA PUR DI…
Estratti da la stampa.it
Il presidente russo Vladimir Putin, nella telefonata di giovedì con il presidente Usa Donald Trump, gli ha chiesto che Kiev ceda il pieno controllo del Donetsk come condizione per porre fine alla guerra in Ucraina. Lo riporta in esclusiva il Washington Post, citando due alti funzionari a conoscenza della conversazione.
Il Donetsk è una regione strategica che si trova nell'est dell'Ucraina e Putin cerca senza successo di conquistare da 11 anni questo territorio, dove è stato ripetutamente respinto dalle forze ucraine (...)
I funzionari citati dal Washington Post sottolineano che l'attenzione di Putin sul Donetsk suggerisce che il leader del Cremlino non sta facendo marcia indietro rispetto alle richieste passate che hanno portato il conflitto a una situazione di stallo, nonostante l'ottimismo di Trump sulla possibilità di raggiungere un accordo.
GLI EUROPEI CON ZELENSKY, "PIANO DI PACE COME A GAZA"
"Ora l'Ucraina ha bisogno di un piano di pace". Le parole giunte da Berlino poche ore dopo l'incontro "teso" tra Volodymyr Zelensky e Donald Trump segnano la risposta dell'Europa: un fronte che si ricompatta, rilanciando l'idea di un orizzonte politico accanto agli aiuti militari.
DONALD TRUMP ALLA CASA BIANCA MOSTRA LA SUA FOTO CON VLADIMIR PUTIN - FOTO LAPRESSE
A dettare la linea sono stati il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il premier britannico Keir Starmer, spintosi a evocare un programma "sulla falsariga" del piano in venti punti firmato dal presidente americano per Gaza. Una prospettiva che ha animato anche la prima telefonata tra Zelensky e i principali leader europei - tra cui la premier Giorgia Meloni, il segretario generale della Nato Mark Rutte e i vertici Ue, Ursula von der Leyen e Antonio Costa - dopo il faccia a faccia di Washington, nel tentativo di scongiurare il rischio di una pace imposta dall'alto.
I partner europei "hanno accolto con favore la cooperazione transatlantica", ha sottolineato Merz anche a nome degli alleati, glissando sulle cronache dell'incontro di due ore e mezza tra Zelensky e Trump, durante il quale - nelle ricostruzioni di Axios - l'inquilino della Casa Bianca avrebbe espresso con tono "duro" un netto rifiuto alla fornitura dei Tomahawk a Kiev"
UE COMPATTA CON KIEV: “LA PACE SIA GIUSTA. NO ALLA CAPITOLAZIONE”
Claudio Tito per repubblica.it - Estratti
TERRE DI MEZZO - MEME BY EMILIANO CARLI
Un accordo ma non una disfatta. Dopo il colloquio tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca, il presidente ucraino sente al telefono i leader europei. E la linea concordata è questa. Quella di fare quadrato intorno a Kiev. Perché nessuno nel Vecchio continente si fida del tycoon, e ancora meno di Putin. E anzi considerano questo momento storico un vero e proprio bivio per l’Ue.
VOLODYMYR ZELENSKY DONALD TRUMP VLADIMIR PUTIN
I vertici dell’Unione, infatti, hanno capito che al momento non possono porsi frontalmente contro Trump. La prospettiva di un percorso di pace è considerata positiva da tutti. «Ora — ha detto ad esempio il Cancelliere tedesco Merz — l’Ucraina ha bisogno di un piano di pace». Ma c’è sempre un “ma”, che pone la questione in termini diversi rispetto a quelli di Washington: «Una pace giusta e duratura». Il britannico Starmer immagina una proposta che abbia come modello la tregua a Gaza. Pure per l’inquilino di Downing Street, però, «dobbiamo vedere una pace giusta e duratura».
(…) Mentre il Washington Post rivela: «Putin ha chiesto il pieno controllo del Donetsk per chiudere la guerra».
donald trump e vladimir putin video parodia sul summit di anchorage in alaska 2
Si tratta di una soluzione «inaccettabile» per l’Europa. In primo luogo perché tutte le principali Cancellerie hanno ormai maturato la convinzione che chi perde questa partita diplomatico-militare sarà fuori dal “gioco dei Grandi” per i prossimi 20 anni. Ossia la marginalizzazione. In secondo luogo, tutti i report dei servizi segreti confermano che il Cremlino procede a tappe forzate con il riarmo attraverso una progressione che ricorda la Germania nazista. Questo vuol dire che cedere ora equivarrebbe ad aprire la porta ad altri attacchi. Per questo è un “bivio”.
Non solo. Tra le analisi che hanno accompagnato la telefonata di ieri, figura anche quella che Trump stia seguendo la linea morbida con Mosca per staccarla dalla Cina. E che sarebbe pronto a sacrificare l’Europa pur di indebolire la forza crescente di Pechino.
Per rispondere a questa tattica, come ha sottolineato il presidente finlandese Stubb, gli europei rimarranno «risoluti nel sostenere l’Ucraina. Ciò include l’assistenza militare e finanziaria, le garanzie di sicurezza, un cessate il fuoco e un processo di pace». E per lo stesso motivo il polacco Tusk ritiene che «la solidarietà con l’Ucraina da parte dell’Europa è oggi più importante che mai».
vladimir putin donald trump anchorage alaska 3 foto lapresse
In questo contesto, allora, la Ue non si metterà apertamente di trasverso rispetto a Trump. Insisterà sulle sanzioni a Mosca anche se potrebbe ritardare l’approvazione del 19.mo pacchetto, i “volenterosi” ribadiranno la disponibilità a inviare truppe per garantire la pace ma senza arretrare sulla cessazione “equa” delle ostilità. Quindi si accelererà sull’uso dei beni russi congelati — che rappresentano l’unica vera risorsa cui attingere — per il sostegno economico e militare, e si lascerà aperta la strada dell’adesione ucraina all’Unione.
Nella speranza che, come è accaduto dopo il summit in Alaska, il leader americano non se la senta di arrivare fino in fondo senza l’assenso del Vecchio continente. E confidando su una parte importante dei Repubblicani Usa contrari ad abbandonare l’Europa. Il punto centrale, però, resta uno solo: nessuno si fida di Trump e tanto meno di Putin.
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donald trump e ursula von der leyen
VOLODYMYR ZELENSKY E VLADIMIR PUTIN COME PUGILI SUL RING - FOTO CREATA CON GROK